Stasera in tv: “L’ultimo lupo” su Rai 3
Rai 3 stasera propone L’ultimo lupo (Wolf Totem), film d’avventura del 2015 diretto da Jean-Jacques Annaud (L’orso) e interpretato da Shaofeng Feng, Shawn Dou e Ankhnyam Ragchaa.
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Cast e personaggi
Shaofeng Feng: Chen Zhen
Shawn Dou: Yang Ke
Ankhnyam Ragchaa: Gasma
Yin Zhusheng: Bao Shunghi
Basen Zhabu: Bilig
Baoyingexige: Batu
Doppiatori italiani
Marco Vivio: Chen Zhen
Francesco Venditti: Yang Ke
Antonella Baldini: Gasma
Roberto Stocchi: Bao Shunghi
Giorgio Lopez: Bilig
Roberto Draghetti: Batu
La trama
Chen Zhen, un giovane studente di Pechino, viene inviato nelle zone interne della Mongolia per insegnare a una tribù nomade di pastori. A contatto con una realtà diversa dalla sua, Chen scopre di esser lui quello che ha molto da imparare: sulla comunità, sulla libertà, ma, specialmente, sul lupo, la creatura più riverita delle steppe. Sedotto dal legame che i pastori hanno con il lupo e affascinato dall’astuzia e dalla forza dell’animale, Chen un giorno trova un cucciolo e deciderà di addomesticarlo. Il forte rapporto che si crea tra i due sarà minacciato dalla decisione di un ufficiale del governo di eliminare a qualunque costo tutti i lupi della regione.
Curiosità
- Il film è basato sul romanzo semi-autobiografico “Il totem del lupo” dello scrittore cinese Jiang Rong.
- Il film è una coproduzione Cina / Francia.
- Nel film sono stati usati veri lupi della Mongolia, mentre di solito nei film i lupi vengono interpretati da cani lupo (vedi “Zanna Bianca” o “Balla coi lupi”).
- Non si sa nulla di concreto sulle popolazioni di lupi in Asia settentrionale e centrale ma si pensa che siano circa 100.000.
- Sin dalla Dissoluzione dell’Unione Sovietica, i lupi sono cresciuti di numero fino a 25.000-30.000 esemplari. In Cina e Mongolia, i lupi sono protetti solo nelle riserve. Ve sono almeno 10.000-30.000 in Mongolia, ma non si sa quanti ve ne siano in Cina. Si stima che ve ne siano 400 nella Cina settentrionale, 10.000 nello Xinjiang e 2.000 in Tibet.
- Il Produttore Alan Wang e la troupe del film hanno trascorso tre anni per allevare tre generazioni di 35 lupi della Mongolia. 16 lupi sono stati addestrati e utilizzati nel film.
- 16 lupi e un cane controfigura sono stati portati in Canada al termine delle riprese. Attualmente vivono nel ranch di proprietà dell’addestratore di animali Andrew Simpson.
- Il cane pastore Rusty addestrato da Andrew Simpson è utilizzato come controfigura per i lupi; durante le riprese Rusty ha fatto amicizia con il lupo alfa King Cloudy.
- La quasi totalità dei registi cinesi più noti hanno rifiutato di dirigere questo film a causa delle difficoltà estreme nell’addestramento dei lupi della Mongolia.
- Anche se il romanzo originale in patria è controverso per aver criticato la cultura cinese Han e lo stile di vita agricolo, la produzione de L’ultimo lupo è stata fortemente supportata e sostenuta dal governo cinese attraverso lo studio nazionale China Film Group.
- Anche se è estremamente raro che in Mongolia non nevichi durante l’inverno, durante le riprese de L’ultimo lupo la neve scarseggiava e per completare alcune scene la troupe del film ha dovuto spedire camion a caricare neve sulle montagne di Paektu ad oltre 1.600 km di distanza. In totale sono state trasportate circa circa 40.000 tonnellate di neve.
- L’attore Shaofeng Feng in realtà aveva 35 anni quando ha interpretato il 21enne Chen Zhang.
- Anche se i lupi sono di solito distaccati e indifferenti verso l’uomo, il lupo alfa Cloudy si è molto affezionato al regista Jean-Jacques Annaud.
- L’attore Shaofeng Feng è caduto dal cavallo durante il primo giorno di riprese e durante la realizzazione del film è stato anche, di tanto in tanto, morso o graffiato dai lupi.
- Il regista neozelandese Peter Jackson è stato avvicinato per la regia, ma le trattative non sono andate a buon fine.
- Il film costato 40 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 122.
La storia dei lupi tra realtà e mito
La storia dei lupi
Lupi grigi, lupi rossi, lupi con la criniera, lupi d’Etiopia, della Tasmania… esistono 32 diverse specie di lupo che gli scienziati classificano secondo la loro taglia, il loro colore, la loro localizzazione geografica e il loro ambiente ecologico. Un lupo è lungo da 1,10 metri a 1,50 metri e può pesare fino a 80 chili (il minimo è 40). Molto forte, la pressione delle sue mascelle è simile a quella delle iene. È capace di mangiare 9 chili di pasto in una sola volta, ma non mangia tutti i giorni né in maniera regolare (i sui bisogni alimentari quotidiani variano dai 4,5 agli 8 chili al giorno e i mammiferi ungulati sono la base della sua alimentazione). A causa dei suoi occhi che brillano nella notte, gli si riconosce uno sguardo acuto. Il suo cervello è essenzialmente caratterizzato dall’olfatto (ogni lupo ha il proprio odore che gli permette di manifestare la propria identità ed è in grado di distinguere la presenza di un altro animale a 270 metri di distanza in controvento; secondo varie tesi di specialisti il suo olfatto è tra le 100 e il milione di volte superiore a quello dell’uomo). Il lupo impiega un terzo della sua giornata a spostarsi e percorre circa 30 km al giorno a una velocità che va dai 50 ai 70 km orari. Le sue zampe (12 cm di lunghezza per 10 di larghezza per un maschio adulto) gli permettono di spostarsi facilmente anche sulla neve e sul ghiaccio – le utilizzano come racchette. Guaisce, abbaia, ringhia e geme ma il suo ululato esprime emozioni varie, di gioia o tristezza. I segnali di felicità e le richieste di aiuto sono le sue vocalizzazioni più frequenti. Un lupo può vivere dai 9 ai 13 anni fino ad arrivare ai 17 se vive in cattività.
Miti e leggende
Il lupo è sempre stato considerato come un traghettatore che supera il mondo e conduce nell’aldilà le anime; un simbolo del ciclo della vita. Durante i combattimenti, i popoli primitivi gli giuravano fedeltà. Li raffiguravano nelle pitture rupestri e nei graffiti, conservavano le loro teste e le loro pellicce, che utilizzavano spesso come totem. Alcuni si facevano seppellire insieme con loro (degli archeologi hanno ritrovato dei crani risalenti a 150.000 anni fa disposti davanti a ad alcune abitazioni o ancora una tomba risalente a 12.000 anni fa dove hanno ritrovato i resti di un cane accanto a quelli di un uomo). “Diventare lupo era un’aspirazione e una credenza comune di molte società guerriere” spiega Geneviève Carbobe, autrice di molte opere dedicate ai lupi “Mitologia e leggende sono piene di uomini la cui genealogia o l’apparenza è mischiata a quest’animale. Ci appropriamo della sua nobiltà.” Molte di queste leggende sono associate all’immagine della lupa madre e a quella del bambino lupo (che porterà alla nascita di Mowgli, il famoso personaggio di finzione creato da Rudyard Kipling nel 1893). È grazie a una lupa che raccoglie, ciba, e poi sposa un bambino scappato al massacro del popolo Hiong-nu che i turchi devono la nascita del loro popolo; Tu Kuech, il suo fondatore, era il frutto dell’unione del lupo con il piccolo miracolato. La lupa romana, simbolo della pax romana, è all’origine della fondazione di Roma nel 753 a.c., dopo che questa adottò i gemelli orfani Romolo e Remo. È ancora sotto la forma transitoria di una lupa che Letona fa nascere Artemide, dopo che si è unita clandestinamente a Zeus. Valorosi antenati d’intere dinastie di guerrieri, come Gengis Khan che si proclamò figlio del lupo blu. Il lupo simboleggia a volte l’Apocalisse: nella mitologia nordica, Fenrir, figlio del dio cattivo Loki e di Angerboda, sarebbe la causa della fine del mondo (che viene inghiottito in un sol colpo!). “A volte invece rappresenta alcune virtù: una leggenda eschimese dice che il giorno in cui fu creato il mondo, Kaila, il dio del cielo offrì un caribù al popolo del nord, racconta Geneviève Carobe. Quando non ce ne era quasi più, il dio inviò loro Amarok, lo spirito del lupo, poiché si prendesse cura dell’ultimo caribù rimasto.”. Gli indiani di Objibwa vivono sulle rive del lago Huron, in attesa di salute e protezione spirituale. Ancora oggi, le donne in Anatolia, invocano i lupi per combattere la sterilità e mentre gli uomini per stimolare la loro virilità. In occidente, fino a metà del XIX secolo, e a dispetto della sua immagine negativa, il lupo è detentore di poteri magici: portare sempre con sé un pezzo di pelle dell’animale significava battere chiunque nella corsa; creare una polvere con i suoi genitali, i peli delle ciglia e della gola ti garantiva una copertura contro l’infedeltà. Salato e applicato come unguento sulle braccia, il suo occhio guariva le febbri, i suoi escrementi guarivano le malattie degli occhi e i suoi canini il mal di denti dei bambini.
La colonna sonora
- La colonna sonora del film è del pluripremiato compositore Premio Oscar James Horner (1953-2015). Tra i crediti di Horner ricordiamo colonne sonore per Apollo 13, Braveheart, Titanic e Avatar. L’ultima colonna sonora composta da Horner prima della sua morte è stata per il remake western I magnifici 7 uscito postumo.
TRACK LISTINGS:
1. Leaving for the Country
2. Wolves Stalking Gazelles
3. An Offering to Tengger / Chen saves the last Wolf Pup
4. Wolves attack the Horses
5. A Red Ribbon
6. The Frozen Lake
7. Discovering Hidden Dangers
8. Little Wolf
9. Scaling the Walls
10. Suicide Pact
11. Hunting the Wolves
12. Death of A’ba
13. Return to the Wild
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