Stasera in tv: “The Bourne Ultimatum” su Rete 4
Rete 4 stasera propone “The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo”, thriller d’azione del 2007 con Matt Damon, Julia Stiles e David Strathairn.
Cast e personaggi
Matt Damon: Jason Bourne
Julia Stiles: Nicolette “Nicky” Parsons
David Strathairn: Noah Vosen
Scott Glenn: Ezra Kramer
Paddy Considine: Simon Ross
Édgar Ramírez: Paz
Albert Finney: Dr. Albert Hirsch
Joan Allen: Pamela Landy
Tom Gallop: Tom Cronin
Daniel Brühl: Martin Kreutz
Doppiatori italiani
Francesco Bulckaen: Jason Bourne
Barbara De Bortoli: Nicky Parsons
Gianni Giuliano: Noah Vosen
Diego Reggente: Ezra Kramer
Sergio Lucchetti: Simon Ross
Diego Suarez: Paz
Luciano De Ambrosis: Dr. Albert Hirsch
Laura Boccanera: Pamela Landy
Antonio Sanna: Tom Cronin
Federico Di Pofi: Martin Kreutz
La trama
Troviamo Bourne che non ha ne un paese ne un passato. Sottoposto ad un training brutale di cui non ha memoria da parte di persone che non può identificare, Bourne è stato trasformato in una sofisticata arma umana per la CIA e l’obiettivo più impossibile da rintracciare.
Da quando lo hanno ritrovato alla deriva nel Mar Mediterraneo a largo delle coste italiane diversi anni fa, si è imbarcato in un disperato viaggio alla ricerca della propria identità e di chi lo abbia addestrato ad uccidere. Tuttavia, dopo l’assassinio della sua amante Marie da parte di un killer, tutto ciò che Bourne desiderava era vendicarsi. Una volta raggiunto il suo scopo, ciò che voleva era scomparire per sempre e dimenticare la vita che qualcuno gli aveva sottratto. Ma la prima pagina di un quotidiano londinese che pone degli interrogativi in merito alla sua esistenza pone fine a tale speranza e Bourne si trova ad essere nuovamente un bersaglio.
La Treadstone, l’operazione top-secret che ha creato questo super assassino, è ormai defunta. E’ stata ricostituita come programma Blackbriar del Dipartimento della Difesa , con una nuova generazione di killer addestrati, nascosto alle ingerenze interne o estere e a disposizione del governo. Per loro Bourne è una minaccia difettosa da 30 milioni di dollari che deve essere eliminata una volta per tutte. Per lui, loro sono l’unico legame con una vita che ha tentato in vano di dimenticare.
Bourne è alla fine della corsa. Questa volta a fermarlo non basteranno le vacue promesse dei suoi ex padroni ne l’uccisione di coloro che lo inseguono senza tregua. non avendo più nulla da perdere utilizzerà ogni sottile tecnica acquisita durante il suo addestramento e ogni tipo di istinto che ha affinato nel frattempo per perseguire i suoi creatori e porre fine al tutto.
La sua ricerca lo porterà da Mosca a Parigi e da Madrid a Londra e a Tangeri sfuggendo, superando in astuzia e contro manovrando gli agenti del Blackbriar, gli agenti federali e la polizia locale minuto dopo minuto, in una disperata ricerca di risposte alle domande che lo tormentano. E il viaggio di Bourne alla fine lo porterà là dove tutto ha avuto inizio e dove tutto dovrà finire: le strade di New York.
Il nostro commento
Terzo adattamento dalla serie di romanzi spy-thriller di Robert Ludlum e il regista Paul Greengrass (The Bourne Supremacy) ci propone un’ulteriore evoluzione visiva della messinscena, con un utilizzo ancor più ardito e dinamico della regia con virtuosismi mai fini a se stessi, ma coinvolgente cornice ad uno script come al solito efficace e oltremodo fruibile.
E’ questo il segreto del successo di questo franchise, riuscire a mantenere così alto il livello dell’intrattenimento sfruttando con dovizia i cliché del genere senza però abusarne, naturalmente asso nella manica dell’intera operazione Matt Damon che con la sua aria da bravo ragazzo trasmette con ancor più efficacia il letale killer “sepolto” nel suo personaggio.
The Bourne Ultimatum risulta all’altezza dei due capitoli precedenti, lascia ampio spazio ad un prosieguo della storia e ci permette di godere di un film di spionaggio meno manieristico del consueto, più incline al realismo e particolarmente attento ai personaggi.
Curiosità
- “The Bourne Ultimatum” è ispirato al romanzo “Il ritorno dello sciacallo” di Robert Ludlum.
- Il regista del film, Paul Greengrass, ha diretto anche il precedente capitolo The Bourne Supremacy.
- Paul Greengrass ha raccontato che il rapporto tra Nicky e Bourne prima della sua amnesia è stato volutamente scritto e girato come “ambiguo, ma significativo“.
- Nella scena dell’inseguimento a Tangeri si vedono Nicky e Desh (Joey Ansah) spintonare alcuni cittadini del posto. Il giorno delle riprese Tangeri era troppo affollata e il flusso della gente era difficile da controllare quindi la difficoltà dei due attori di farsi largo tra la folla è reale.
- Quando stavano girando a Tangeri, la città era nel bel mezzo del mese di digiuno musulmano del Ramadan in cui nessun musulmano può mangiare o bere durante le ore diurne. Interviste hanno rivelato che molti dei membri della troupe che erano musulmani hanno trovato faticoso fare il film non essendo in grado di mangiare o bere, così il resto della troupe per rispetto ha cercato di bere e mangiare con discrezione.
- La troupe non è stata in grado di chiudere la stazione di Waterloo così si possono notare passanti che guardano e indicano verso la macchina da presa.
- Dal momento che la scena d’apertura del film si svolge subito dopo la fine di The Bourne Supremacy (2004), ma il divario di produzione era di diversi mesi e a Mosca era ormai gennaio, la location è diventata impraticabile per il troppo freddo così Berlino è stata scelta come location alternativa, con un set che ricreava una porzione di Mosca. La neve finta è stata realizzata utilizzando carta e schiuma e ha richiesto 5 ore per coprire l’intero set.
- Come nei film precedenti il tipo di arti marziali utilizzati da Jason Bourne è una combinazione di Kali filippino e il Jeet Kune Do di Bruce Lee. Il personaggio di Desh utilizza la stessa combinazione ma con l’aggiunta di alcune mosse dell’arte marziale brasiliana Capoeira.
- Durante le riprese a Tangeri la troupe ha dovuto chiudere la piazza più frequentata della città per diverse ore. Nel materiale bonus dell’edizione DVD è possibile vedere una folla di gente del posto irritata dalla situazione, che si lamenta di non aver avuto alcun avviso della chiusura.
- L’arsenale di Bourne è costituito da una Dual Tone SIG Pro SP2022 usata in bagno all’inizio del film; una Black SIG Pro tolta agli agenti della CIA presso l’Ufficio di Madrid; una Beretta 92FS tolta ad un agente di polizia di Tangeri; una Black Glock 17 che si è misteriosamente procurato nel parcheggio vicino all’edificio della CIA a New York, mistero simile a quello che l’ha visto procurarsi un’altra SIG Pro durante l’interrogatorio del dottor Albert Hirsch.
- Come mostrato a Pam Landy sullo schermo del computer Jason Bourne entra a New York come Gilberto de Piento dal Brasile. L’identità del passaporto viene brevemente mostrata in The Bourne Identity (2002) durante la perquisizione di Jason della cassetta di sicurezza a Zurigo, ma in quel caso l’ortografia del nome è Gilberto do Piento.
- Mark Ruffalo ed Emile Hirsch hanno entrambi rifiutato il ruolo di Simon Ross.
- Il caffè di Tangeri che Nicky Parsons sceglie come luogo di incontro è il Café de Paris, nella realtà un famoso ritrovo di spie negli anni d’oro di Tangeri come città internazionale.
- Nella sottostazione CIA in cui viene intercettata la chiamata dell’operativo Simon Ross utilizzando Echelon, i numeri indicati sullo schermo si riferiscono a varie località del Regno Unito. Alcuni di questi numeri tra cui “020 7946 0621” sono in realtà “falsi” numeri utilizzati da tv e cinema per aggiungere più realismo ai film come accade con il sistema “555” utilizzato negli Stati Uniti. Anche sullo schermo il prefisso 01.632 è fittizio (è l’equivalente del “555” americano).
- Una copia dell’autobiografia dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton: “My Life” è visibile su uno scaffale nell’ufficio di Vosen. Una copia della autobiografia di Nelson Mandela: “Long Walk to Freedom” è visibile sopra quella di Clinton.
- Una foto del produttore del film Frank Marshall appare sui file degli agenti eliminati che arrivano via fax a Joan Allen.
- Neil Daniels (Colin Stinton) era un dipendente della CIA anche nel film Spy Game (2001).
- La produzione ha dedicato sei settimane per le riprese dell’inseguimento in auto a Manhattan. Nella sequenza tutti i veicoli non superano i 56 km/h perché il Dipartimento di Polizia di New York, per una questione di sicurezza pubblica, non ha consentito una maggiore velocità.
- Il sottotitolo italiano “Il ritorno dello sciacallo” fa riferimento (erroneamente) al filone seguito dalla trilogia letteraria della saga di Jason Bourne: lo sciacallo è nei romanzi di Robert Ludlum il principale antagonista di Jason Bourne. Nel secondo volume però la storia si discosta dalle vicende dello sciacallo per poi tornare a trattarne nel terzo capitolo che per l’appunto, nella sua versione italiana, si intitola Il ritorno dello sciacallo.[via Wikipedia]
- “The Bourne Ultimatum” costato 110 milioni di dolari ne ha incassati nel mondo circa 442.
Colonna sonora
- Le musiche originali di The Bourne Ultimatum sono di John Powell che ha musicato anche i precedenti The Bourne Identity e The Bourne Supremacy e il successivo Jason Bourne.
- La musica dei titoli di coda di The Bourne Identity (2002) e The Bourne Supremacy (2004) utilizza in entrambi i film il brano “Extreme Ways” di Moby.”The Bourne Ultimatum” utilizza invece una nuova versione della stessa canzone, con un mix decisamente diverso chiamato per l’occasione “Extreme Ways (Bourne’s Ultimatum)”.
TRACK LISTINGS:
1. Six Weeks Ago
2. Tangiers
3. Thinking Of Marie
4. Assets And Targets
5. Faces Without Names
6. Waterloo
7. Coming Home
8. Man Versus Man
9. Jason Is Reborn
10. Extreme Ways (Bourne’s Ultimatum) – Moby
[Per guardare il video clicca sull’immagine in alto]