In viaggio con Jacqueline: trailer italiano, foto e locandina della commedia campione d’incassi in Francia
In viaggio con Jacqueline: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sullla commedia Mohamed Hamidi nei cinema italiani dal 23 marzo 2017.
Il prossimo 23 marzo Teodora Film porterà nei cinema italiani In viaggio con Jacqueline, la commedia campione d’incassi in Francia diretta dal regista Mohamed Hamidi. Il film vede protagonista Fatsah Bouyahmed, attore e comico di origine marocchina che torna a collaborare con Hamidi dopo Né quelque part, esordio dietro la macchina da presa di Hamidi.
Fatah, contadino di un piccolo paese algerino, non ha occhi che per la sua mucca Jacqueline, che da anni sogna di far partecipare al Salone dell’Agricoltura di Parigi. Quando finalmente arriva l’invito tanto desiderato, Fatah parte in traghetto alla volta di Marsiglia, per poi attraversare la Francia a piedi insieme a Jacqueline: sarà l’occasione per un’avventura fatta di incontri sorprendenti, imprevisti e nuove amicizie. Dai produttori di Quasi amici, un road movie esilarante e commovente, con un protagonista irresistibile il cui entusiasmo ha contagiato in Francia più di un milione di spettatori.
Il cast del film inlcude anche Jamel Debbouze (Il favoloso mondo di Amélie, Asterix & Obelix: Missione Cleopatra) e Lambert Wilson che molti ricorderanno nei panni del Merovingio nella trilogia di Matrix e apparso anche nei film italiani Assolo di Laura Morante e Le confessioni di Roberto Andò.
Il regista Mohamed Hamidi parla dei film che sono stati fonte d’ispirazione per In viaggio con Jacqueline.
[quote layout=”big”]Da molto tempo sognavo di girare un road movie attraverso la Francia. È un paeseche conosco bene, poiché, da quando avevo 17 anni, l’ho percorso in lungo e largo, soprattutto lavorando come supervisore nei campi estivi. E quando i bambini provenienti dalle periferie cittadine più difficili incontrano le persone che vivono in campagna, nascono dei momenti che riescono a toccarti in profondità. Un giorno Fatsah, che conosco da 10 anni, mi ha raccontato di un suo zio, un uomo appassionato di agronomia e fertilizzanti, che gli chiedeva regolarmente informazioni sul Salone dell’Agricoltura di Parigi, a cui sognava di partecipare. Con In viaggio con Jacqueline ho fatto un cocktail di tutti questi spunti. Inoltre, credo che a livello inconsapevole sia stato influenzato da La vacca e il prigioniero, il film del 1959 diretto da Henri Verneuil e interpretato da Fernandel, che da ragazzo ho visto almeno dieci volte, nonché da road movie di grande fascino come Little Miss Sunshine e Una storia vera di David Lynch.[/quote]
Hamidi descrive In viaggio con Jaqueline come un film politico, ma non in modo palese.
[quote layout=”big”]Se qualcuno mi chiede se In viaggio con Jacqueline è un film politico, rispondo comunque di sì, ma come in una favola ciò è sottinteso, non dichiarato apertamente. In questi tempi difficili di conflitti politici e religiosi, volevo mostrare che gli individui, qualsiasi sia la loro origine, possono vivere insieme e condividere molto al di là delle loro differenze di ceto, cultura e religione. Sono cresciuto con questo tipo di approccio. Un esempio? Quando Fatah, un musulmano praticante che prega placidamente per conto suo, vede una chiesa per la prima volta, è felice di entrarvi per visitarla. Come mio padre, che, quando eravamo in vacanza, diceva sempre: “Forza, andiamo a vedere com’è dentro!”. Salutava il prete e gli faceva una valanga di domande! Questa curiosità, questa semplicità nello scambio, questa apertura mentale, è qualcosa perfettamente in linea con il personaggio di Fatah, ma allo stesso tempo qualcosa di profondamente politico. Inoltre, egli ha modo di vedere di persona le proteste di contadini e allevatori francesi, i cartelli con gli slogan contro le quote latte o la desertificazione delle campagne. È un allevatore algerino che arriva in Francia con un sogno e scopre che anche qui la gente non se la passa bene.[/quote]