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Inception di Christopher Nolan: arriva il salvatore del 2D

E’ ancora possibile ad Hollywood fare blockbuster di qualità da centinaia di milioni di dollari con il ‘vecchio’ 2D? Si, fortunatamente è ancora possibile. A ricordarci che la terza dimensione non ha del tutto fagocitato idee e produzioni dell’industria cinematografica più importante del mondo è Christopher Nolan, regista dell’incredibile Inception. In casa Warner ci provarono,

pubblicato 21 Settembre 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 20:16



E’ ancora possibile ad Hollywood fare blockbuster di qualità da centinaia di milioni di dollari con il ‘vecchio’ 2D? Si, fortunatamente è ancora possibile. A ricordarci che la terza dimensione non ha del tutto fagocitato idee e produzioni dell’industria cinematografica più importante del mondo è Christopher Nolan, regista dell’incredibile Inception. In casa Warner ci provarono, a convincere il regista inglese affinché riconvertisse il suo ultimo, ennesimo capolavoro in 3D. Ma lui ha resistito, stoico, riuscendo dove non erano riusciti altri illustri colleghi, da Burton a Shyamalan, difendendo la sua opera, concepita in 2D e affatto bisognosa di doversi affidare ad un paio di occhialetti per conquistare e far rimanere attaccato alla poltrona lo spettatore in sala.

Se James Cameron si è concesso totalmente alla magia della profondità per creare il suo mondo, Pandora, Nolan non ha usato stratagemmi per portare sul grande schermo un mondo fatto di sogni, un mondo nel mondo nel mondo dove tutto è possibile, un mondo, il suo, talmente affascinante, avvolgente e conturbante da non chiedere aiuti ‘esterni’ di nessun tipo. Tra città che si accartocciano, piegandosi su se stesse, palazzi che crollano, città verticali che nascono con uno schiocco di dita, inseguimenti mozzafiato e cascate di sparatorie, un 3D, anche se riconvertito, poteva starci. Nessuno avrebbe probabilmente gridato allo scandalo, considerando anche le terribili ed inutili riconversioni viste fino ad oggi in sala, ma Nolan ha detto no, difendendo la sua creatura e quel fascino, ancora evidente, concreto, reale, e non immaginifico, che è figlio della vecchia ed amata bidimensionalità.

Grazie ad una sceneggiatura a Matrioska che è un capolavoro di complessità, ad un cast impeccabile, capitanato da un DiCaprio mattatore e da una Cotillard mostruosa, ad un montaggio asfissiante, ad una serie di effetti speciali sorprendenti e ad una colonna sonora che ti prende e ti schiaffeggia scena dopo scena, Nolan con Inception, qui da noi recensito in anteprima da Los Angeles, non solo ha regalato ad Hollywood una perla, una gemma qualitativamente eccelsa, che resterà negli annali della settima arte, ma un’autentica ancora di salvezza in un oceano cinematografico che sembra oramai conoscere solo e soltanto la terza dimensione, annunciata più o meno da tutti come il futuro di Hollywood. Un futuro, ed è proprio Inception a ricordarlo tanto a noi quanto a loro, fortunatamente ancora lontano.