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Independent Spirit Awards 2017, nomination: dominano Moonlight e American Honey, sorpresa Chronic, delusione Paterson

Independent Spirit Awards 2017: 6 nomination a testa per Moonlight e American Honey, 2 sorprendenti segnalazioni per il già dimenticato Chronic, e la totale assenza di Paterson. Ecco le nomination dei premi al cinema indipendente più attese dell’anno.

pubblicato 22 Novembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 03:54

A pochi giorni dalla cerimonia degli IFP Gotham Awards, sono state annunciate le nomination agli Independent Spirit Awards 2017. New York da una parte, con i suoi riconoscimenti che di fatto lanciano la Oscar race, e Los Angeles dall’altra, che assegnerà i premi al meglio (si spera) del cinema indie la notte prima della cerimonia degli Academy Awards.

Almeno sulla carta, c’è il pareggio tra Moonlight e Manchester at the Sea, i frontrunner indipendenti nella corsa agli Oscar. Il primo qui domina con 6 nomination, il secondo segue con 5. Ai Gotham la situazione era rovesciata, con Manchester by the Sea con 4 nomination e Moonlight con 3, di cui una vittoria già in tasca per gli attori. Un premio simile è stato assegnato al capolavoro di Jenkins, che in Italia ha ricevuto prevedibilmente un’accoglienza tiepida, anche agli Spirit Awards: il Robert Altman Award a regista e attori.

Un po’ a sorpresa però a farla da padrone assieme a Moonlight c’è American Honey, ovvero l’America disastrata ma giovane e sognante secondo Andrea Arnold. 6 le nomination per il titolo vincitore del Premio della Giuria a Cannes: lotta alla pari in casa A24. E lotta tra due film la cui diversity non passa inosservata, specialmente di questi tempi… Per Manchester by the Sea invece la mancata nomination per la regia pesa un po’. È una delle sorprese di queste nomination, che hanno inaspettatamente segnalato per ben due volte Chronic (perché?) e ridato vita all’ottimo Free in Deed, vincitore di Orizzonti a Venezia 2015.

Molto bene Jackie, per chi scrive tra i titoli dell’anno in assoluto: per il nuovo film del sempre più prolifico Pablo Larraín ci sono 4 nomination, compresa regia. Se la dovrà vedere anche con Nichols e Reichardt. Tostissima la lotta per la miglior opera prima, con The Childhood of a Leader, The Fits (regista e produttrice sono entrambe nominate tra i grant), Other People, Swiss Army Man e The Witch: tutto può davvero accadere in questo caso.

O.J.: Made in America continua la sua marcia trionfante: ma l’Academy davvero incoronerà un pur ottimo film lungo quasi 8 ore? Lo stesso continuiamo a chiederci di Fuocoammare: qui si fa il tifo per lui e vediamo per il film di Rosi possibilità concrete. Eppure agli Spirit Awards non è nominato né tra i documentari, ovviamente, né tra i film stranieri: il tipo di prodotto che è, un documentario straniero, potrebbe alla lunga far danni.

Niente da dire sul resto, che segnala più o meno una quantità vastissima di film notevoli e altri nascosti (un filo più anonima del solito la selezione del John Cassavetes). Gli Spirit Awards perdono però per strada un gran film: quello di Jim Jarmusch. Paterson era stato giustamente riconosciuto ai Gotham, mentre qui non lo si trova da nessuna parte. Come mai? Mistero. Se invece vi state chiedendo dov’è La La Land, non era eleggibile per via del budget: almeno questo giro non c’è trucco e non c’è inganno come in altre annate. Arriverà comunque anche il suo momento…

Miglior Film

“American Honey”
“Chronic”
“Jackie”
“Manchester by the Sea”
“Moonlight”

Miglior Regista

Andrea Arnold, “American Honey”
Barry Jenkins, “Moonlight”
Pablo Larraín, “Jackie”
Jeff Nichols, “Loving”
Kelly Reichardt, “Certain Women”

Miglior Opera Prima

“The Childhood of a Leader”
“The Fits”
“Other People”
“Swiss Army Man”
“The Witch”

Miglior Attrice Protagonista

Annette Bening, “20th Century Women”
Isabelle Huppert, “Elle”
Sasha Lane, “American Honey”
Ruth Negga, “Loving”
Natalie Portman, “Jackie”

Miglior Attore Protagonista

Casey Affleck, “Manchester by the Sea”
David Harewood, “Free In Deed”
Viggo Mortensen, “Captain Fantastic”
Jesse Plemons, “Other People”
Tim Roth, “Chronic”

Miglior Attrice Non Protagonista

Edwina Findley, “Free In Deed”
Paulina García, “Little Men”
Lily Gladstone, “Certain Women”
Riley Keough, “American Honey”
Molly Shannon, “Other People”

Miglior Attore Non Protagonista

Ralph Fiennes, “A Bigger Splash”
Ben Foster, “Hell or High Water”
Lucas Hedges, “Manchester by the Sea”
Shia LaBeouf, “American Honey”
Craig Robinson, “Morris from America”

Miglior Sceneggiatura

Barry Jenkins e Tarell Alvin McCraney, “Moonlight”
Kenneth Lonergan, “Manchester by the Sea”
Mike Mills, “20th Century Women”
Ira Sachs e Mauricio Zacharias, “Little Men”
Taylor Sheridan, “Hell or High Water”

Miglior Prima Sceneggiatura

Robert Eggers, “The Witch”
Chris Kelly, “Other People”
Adam Mansbach, “Barry”
Stella Meghie, “Jean of the Joneses”
Craig Shilowich, “Christine”

Miglior Fotografia

Ava Berkofsky, “Free In Deed”
Lol Crawley, “The Childhood of a Leader”
Zach Kuperstein, “The Eyes of My Mother”
James Laxton, “Moonlight”
Robbie Ryan, “American Honey”

Miglior Montaggio

Matthew Hannam, “Swiss Army Man”
Jennifer Lame, “Manchester by the Sea”
Joi McMillon and Nat Sanders, “Moonlight”
Jake Roberts, “Hell or High Water”
Sebastián Sepúlveda, “Jackie”

John Cassavetes Award

“Free In Deed”
“Hunter Gatherer”
“Lovesong”
“Nakom”
“Spa Night”

Robert Altman Award

“Moonlight”

Miglior Documentario

“13th”
“Cameraperson”
“I Am Not Your Negro”
“O.J.: Made in America”
“Sonita”
“Under the Sun”

Miglior Film Straniero

“Aquarius” (Brasile)
“Chevalier” (Grecia)
“I miei giorni più belli” (Francia)
“Toni Erdmann” (Germany / Romania)
“Under the Shadow” (Iran / Gran Bretagna)

Piaget Producers Award

Lisa Kjerulff
Jordana Mollick
Melody C. Roscher & Craig Shilowich

Kiehl’s Someone to Watch Award

Andrew Ahn, “Spa Night”
Claire Carré, “Embers”
Anna Rose Holmer, “The Fits”
Ingrid Jungermann, “Women Who Kill”

22nd Truer Than Fiction Award

Kristi Jacobson, “Solitary”
Sara Jordenö, “Kiki”
Nanfu Wang, “Hooligan Sparrow”