Inferno di Ron Howard: Felicity Jones, Irrfan Khan e Omar Sy nel cast
Primo ciak ad aprile tra le strade di Firenze per Inferno di Ron Howard
Direttamente via Facebook Ron Howard ha rotto gli indugi annunciando il cast internazionale di Inferno, suo 3° titolo tratto dagli scritti di Don Brown dopo Il Codice da Vinci e Angeli e Demoni. Al fianco di Tom Hanks, ancora una volta negli abiti di Robert Langdon, si faranno spazio la candidata all’Oscar Felicity Jones, splendida co-protagonista ne La teoria del Tutto, chiamata ad interpretare la dottoressa Sienna Brooks; Irrfan Khan (Vita di Pi), nei panni di Harry Sims; Omar Sy (Quasi Amici), ovvero Christoph Bruder; e Sidse Babett Knudsen (Borgen), negli abiti della dottoressa Elizabeth Sinskey, capo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. A questi nomi, ovviamente, dovremo aggiungere non pochi attori e attrici italiani, visto e considerato che il film verrà interamente girato a Firenze. Un po’ quanto avvenne anche ai tempi di Angeli & Demoni, girato nella Capitale.
Howard produrrà il tutto insieme al fido collaboratore Brian Grazer, con David Koepp allo script e un’uscita in sala datata 14 ottobre 2016. Occhio al Festival di Venezia. Via alle riprese ad aprile, in primavera. I produttori esecutivi del progetto includono Dan Brown, Anna Culp, Bill Connor e David Householter. Michael De Luca e Andrea Giannetti, invece, faranno da supervisione al progetto per la Columbia Pictures. Uscito nel 2006, Il Codice Da Vinci incassò la bellezza di 758,239,851 dollari in tutto il mondo, poi diventati 485,930,816 nel 2009 con Angeli & Demoni.
“Per questo film ho voluto che Tom Hanks fosse circondato da un cast internazionale di attori la cui energia rimarcherà il pericolo di vita o di morte per Robert Langdon. Felicity, Irrfan, Omar e Sidse hanno tutti sfondato qui in America anche se provenienti da altri paesi d’origine – sono talenti fenomenali e non vediamo l’ora di iniziare”.
Queste le parole di Ron, dal 19 marzo in sala con il nuovo film In the Heart of the Sea. Edito nel 2013 da Mondadori, Inferno racconterà questa storia:
profilo di Dante che ci guarda dalla copertina è il motore mobile di un thriller che di “infernale” ha molto. Il ritmo e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. È normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c’è niente di normale. È un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d’ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all’uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra.
Fonte: Comingsoon.net