Io sono l’abisso: anteprima colonna sonora e anticipazioni del nuovo film di Donato Carrisi
Tutto quello che c’è da sapere su “Io sono l’abisso”, nuovo adattamento di Donato Carrisi di un suo bestseller al cinema dal 27 ottobre con Vision.
Dal 27 ottobre nei cinema d’Italia con Vision Distribution Io sono l’abisso. Dopo La ragazza nella nebbia e L’uomo del labirinto, lo scrittore e regista Donato Carrisi porta al cinema uno dei suoi bestseller più acclamati, con un cast che include Michela Cescon, Lidiya Liberman e Gabriel Montesi.
Io sono l’abisso – Trama e cast
La trama ufficiale: Il suo lavoro è occuparsi della spazzatura. La gente non pensa mai a ciò che getta via. Invece lui sa che proprio tra i rifiuti si nascondono i segreti delle persone. Ed è così che sceglie le sue vittime. «Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente.» Ma, nella sua esistenza ordinata e solitaria, un giorno irrompe una ragazzina. Si è gettata nel lago come un rifiuto e lui l’ha salvata. Ma lui non salva le persone. Per questo all’inizio scappa via. Però poi torna indietro e la osserva di nascosto. E capisce ciò che nessuno sa capire. Che la ragazzina ha un segreto e ha urgente bisogno di aiuto. Ma aiutarla metterà a rischio la sua invisibilità. Infatti, mentre tutto questo accade, la più improbabile delle cacciatrici intuisce che là fuori c’è qualcuno che uccide le donne sole dai capelli biondi. Sa che nessuno le crederà perché, per la gente del lago, lei è solo matta. Ma non può tirarsi indietro e ha poco tempo. E, se riuscirà a fermare il mostro, potrà liberarsi dalla maledizione del passato. Ci sono tre storie che scorrono nel buio. Tre anime che stanno per incontrarsi. Dentro l’abisso.
Il cast de “Io sono l’abisso” include Michela Cescon (nella foto), Gabriel Montesi, Sara Ciocca, Giordana Faggiano, Sergio Albelli, Lidiya Liberman, Andrea Gherpelli, Katia Fellin, Adalgisa Manfrida, Saul Nanni, Federico Vanni, Diego Martin Romei, Leon Mancini, Daniele Parri.
Io sono l’abisso – trailer e video
Curiosità
- “Io sono l’abisso” è la terza regia nonché terzo adattamento di Donato Carrisi di un suo romanzo dopo “La ragazza nella nebbia” con protagonista Toni Servillo, che nel 2017 è valso a Carrisi un David di Donatello al Miglior regista esordiente e un Globo d’oro alla Migliore sceneggiatura. L’opera seconda “L’uomo nel labirinto” uscito nel 2019 ha visto Toni Servillo ancora protagonista affiancato da Dustin Hoffman, Valentina Bellè e Vinicio Marchioni.
- L’attrice Lidiya Liberman (nella foto) ha recitato anche in La ragazza del mondo, Respiri, Il mangiatore di pietre e Cattivo Poeta.
- Il team tecnico che ha supportato il regista Donato Carrisi sul set ha incluso Massimo Quaglia (montaggio), Francesco Vallocchia (Presa Diretta), Chiara Ferrantini (costumi), Maurizio Leonardi (scenografia), Maria Francesca Fogagnolo (Arredamento), Federico Amodio & Italo Cameracanna (Effetti), Claudio Cofrancesco (fotografia). Il suono è di Angelo Bonanni (Presa Diretta) e Marco Coppolecchia (Mix).
Note di regia
“Io sono l’abisso” è un thriller dei sentimenti in cui i colpi di scena e la suspense sono costruiti sulle storie dei personaggi. C’è una storia visibile, ma ce n’è anche una sommersa, che scorre silenziosa ed emerge all’improvviso. Ed è quella che va a colpire lo spettatore dove meno se lo aspetta, in quel piccolo posto del cuore in cui custodiamo l’empatia. [Donato Carrisi]
Note dell’autore
Quanti serial killer ci sono attualmente in Italia?
Secondo una statistica, ci potrebbero essere fra i tre e i sei serial killer attivi e non ancora individuati e che forse non lo saranno mai. E questo perché magari agiscono a intervalli di tempo troppo lunghi per collegare fra loro gli omicidi, a volte anche anni. O perché uccidono in luoghi troppo distanti fra loro. O perché scelgono le loro vittime fra le persone sole o che vivono ai margini della società.
Io Sono l’Abisso è il racconto di un serial killer italiano.
L’uomo che pulisce è invisibile, nessuno conosce il suo nome, nessuno sa chi è. Sceglie le sue vittime studiando la loro spazzatura. Ed è proprio dai rifiuti che ricava le informazioni utili per adescarle.
Non ci rendiamo conto di quanto rivelino di noi le cose che buttiamo via.
«Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura non mente mai.»
I protagonisti del film non hanno un nome.
Già nel romanzo sono indicati solo come «l’uomo che pulisce», «la cacciatrice di mosche» e «la ragazzina con il ciuffo viola». Togliere l’identità ai personaggi ci costringe a provare empatia per loro, nonostante i loro sbagli, le loro imperfezioni, la loro storia. Perfino per il mostro. E, se vittime e carnefici non hanno un nome, allora possono essere chiunque. Possiamo esserlo anche noi.
Per rendere più realistici storia e personaggi, gli attori protagonisti hanno voluto espressamente che i loro nomi non apparissero nel pressbook né all’interno del materiale promozionale del film.
L’uomo che pulisce è un giovane attore italiano che, oltre a compiere una radicale trasformazione fisica anche grazie a lunghe sedute di trucco, si è completamente isolato per tutte le settimane di preparazione e riprese. Non aveva contatti con nessuno, senza cellulare, internet o tv. Sul set, l’unico autorizzato a rivolgergli la parola era il regista. Un esercizio di straniamento e alienazione che è terminato solo con l’ultimo ciak, quando l’attore è scoppiato in un pianto a dirotto ed è stato finalmente abbracciato e applaudito dai membri della troupe.
La cacciatrice di mosche è una straordinaria attrice italiana che, per interpretare il ruolo, ha compiuto un viaggio oscuro nel mondo delle vittime degli omicidi seriali: in questo caso, donne sole e avanti con l’età. Per tutto il periodo di preparazione e riprese, si è immersa nella follia della mente umana, rinunciando a tutto pur di poter trovare il giusto dolore di una donna che si porta appresso un dramma profondo dal passato e che tutti pensano sia solo una povera matta. Ha lavorato su due copioni. Uno, quello classico dei dialoghi e delle battute. L’altro, il copione dei pensieri, delle cose non dette e che nessuno avrebbe mai saputo. Si dice che per catturare un serial killer si deve imparare a pensare come lui. Non è vero. Invece
bisogna capire come fa ad amare. Perché anche l’essere umano più abietto ama. E all’attrice è stato chiesto di guidare il pubblico verso un’empatia sconosciuta che può sembrare anche blasfema, quella per il mostro.
La ragazzina col ciuffo viola è una giovanissima attrice con una forza e una voce potentissime. Le è stato chiesto di sottoporsi a durissime prove fisiche, come la scena dell’annegamento e del salvataggio. Per calarsi nella storia del revenge porn di cui è vittima il suo personaggio, ha compiuto un percorso emotivo straordinario per la sua giovane età.
«Senza questi attori, non avrei mai fatto questo film.» – Donato Carrisi
Il lago. L’acqua.
Il lago di Como non è solo uno sfondo, un paesaggio. È un personaggio silenzioso e inquietante.
Il mare è collerico, rumoroso. I laghi sono posti di quiete. Invece, sotto la superficie apparentemente tranquilla del lago di Como, si agitano correnti impetuose. Nessuno sa cosa si celi nel suo abisso. A Nesso, per esempio, c’è la fossa più profonda del Mediterraneo.
Il lago di Como è il luogo perfetto per nascondere un segreto.
L’acqua è l’elemento narrativo dominante nel film. Due scene sono emblematiche.
La prima, quella della piscina che apre il film, ha richiesto una preparazione lunghissima: un notevole lavoro di scenografia e di effetti speciali, due troupe, una squadra di sub. Non doveva essere solo una piscina abbandonata. Doveva essere «viva», un mostro fatto di acqua sporca e di rifiuti.
L’ultima, la scena della pioggia. Un impianto antincendio ha riversato sugli attori 48.000 litri d’acqua. Una volta attivati gli ugelli, la scenografia costruita apposta in un teatro di posa sarebbe andata irrimediabilmente distrutta. Perciò c’era a disposizione un unico tentativo per girare il finale del film.
Io Sono l’Abisso è un thriller, ma è anche un dramma. Non ci sono buoni e cattivi, non ci sono innocenti. E non c’è la classica “detection”, apparentemente non c’è nulla da scoprire. Sotto la storia principale scorre un’altra storia, ed è da quell’abisso segreto che vengono i colpi di scena del finale.
Alcune storie di questa storia sono ispirate a fatti realmente accaduti.
Il romanzo originale
Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive fra Roma e Milano. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. Scrittore, regista e sceneggiatore di serie televisive e per il cinema, è una firma del Corriere della Sera. È l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, La ragazza nella nebbia – dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente –, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto – da cui ha tratto il film omonimo – , Il gioco del suggeritore e La casa delle voci. Ha vinto prestigiosi premi in Italia e all’estero come il Prix Polar e il Prix Livre de Poche in Francia e il Premio Bancarella in Italia. I suoi romanzi, tradotti in più di 30 lingue, hanno venduto milioni di copie.
La sinossi ufficiale del romanzo: Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.
Il romanzo “Io sono l’abisso” di Donato Carrisi è disponibile su Amazon.
Io sono l’abisso – La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono del compositore Vito Lo Re, coedita e coprodotta da Edizioni Curci con Palomar Srl. sarà disponibile in digitale a partire dal 28 ottobre.
- «È una colonna sonora atipica – dichiara Vito Lo Re – Si fonda essenzialmente su un unico brano che ha il compito di accompagnare la scena più importante e più difficile del film. E il regista mi aveva detto che l’avrebbe girata senza sonoro, basandosi soltanto sulla musica. È stata un’enorme responsabilità perché da quella scena e da quel brano dipende l’effetto emotivo del finale».
- La colonna sonora include il brano “La Mia Queen” eseguito da Shoker MC.
- Nato a Milano, Vito Lo Re ha studiato Composizione con Silvia Bianchera e Bruno Bettinelli, Chitarra Classica con Rocco Peruggini, Musica Corale e Direzione di Coro con Franco Monego, diplomandosi presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano; ha studiato Direzione d’orchestra con Massimiliano Caldi a Milano, Bruno Rigacci a Firenze, Erwin Acel a Vienna e Dejan Pavlov a Sofia; è stato assistente del M° Aldo Sisillo. E’ inoltre laureato in Scienze Politiche. Alterna l’attività di direttore d’orchestra a quella di compositore. In quest’ultima veste ha realizzato, per diverse compagnie teatrali professionistiche, le musiche di scena di 15 produzioni, spazianti dai grandi classici a lavori inediti. Più che ventennale il sodalizio con lo scrittore Donato Carrisi, con il quale ha scritto lavori teatrali e canzoni e musicato i thriller “L’uomo del labirinto” e “La ragazza nella nebbia”. E’ inoltre autore di commedie musicali, musical, musiche per cortometraggi e documentari (Il cinema non si ferma), film e trasmissioni televisive nonché orchestratore e arrangiatore, attività questa che lo ha fatto spaziare attraverso i generi musicali più eterogenei. Infatti all’attività di direttore d’orchestra in ambito sinfonico e operistico, affianca da sempre importanti collaborazioni in ambito pop e rock. Come direttore d’orchestra o arrangiatore ha lavorato con: Arisa, Edoardo Bennato, Mario Biondi, Max Gazzè, Bobby Kimball (Toto), John Mahon e Nigel Olsson, (Elton John Band), Massimo Ranieri, Rhapsody of Fire, Toquinho, Gilberto Gil, Davide Van de Sfroos, Amii Stewart.
- Il trailer include il brano del 1981 “Non posso perderti” interpretato da Bobby Solo.
Foto e poster
Foto: Loris Zambelli