E’ morta Irene Papas attrice di “Zorba il greco” e “I cannoni di Navarone”
E’ scomparsa a 96 anni l’attrice greca Irene Papas, recitò in “I cannoni di Navarone”, “Zorba il greco” e “Cristo si è fermato a Eboli”.
È scomparsa all’età di 96 anni Irene Papas, una delle più importanti e popolari attrici greche della sua generazione. L’attrice e cantante greca nata a Chiliomodi, un villaggio vicino a Corinto, ha costruito una carriera che ha attraversato 50 anni, durante i quali ha recitato in oltre 70 film e ha ricevuto riconoscimenti internazionali grazie a pluripremiate pellicole come I cannoni di Navarone e Zorba il greco. Nel 2018 è stato annunciato che Papas era affetta da Alzheimer da cinque anni, da allora l’attrice si è ritirata a vita privata.
Papas ha vinto il premio come migliore attrice al Festival Internazionale del Cinema di Berlino per Antigone e dal National Board of Review per Le Troiane. I suoi premi alla carriera includono il Golden Arrow Award nel 1993 all’Hamptons International Film Festival e un Leone d’oro nel 2009 alla Biennale di Venezia.
Irene Papas nata Irene Lelekou nasce il 3 settembre 1926 da Eleni Prevezanou, un’insegnante di scuola e Stavros Lelekos, insegnante di teatro classico alla scuola Sofikós di Corinto. Affascinata sin da bambina dalla recitazione, galeotto fu un teatro itinerante che visitò il suo villaggio allestendo tragedie greche. A 15 anni Papas inizia a frequentare la Royal School of Dramatic Art di Atene, prendendo lezioni di danza e canto. L’attrice durante il suo percorso didattico si ribellòa allo stile di recitazione sostenuto dalla scuola, che considera antiquato e per questo è costretta a ripetere un anno, ma alla fine riesce a laurearsi nel 1948.
Irene Papas viene scoperta e lanciata in Grecia dal regista Elia Kazan. Il suo primo lavoro cinematografico risale al 1948, un piccolo ruolo in Fallen Angels di Nikos Tsiforos. Nel 1952 si fa notare recitando in La città morta di Frixos Iliasis, il film viene proiettato al Festival di Cannes, dove Papas si ritrova sotto i riflettori della stampa internazionale, una vetrina che gli apre una carriera parallela come modella. Papas attira anche l’attenzione dei produttori americani che la fanno esordire a Hollywood prima con una piccola parte nel b-movie Missione Algeri (1953) seguito dal ruolo di protagonista femminile nel western La legge del capestro (1956) di Robert Wise, recitato accanto a James Cagney.
Papas è stata una figura di spicco nelle trasposizioni cinematografiche di antiche tragedie, interpretando i ruoli principali in Antigone (1961) di George Tzavellas e Elettra (1962) di Michael Cacoyannis, il suo potente ritratto dell’eroina condannata consolidò il suo status di star e rilanciò anche la sua carriera a Hollywood con ruoli in classici come I cannoni di Navarone (1961) di J. Lee Thompson e Zorba il greco (1964) di Michael Cacoyannis, quest’ultimo film nonostante il successo non equivalse ad un periodo positivo per Papas. L’attrice di quel periodo ricorda di non aver lavorato per 2 anni dopo “Elettra”, nonostante i premi e le acclamazioni, e di essere rimasta senza lavoro per 18 mesi dopo “Zorba”, con l’attrice che da quel film guadagnò solo 10.000$.
Gli anni ’60 vedranno Papas in altre produzioni americane come Giallo a Creta (1964) di James Neilson, La fratellanza (1968) di Martin Ritt e Anna dei mille giorni (1969) di Charles Jarrott. Papas interpreterà anche Penelepe nella serie tv L’Odissea (1968), Elena in Le troiane (1971) al fianco di Katharine Hepburn e Clitennestra in Iphigenia (1977), entrambe pellicole dirette dal veterano Michael Cacoyannis.
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Papas parlava fluentemente italiano, questo le permise di recitare in diverse pellicole italiane, tra queste ricordiamo Una di quelle (1953) di Aldo Fabrizi, Le infedeli (1953) di Steno e Mario Monicelli, Vortice di Raffaello Matarazzo (1953), Attila (1956) di Pietro Francisci e A ciascuno il suo di Elio Petri (1967). Dopo un ruolo in Z – L’orgia del potere di Costa-Gavras (1969), negli anni settanta Papas sarà diretta da Carlo Lizzani in Roma bene (1971), da Lucio Fulci nel thriller Non si sevizia un paperino (1972), da Alberto Lattuada in Le farò da padre (1974) e da Francesco Rosi in Cristo si è fermato a Eboli (1979).
Nel 1979, Polydor pubblica “Odes” un album in cui Irene Papas interpreta otto canzoni popolari greche con musica elettronica eseguita (e in parte composta) da Vangelis, con testi di Arianna Stassinopoulos. Papas e Vangelis collaboreranno di nuovo nel 1986 per “Rapsodies”, una versione elettronica di sette inni liturgici bizantini, pubblicata ancora con Polydor.
Gli anni ottanta vedono Irene Papas recitare con Anthony Quinn, Oliver Reed, Rod Steiger e Raf Vallone in Leone del deserto (1981), un biopic storico basato sulla vita del condottiero libico Omar al-Mukhtar, che si batté opponendosi alla riconquista della Libia da parte del Regio Esercito italiano. Il film diretto dal siriano Mustafa Akkad, noto per aver prodotto il cult horror Halloween di John Carpenter, non venne distribuito in Italia, in quanto ritenuto “lesivo all’onore dell’esercito italiano”. Nel 1985 Papas torna in America per recitare nella commedia Tutto in una notte di John Landis (1985) al fianco di Jeff Goldblum e Michelle Pfeiffer e due anni dopo torna ad essere diretta dal regista Francesco Rosi in Cronaca di una morte annunciata.
Gli anni ’90 e i primi anni 2000 vedono Irene Papas diretta da Manoel de Oliveira in Party (1996), Inquietudine (1998) e in Un film parlato (2003). Prima di quest’ultima pellicola, Papas è nel cast del dramma di guerra Il mandolino del capitano Corelli (2001) ambientato a Cefalonia, diretto da John Madden e interpretato da Nicolas Cage. L’ultimo ruolo di Papas risale al 2004 nel dramma Ecuba – Il film, pellicola che segna una reunion di Papas con la regista Giuliana Berlinguer a 21 anni dal dramma Il disertore. “Ecuba – Il film”, co-diretto da Berlinguer e Papas, si basa sulla tragedia “Ecuba” di Euripide nella versione tradotta da Salvatore Quasimodo.
FILMOGRAFIA
Hamenoi angeloi, regia di Nikos Triforos (1948)
La città morta, regia di Frixos Iliadis (1952)
Una di quelle, regia di Aldo Fabrizi (1953)
Vortice, regia di Raffaello Matarazzo (1953)
Le infedeli, regia di Steno e Mario Monicelli (1953)
Missione ad Algeri, regia di Ray Enright ed Edoardo Anton (1953)
Teodora, imperatrice di Bisanzio, regia di Riccardo Freda (1954)
Attila, regia di Pietro Francisci (1954)
La legge del capestro (Tribute to a Bad Man), regia di Robert Wise (1956)
Le avventure dei tre moschettieri, regia di Joseph Lerner (1957)
La spada imbattibile, regia di Hugo Fregonese (1957)
Psit… koritsia!, regia di Alkis Papas (1959)
I limni ton stenagmon, regia di Grigoris Grigoriou (1959)
Bouboulina, regia di Kostas Andritsos (1959)
I cannoni di Navarone (The Guns of Navarone), regia di J. Lee Thompson (1961)
Antigone (Antigoni), regia di Yorgos Javellas (1961)
Elettra (Ilektra), regia di Michael Cacoyannis (1962)
Giallo a Creta (The Moon-Spinners), regia di James Neilson (1964)
Zorba il greco (Alexis Zorbas), regia di Michael Cacoyannis (1964)
Ta skalopatia, regia di Leonard Hirschfield (1966)
Trappola per l’assassino (Roger la Honte), regia di Riccardo Freda (1966)
A ciascuno il suo, regia di Elio Petri (1967)
Die Zeugin aus der Hölle, regia di Zivorad ‘Zika’ Mitrovic (1967)
Ecce Homo – I sopravvissuti, regia di Bruno Gaburro (1968)
The Desperate Ones, regia di Alexander Ramati (1968)
La fratellanza (The Brotherhood), regia di Martin Ritt (1968)
Z – L’orgia del potere (Z), regia di Costa-Gavras (1969)
La stirpe degli dei (A Dream of Kings), regia di Daniel Mann (1969)
Anna dei mille giorni (Anne of the Thousand Days), regia di Charles Jarrott (1969)
N.P. – Il segreto, regia di Silvano Agosti (1971)
Un posto ideale per uccidere, regia di Umberto Lenzi (1971)
Le troiane (The Troian Women), regia di Michael Cacoyannis (1971)
Roma bene, regia di Carlo Lizzani (1971)
El asesinato de Julio César, regia di Raúl Araiza – cortometraggio (1972)
Non si sevizia un paperino, regia di Lucio Fulci (1972)
Piazza pulita, regia di Luigi Vanzi (1973)
La quinta offensiva (Sutjeska), regia di Stipe Delic (1973)
Le farò da padre, regia di Alberto Lattuada (1974)
Il messaggio (The Message), regia di Mustafa Akkad (1976)
Noces de sang, regia di Souheil Ben-Barka (1976)
Ifigenia (Ifigeneia), regia di Michael Cacoyannis (1977)
Un’ombra nell’ombra, regia di Pier Carpi (1979)
Cristo si è fermato a Eboli, regia di Francesco Rosi (1979)
Linea di sangue, regia di Terence Young (1979)
L’assistente sociale tutto pepe…, regia di Nando Cicero (1981)
Il leone del deserto (Lion of the Desert), regia di Moustapha Akkad (1981)
Sarâb, regia di Abdelhafidh Bouassida (1982)
Il disertore di Giuliana Berlinguer (1983)
Eréndira, regia di Ruy Guerra (1983)
Melvin, Son of Alvin, regia di John Eastway (1984)
Tutto in una notte (Into the Night), regia di John Landis (1985)
Assisi Underground, regia di Alexander Ramati (1985)
Sweet Country, regia di Michael Cacoyannis (1987)
Cronaca di una morte annunciata, regia di Francesco Rosi (1987)
Alta stagione (High Season), regia di Clare Peploe (1987)
Island, regia di Paul Cox (1989)
Nirvana Street Murder, regia di Aleksi Vellis (1990)
Lettera da Parigi , regia di Ugo Fabrizio Giordani (1992)
Pano, kato kai plagios (con il nome Eirini Pappa), regia di Michael Cacoyannis (1993)
Party, regia di Manoel de Oliveira (1996)
Inquietudine (Inquietude), regia di Manoel de Oliveira (1998)
Yerma, regia di Pilar Távora (1998)
Il mandolino del capitano Corelli (Captain Corelli’s Mandolin), regia di John Madden (2001)
Podzimní návrat, regia di Georgis Agathonikiadis (2001)
…kai to treno paei ston ourano, regia di Yannis Ioannou (2001)
Un film parlato (Um Filme Falado), regia di Manoel de Oliveira (2003)
Ecuba – il film, regia di Giuliana Berlinguer e Irene Papas (2004)