Italo: Recensione in Anteprima
Marco Bocci Sindaco di Scicli in Italo di Alessia Scarso. Dal 15 gennaio in sala
Partiamo dalla cronaca, ovvero da quel 15 marzo del 2009, quando un branco di cani randagi uccise un bambino a Scicli, in provincia di Ragusa. Da quel giorno tutti i cani randagi vennero cacciati e banditi, fino a quando un meticcio color miele non arrivò in Paese. Inizialmente visto con scetticismo e paura, il cane divenne in poco tempo una sorta di concittadino acquisito. Tutte le domeniche a messa, per funerali, matrimoni e battesimi; tutti i giorni all’uscita della scuola per salutare i bambini; nel centro storico ad abbaiare alle auto in zona pedonale; tra i vicoli del Paese in piena notte a fare da ‘guardia’ contro i malintenzionati. Italo Barocco venne chiamato, per poi morire il 31 dicembre del 2011, lasciando l’intera Scicli in lacrime.
Questa è la vera storia di Italo, conosciuto dalla debuttante Alessia Scarso, Diplomata in montaggio al Centro Sperimentale di Cinematografia, ed ora diventato lungometraggio. Una sorta di Hachiko all’italiana, potremmo definire questa moderna ‘favola’ Notorious Pictures ‘raccontata’ dalla voce di Leo Gullotta , interpretata da Marco Bocci, Elena Radonicich, Barbara Tabita e soprattutto lui, Tomak, l’addestrato e splendido meticcio del titolo.
Una favola con toni da commedia romantica che prova a toccare temi come l’amicizia, il pregiudizio e l’amore senza però riuscire nell’impresa. Questo a causa di una sceneggiatura poco frizzante e tendenzialmente povera nel suo sviluppo, resa più digeribile dal montaggio della Scarso ma inevitabilmente frenata da una serie di decisioni probabilmente discutibili. Promossa la messa in scena, che sottolinea le meraviglie tardobarocche di una Sicilia settecentesca diventata patrimonio dell’Umanità Unesco, Italo paga visibilmente la scarsa bravura dei protagonisti più giovani, vedi i bambini.
In particolar modo l’apatia recitativa di Vincenzo Lauretta, ovvero il piccolo Memo che ‘accoglierà’ per primo il cane in Paese, schivo ed ombroso nei lineamenti tratteggiati dalla sceneggiatrice Coralla Ciccolini ma mai in grado di evolvere, anche dinanzi all’amicizia di Italo e alla vicinanza dell’amata Chiara. Avendo i bimbi un ruolo centrale nell’interazione con Italo, è evidente che la loro limitata espressività finisca per segnare negativamente l’intero progetto.
Marco Bocci, inaspettatamente simpatico in Scusate se Esisto! di Milani, indossa invece gli abiti di un Sindaco di poche parole, rimasto vedovo, rigoroso nell’educazione del figlio e nella carica politica che ricopre, ma finalmente pronto a voltare pagina grazie all’arrivo di una maestra ‘straniera’, Laura. Un Bocci bello e tenebroso, dai rari sorrisi e dalle labbra turgide che finisce per fare il suo, tra vecchietti siculi ‘ancorati’ alla solita panchina del Paese, comari ‘chiacchierone’ tra un vicolo e l’altro, bulletti da elementari, presunti pazzi in attesa di un ritorno alla stazione dei treni e signori dei ‘cani’ disegnati come mostri e invece beatamente sereni nella propria esistenza.
Provando ad incrociare più personaggi e varie sotto-trame, tutte in qualche modo influenzate dall’arrivo di Italo a Scicli, la Scarso ha finito per diluire una storià già particolarmente fragile, tanto dall’appesantire una pellicola che nel suo ‘drammatico’ e ‘risolutivo’ finale andrà persino oltre, concedendosi un happy end esageratamente da favola. Per qualsiasi palato. Un eccesso di melassa al culmine di una storia vera qui ovviamente romanzata fino all’estremo, diretta anche con brio dall’esordiente Alessia ma limitata da una costruzione estremamente banale, per lunghi tratti noiosa, stucchevole e paradossalmente neanche tanto drammatica, soprattutto se paragonata ai fiumi di lacrime versati con Io & Marley e il già nominato Hachiko.
Una ‘non-scelta’ contenutistica che ha finito per implodere nell’esagerazione di generi frullati solo numericamente realmente saporiti e nell’illuminare le bellezze secolari di una meravigliosa regione ricca di contraddizioni e a lungo in balia degli stranieri dominatori, qui incarnati nella fase di ‘arricchimento’ sociale da un dolce meticcio color miele.
Voto di Federico: 5
Italo (Ita, commedia, drammatico, 2015) di Alessia Scarso; con Marco Bocci, Elena Radonicich, Barbara Tabita, Vincenzo Lauretta, Martina Antoci, Matteo Korreshi, Tuccio Musumeci, Lucia Sardo, Andrea Tidona, Marcello Perracchio, Leo Gullotta – uscita giovedì 15 gennaio 2015