Jane Birkin: 10 film e curiosità per ricordare l’attrice di “Blow-Up” scomparsa a 76 anni
Blogo ricorda Jane Birkin, l’attrice, modella e cantante britannica lanciata negli anni 60 dal film Blow-Up di Michelangelo Antonioni, moglie di Serge Gainsbourg e madre dell’attrice Charlotte Gainsbourg.
Jane Birkin, cantante e attrice britannica naturalizzata francese madre dell’attrice Charlotte Gainsbourg, è scomparsa all’età di 76 anni. l’attrice è stata trovata senza vita nella sua casa parigina, la cantante aveva recentemente cancellato alcuni concerti per motivi di salute.
Birkin è nota al grande pubblico per il suo matrimonio con il cantante e musicista Serge Gainsbourg, una coppia la cui trasgressione reiterata culminò nella collaborazione con il marito nel celebre singolo “Je t’aime… moi non plus” che fece scandalo, ma l’attrice viene ricordata anche per un nudo in Blow-Up di Michelangelo Antonioni (1966) che ne lanciò la carriera di attrice.
L’attrice è nota anche per una serie di pellicole in cui venne diretta da grandi registi come Jean-Luc Godard, Patrice Leconte, Paul Morrissey, Bertrand Tavernier, James Ivory e Agnès Varda, quest’ultima esponente di spicco della nouvelle vague. Birkin e Varda siglarono un importante sodalizio professionale che culminò nel 1988 con il docu-drama Jane B. par Agnès V. in cui l’attrice interpreta se stessa e impersona anche l’avventuriera e prima donna pistolero Calamity Jane, l’attrice francese Claude Jade, l’eroina Giovanna d’Arco e il comico Stan Laurel.
Jane Birkin in 10 film
1. BLOW-UP di Michelangelo Antonioni (1966)
https://www.youtube.com/watch?v=bBkzCfmuBdU
Il film è ispirato al racconto Le bave del diavolo dell’argentino Julio Cortázar e insieme a La notte, è il più premiato di Antonioni con una Palma d’Oro vinta al Festival di Cannes nel 1967. Nel cast anche David Hemmings e Vanessa Redgrave.
Birkin è emersa nella scena della Swinging London degli anni ’60, apparendo in una parte non accreditata in Non tutti ce l’hanno (1965). Ha avuto un piccolo ruolo in Blow-Up (1966) di Michelangelo Antonioni come modella bionda. A quel tempo, il film guadagnò notorietà per una scena di nudo di Birkin, che in seguito l’attrice rivelò di aver fatto per una scommessa con l’allora compagno John Barry. Birkin ha anche detto che il giorno della sua audizione non aveva idea di chi fosse Antonioni. In seguito ha avuto un ruolo più sostanziale nel film dell’era della controcultura La truffa che piaceva a Scotland Yard (1966) ed è apparsa come una modella fantasy nel film psichedelico Onyricon (1968).
Jane Birkin doveva essere solo una comparsa, ma “Blow-Up” segnò la sua carriera:
Ricordo il provino per Blow-Up: qualcuno mi chiede di scrivere il mio nome su un muro. Lo scrivo molto piccolo. Mi urlano: ‘Più grande!’ Alla terza lettera ti volti di profilo e qualcuno urla di nuovo: ‘Perché lo fai?’ ‘Mi hanno detto di fare così’, rispondo io. Lui dice: ‘Scrivi il tuo nome così in grande da attirare l’attenzione su di te?’ Poi sono scoppiata a piangere balbettando: “Mi hanno chiesto di scriverlo in grande”. E sento: ‘Taglia!’ Poi Antonioní venne verso di me. “Era proprio quello che volevo sapere: se eri vulnerabile. Ora ti do tre pagine da leggere, ma pensaci bene perché nel film dovrai essere completamente nuda.” Sono tornato a casa e ho raccontato tutto a John [Barry]. “Se devi davvero spogliarti, vale la pena farlo per un film di Antonioni”, mi ha detto. Ma ha aggiunto: “So comunque che non lo farai mai”. Anche quando ti spogli a casa, spegni sempre la luce». ‘Merde!’, mi sono detta. ‘Lo farò.’
2. SLOGAN di Pierre Grimblat (1969)
Nel 1968 Birkin sostenne un’audizione per il ruolo femminile principale nel film francese Slogan. Sebbene non parlasse francese venne scelta per recitare al fianco di Serge Gainsbourg. I due collaborarono anche alla colonna sonora, duettando nel brano “La Chanson de Slogan”, prima di molte collaborazioni tra i due che divennero una delle coppie più celebri e trasgressive dell’epoca.
Dopo aver girato “Slogan”, Birkin si trasfeì definitivamente in Francia. In seguito ebbe un ruolo nel thriller francese La Piscine (1969), film che secondo l’attrice le permise di rimanere in Francia dopo aver terminato Slogan. “Il film mi ha salvato e mi ha permesso di rimanere in Francia. Avevo appena finito Slogan e dovevo tornare in Inghilterra”. L’accento francese alla fine divenne una risorsa, poiché il pubblico francese lo trovava affascinante. In seguito ha affermato: “Senza il mio accento, avrei avuto una carriera diversa”.
3. LA MORTE NEGLI OCCHI DEL GATTO di Antonio Margheriti (1973)
In questo horror gotico diretto da Margheriti, Birkin recita da protagonista, con il compagno Serge Gainsbourg in un piccolo ruolo di supporto. All’epoca la coppia era famosa per lo scandaloso brano brano Je t’aime… moi non plus che in Italia fece insorgere anche il Vaticano arrivando al sequestro per oscenità.
Per le riprese del Castello Dragstone è stato utilizzato Castello Massimo ad Arsoli, lo stesso de I lunghi capelli della morte (1964), altro horror di Antonio Margheriti, con lo pseudonimo di Anthony Dawson.
4. ASSASSINIO SUL NILO di John Guillermin (1978)
Classico “giallo con delitto” tratto dal romanzo Poirot sul Nilo di Agatha Christie. Birkin recita al fianco di Peter Ustinov nei panni di Hercule Poirot, David Niven, Mia Farrow, Bette Davis, Maggie Smith e Angela Lansbury.
Birkin e Maggie Smith torneranno a recitare con Peter Ustinov quattro anni dopo in Delitto sotto il sole (1982), altro film basato su un romanzo di Agatha Christie. Il film vinse un Oscar per i migliori costumi. Le musiche originali del film sono di Nino Rota (Il Padrino).
5. LA DONNA DELLA MIA VITA di Régis Wargnier (1986)
Birkin interpreta Laura, moglie di un famoso violinista (Christophe Malavoy) che è diventato un alcolista. Nonostante i tentativi di Laura di salvare il marito, solo l’intervento di un ex-alcolista (Jean-Louis Trintignant) riuscirà nell’intento, ma i progressi del marito scateneranno in Laura una gelosia distruttiva.
La colonna sonora del film include il duetto “T’en va pas” interpretato da Jane Birkin ed Elsa Lunghini. Il brano venne registrato nuovamente ed ebbe maggior successo in seguito in una versione interpretata dalla cantante Elsa, che all’epoca aveva 13 anni.
6. JANE B. PAR AGNES V. di Agnès Varda (1988)
Jane B. par Agnès V. è un docudrama concepito quando Birkin parlando con Varda ammise di essere preoccupata di compiere 40 anni e Varda le disseche era una bellissima età e il momento perfetto per fare un ritratto della vita di Birkin. Il film mescola interviste con Birkin sulla sua vita passata e attuale con piccole vignette in cui assume ruoli a cui lei o Varda sono interessate.
Tutto è iniziato con una lettera che Jane Birkin mi ha scritto dopo aver visto Vagabond. Scritto in un momento di commozione, era illeggibile. Scarabocchi. Le ho chiesto di venire a decifrarla per me. Ci siamo sedute in cucina. Abbiamo parlato dei nostri figli. Mathieu aveva poco più di 14 anni. Lou quattro. Charlotte aveva 16 anni. Decidemmo di andare al parco la domenica successiva. Stavamo camminando quando all’improvviso ha detto “È terribile. Avrò 40 anni!” Ho detto: “Non essere sciocca. È un’età meravigliosa. Il momento perfetto per fare il tuo ritratto. È così che è iniziato. Ho suggerito a questa donna vivace e vivace di fare il contrario di quegli omaggi alle attrici defunte che mostrano brani dei loro film e interviste. Ho detto: “Mostreremo estratti di film che non hai realizzato, film che abbiamo inventato e realizzeremo alcune interviste. È un ritratto a sorpresa, in cui Jane interpreta molti ruoli, inclusa se stessa, con una varietà di partner. Era una buona sportiva. Era divertente, strana, magnifica, commovente. Sono variazioni su una donna variabile e variegata. [Agnès Varda]
Charlotte Gainsbourg, la figlia di Jane Birkin, in seguito ha ammesso di non gradire sia le riprese di “Jane B. par Agnès V.” che del precedetne “Kung Fu Master” mpoiché Varda e la sua troupe cinematografica sono rimaste accampate a casa sua per un anno per completare i progetti.
7. DADDY NOSTALGIE di Bertrand Tavernier (1990)
Daddy Nostalgie è diretto da Tavernier e sceneggiato da sua moglie Colo Tavernier O’Hagan. Si tratta dell’ultima interpretazione dell’attore Dirk Bogard scomparso nel 1999 all’età di 78 anni. Birkin ha anche collaborato alla colonna sonora interpretando il brano “These Foolish Things”, tema principale del film.
Il film racconta la storia di una donna che va ad aiutare i suoi genitori che stanno affrontando gli ultimi momenti del padre e di come in quel periodo padre e figlia stabiliscano un legame provvisorio che era sfuggito loro per tutta la vita. Il film è dedicato al direttore della fotografia Michael Powell, morto poco prima dell’uscita del film.
8. BOXES di Jane Birkin (2007)
Boxes segna il debutto alla regia di Jane Birkin che recita anche al fianco di Geraldine Chaplin e Michel Piccoli. Il film è basato sulla vita familiare di Birkin, che racconta tre matrimoni e i tre figli che ha avuto da questi matrimoni. Il titolo allude al modo in cui lei suddivide in compartimenti queste relazioni e fasi della sua vita.
Birkin ha scritto la sceneggiatura di “Boxes” nel 1995, poco dopo la morte del padre. Il film è stato girato nella casa della famiglia di Birkin a Landéda. Birkin ha offerto il ruolo principale di Anna a Chaplin, ma Chaplin ha rifiutato, ritenendo che poiché il ruolo era stato scritto per una donna di 45 anni, sarebbe stata più adatta al ruolo della madre di Anna.
9. ADORABILI AMICHE di Benoît Pétré (2010)
Chantal (Catherine Jacob), Gabrielle (Caroline Cellier) e Nelly (Jane Birkin) sono tre amiche di mezza età che intraprendono un viaggio attraverso la Francia rurale per partecipare al matrimonio di un loro amico di gioventù. Durante il viaggio accadono loro molti eventi inaspettati e sorprendenti, che rivelano le distinte personalità di queste tre donne così diverse. Insieme condividono tutto lo stress, la disperazione, l’insicurezza e la gioia di cosa significhi essere una donna francese sulla cinquantina nel 2009. Divertenti, fragili e commoventi parlano apertamente delle loro relazioni con gli uomini tra battute e un pizzico di nostalgia.
10. JANE BY CHARLOTTE di Charlotte Gainsbourg (2021)
Scossa dall’idea del tempo che scorre e non ritorna, Charlotte Gainsbourg ha iniziato a guardare a sua madre, la cantante e attrice Jane Birkin, in un modo per lei inedito, spingendo entrambe a superare un reciproco senso di riservatezza. Poco alla volta Charlotte e Jane si aprono l’una all’altra, entrambe facendo un passo indietro e lasciando che il rapporto madre-figlia finalmente si schiuda di fronte all’obiettivo della macchina da presa.
Penso che inizialmente Jane fosse un po’ in ansia per via del mio approccio. Era terrorizzata dall’idea che scavassi in aree per lei troppo personali. Volevo entrare nel nostro rapporto madre-figlia e questo l’ha colpita. Dopo le riprese in Giappone ci siamo incontrate a Parigi e le ho chiesto come avremmo dovuto procedere. Avevo programmato di girare a New York, ma lei ha detto che voleva interrompere. Era rimasta scioccata dalle sequenze in Giappone. […] Abbiamo così accantonato il progetto e nel frattempo sono passati due anni. Il rapporto con mia madre non è cambiato, ma ho perso lo slancio nel fare il film. Non riuscivo nemmeno a guardare le cose girato in Giappone e mi sono detta che forse avevo sbagliato qualcosa. Poi Jane è venuta a trovarmi a New York e le ho suggerito di guardare insieme il girato per vedere quale fosse il problema. Dopo aver guardato le immagini, ci siamo rese conto che non c’era niente di scomodo; l’intervista era molto dolce, rispettosa, ben ripresa, e Jane non riusciva nemmeno a ricordare perché avesse reagito così male. A quel punto ha accettato di continuare a fare il film. [Charlotte Gainsbourg]
Jane Birkin in 12 curiosità
- La casa di design francese Hermès ha chiamato e disegnato una borsa appositamnete per lei nel 1984. L’ormai famosa borsa “Birkin” è una delle loro borse più popolari (e costose almeno 6000$ al pezzo) fino ad oggi.
- È una discendente del re Carlo II Stuart d’Inghilterra e Scozia.
- Dopo aver prestato negli anni 80 il suo nome per la Hermes Birkin Bag, nel 2015, dopo che un filmato diffuso dalla PETA mostrava il maltrattamento degli animali in un allevamento di pelli texano presumibilmente utilizzato dall’azienda come fornitore, ha chiesto che il suo nome fosse rimosso.
- L’album del 1969 “Jane Birkin and Serge Gainsbourg” includeva il controverso brano “Je T’Aime…Moi Non Plus” che, sebbene cantato interamente in francese, fu bandito da diverse stazioni radio a causa del sesso “uditivo” simulato che consisteva in vari “sussulti”, “sospiri” e “gemiti” espliciti intervallati nei testi francesi. Il singolo raggiunse la vetta delle classifiche britanniche nell’ottobre 1969, ottenendo infine posti in classifica in Francia, Italia, Germania, Belgio, Danimarca, Norvegia, Svizzera, Olanda e Svezia. All’inizio del 1970 era entrato di soppiatto nelle classifiche americane dove però ebbe un modesto successo.
- Madre della fotografa Kate Barry nata nel 1967 ( avuta con John Barry), dell’attrice Charlotte Gainsbourg nata nel 1971 (avuta con Serge Gainsbourg) e della modella, cantante e attrice Lou Doillon nata nel settembre 1982 (avuta con Jacques Doillon).
- È stata insignita di un OBE (Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico) nella Queen’s Birthday Honors List del 2001 per i suoi servizi alla recitazione e alle relazioni culturali franco-britanniche.
- Sua madre era una cugina di secondo grado del filosofo Bertrand Russell.
- Figlia dell’attrice Judy Campbell e del tenente comandante David Birkin.
- Lei e il 6 ° Baronetto Birkin, il regista televisivo John Birkin provengono entrambi dal lignaggio del 1 ° Baronetto Birkin; i loro bisnonni erano suoi figli.
- Il profumo “L’Air de Rien” di Miller Harris è stato creato appositamente per lei dal profumiere Lyn Harris.
- Nonna di Roman de Kermadec, nato nel 1987, (figlio di Kate Barry), Ben Attal, nato nel 1997, Alice Attal, nato nel 2002 (figli di Charlotte Gainsbourg), e Marlowe-Tigger Mitchell, nato nel 2002 (figlio di Lou Doillon).
- Aveva un bulldog di nome Dora.
Filmografia
Non tutti ce l’hanno (The Knack…and How to Get It), regia di Richard Lester (1965)
La truffa che piaceva a Scotland Yard (Kaleidoscope), regia di Jack Smight (1966)
Blow-Up, regia di Michelangelo Antonioni (1966)
Onyricon (Wonderwall), regia di Joe Massot (1968)
La piscina (La piscine), regia di Jacques Deray (1969)
Slogan, regia di Pierre Grimblat (1969)
Katmandu (Les Chemins de Katmandou), regia di André Cayatte (1969)
Sex Power, regia di Henry Chapier (1970)
Alba pagana, regia di Ugo Liberatore (1970)
New York-Parigi per una condanna a morte (Cannabis), regia di Pierre Koralnik (1970)
Così nano, così perverso (Trop petit mon ami), regia di Eddy Matalon (1970)
Devetnaest djevojaka i jedan mornar, regia di Milutin Kosovac (1971)
Il romanzo di un ladro di cavalli (Romance of a Horsethief), regia di Abraham Polonsky (1971)
Perché mamma ti manda solo? (Trop jolies pour être honnêtes), regia di Richard Balducci (1972)
La scala della follia (Dark Places), regia di Don Sharp (1973)
Una donna come me (Don Juan ou Si Don Juan était une femme…), regia di Roger Vadim (1973)
La morte negli occhi del gatto, regia di Antonio Margheriti (1973)
Le amanti (Projection privée), regia di François Leterrier (1973)
Il montone infuriato (Le Mouton enragé), regia di Michel Deville (1974)
Comment réussir… quand on est con et pleurnichard, regia di Michel Audiard (1974)
Ci son dentro fino al collo… (La moutarde me monte au nez) , regia di Claude Zidi (1974)
Primavera carnale (Serieux comme le plaisir), regia di Robert Benayoun (1975)
Bagarre express (La course à l’échalote), regia di Claude Zidi (1975)
Un letto in società (Catherine et Cie), regia di Michel Boisrond (1975)
I baroni della medicina (Sept morts sur ordonnance), regia di Jacques Rouffio (1975)
Je t’aime moi non plus, regia di Serge Gainsbourg (1976)
Collage (Le diable au coeur), regia di Bernard Queysanne (1976)
Bruciati da cocente passione, regia di Giorgio Capitani (1976)
L’animale (L’animal), regia di Claude Zidi (1977)
Assassinio sul Nilo (Death on the Nile), regia di John Guillermin (1978)
Au bout du bout du banc, regia di Peter Kassovitz (1979)
La notte in bianco (Melancoly Baby), regia di Clarisse Gabus (1979)
La miel, regia di Pedro Masó (1979)
La fille prodigue, regia di Jacques Doillon (1981)
Rends-moi la clé!, regia di Gérard Pirès (1981)
Inferno e passione (Egon Schiele – Exzesse), regia di Herbert Vesely (1981)
Delitto sotto il sole (Evil Under the Sun), regia di Guy Hamilton (1982)
Nestor Burma, détective de choc, regia di Jean-Luc Miesch (1982)
Circulez y’a rien à voir, regia di Patrice Leconte (1983)
L’amico di Vincent (L’ami de Vincent), regia di Pierre Granier-Deferre (1983)
Le garde du corps, regia di François Leterrier (1984)
La Pirate, regia di Jacques Doillon (1984)
L’amore in pezzi (L’amour par terre), regia di Jacques Rivette (1984)
Polvere (Dust), regia di Marion Hänsel (1985)
Il nipote di Beethoven (Le neveu de Beethoven), regia di Paul Morrissey (1985)
Leave All Fair, regia di John Reid (1985)
La donna della mia vita (La femme de ma vie), regia di Régis Wargnier (1986)
Cura la tua destra… (Soigne ta droite), regia di Jean-Luc Godard (1987)
Comédie!, regia di Jacques Doillon (1987)
Kung-fu master!, regia Agnès Varda (1988)
Jane B. par Agnès V., regia di Agnès Varda (1988)
Daddy Nostalgie, regia di Bertrand Tavernier (1990)
La bella scontrosa (La belle noiseuse), regia di Jacques Rivette (1991)
Cento e una notte (Les cent et une nuits de Simon Cinéma), regia di Agnès Varda (1995)
Noir comme le souvenir, regia di Jean-Pierre Mocky (1995)
Parole, parole, parole… (On connâit la chanson), regia di Alain Resnais (1997)
La figlia di un soldato non piange mai (A Soldier’s Daughter Never Cries), regia di James Ivory (1998)
Last September, regia di Deborah Warner (1999)
Ceci est mon corps, regia di Rodolphe Marconi (2001)
Regine per un giorno (Reines d’un jour), regia di Marion Vernoux (2001)
Merci Docteur Rey, regia di Andrew Litvack (2002)
Mariées mais pas trop, regia di Catherine Corsini (2003)
La tête de maman, regia di Carine Tardieu (2007)
Boxes, regia di Jane Birkin (2007)
Questione di punti di vista (36 vues du Pic Saint-Loup), regia di Jacques Rivette (2009)
Adorabili amiche (Thelma, Louise et Chantal), regia di Benoît Pétré (2010)
Si tu meurs, je te tue, regia di Hiner Saleem (2011)
Venuto al mondo, regia di Sergio Castellitto (2012)
Quai d’Orsay, regia di Bertrand Tavernier (2013)
Jane by Charlotte (Jane par Charlotte), regia di Charlotte Gainsbourg (2021)