Jane Eyre – Recensione in anteprima
Arriva nelle sale un nuovo adattamento dell’intramontabile classico di Charlotte Brontë, Jane Eyre. Questa volta la regia è firmata da Cary Joji Fukunaga. Leggi la recensione in anteprima
Jane Eyre fugge da Thornfield Hall, una tenuta enorme ed isolata dove lavora come istitutrice per Adèle Varens, di cui è tutore l’opprimente padrone di casa, Edward Rochester. La maestosa dimora – e il carattere autoritario di Rochester – hanno messo a dura prova la sua resistenza. Jane non ha un posto dove andare e viene accolta dal pastore St. John Rivers e dalle sue sorelle. A Moor House, la residenza dei Rivers, Jane si riprende e ripercorre con la mente i tumultuosi eventi che l’hanno spinta a fuggire, domandandosi se il passato sia davvero passato…
Negli anni, al pari di altri classici come Orgoglio e Pregiudizio o Cime Tempestose, il celeberrimo romanzo di Charlotte Bronte è stato portato sugli schermi cinematografici e televisivi decine di volte. L’adattamento firmato nel’96 da Franco Zeffirelli – patinato, pomposo, un po’ troppo manieristico ed impersonale – è probabilmente quello che tutti ricordiamo meglio. Questa nuova appassionata versione, realizzata da Cary Fukunaga (già apprezzato regista di Sin Nombre) si avvale della sceneggiatura di Moira Buffini, che riesce nell’impresa di ridurre senza snaturare l’opera della Bronte; di restare fedele allo scritto mettendo in risalto soprattutto gli aspetti cupi e gotici della vicenda, guardando al di là del romanzo di formazione e della tormentata storia d’amore fra la giovane istitutrice ed il tenebroso padrone di casa.
A differenza dei predecessori, il regista sceglie di raccontare la storia narrata dalla Bronte senza seguire l’esatta cronologia degli eventi. Il film si apre dunque con Jane Eyre che, sconvolta, lascia l’isolata e lugubre dimora di Mr. Rochester e fugge nella brughiera. Poi, attraverso una serie di flash-back, verremo a conoscenza del passato e della sfortunata infanzia della protagonista, del suo arrivo a Thornfield Hall, e dello sbocciare del sentimento che la lega indissolubilmente al misterioso padrone di casa.
Mia Wasikowska e Michael Fassbender sono il maggior punto di forza della pellicola. Entrambi perfetti per i ruoli che sono stati chiamati a portare sullo schermo, offrono entrambi delle ottime prove attoriali.
Mia Wasikowska è un’ottima Jane e riesce perfettamente a far trasparire il turbine di emozioni che si agitano nel profondo della protagonista, nonostante l’apparente distaccata freddezza, imposta dalla rigida educazione ricevuta e dalle convenzioni sociali dell’epoca. Michael Fassbender è ombroso, sarcastico, umorale e rabbioso quanto basta per nascondere la frustazione dell’animo romantico ferito di Edward. Fra Jane e Rochester l’attrazione e la tensione sessuale è palpabile, anche se rinnegata e repressa dal rigido codice morale che i personaggi si autoimpongono.
Fra gli altri ottimi protagonisti, la sempre splendida Judi Dench nel ruolo della governante di casa Rochester, la bonaria signora Fairfax; Jamie Bell in quello del pastore St. John Rivers, missionario con un’idea assai strana dell’amore; Sally Hawkins nei panni dell’odiosa zia Sarah; Imogen Poots e Valentina Cervi.
Splendide le ambientazioni buie ed inquietanti, l’accurata ricostruzione dell’Inghilterra vittoriana attraverso i mille particolari delle imponenti scenografie ed i bellissimi e dettagliati costumi di Michael O’Connor. Un plauso particolare alla fotografia, ad opera di Adriano Goldman.
Jane Eyre (id. – Drammatico – Gran Bretagna 2011) Regia di Cary Fukunaga, con Mia Wasikowska, Michael Fassbender, Jamie Bell, Imogen Poots, Judi Dench, Sally Hawkins, Jayne Wisener, Sophie Ward, Tamzin Merchant, Simon McBurney, Harry Lloyd, Holliday Grainger, Emily Haigh, Rosie Cavaliero.
Voto Simona: 7/8
Al cinema dal 7 ottobre 2011