Jennifer Lawrence da Oscar inciampa sull’orlo argenteo delle nuvole Dior
Jennifer Lawrence inciampa salendo le scale per ritirare l’Oscar 2013 per la Migliore Attrice, complice l’emozione, l’abito Dior da principessa al ballo con il tacco della scarpetta troppo alto, quell’orlo argenteo delle nuvole
Guardare “Il Lato Positivo” delle cose può regalare qualche sorpresa, all’85° Academy Awards anche l’Oscar per la Migliore Attrice a Jennifer Lawrence, folle interprete de Il Lato Positivo – Silver Linings Playbook diretto da David O. Russell, tratto dal romanzo di Matthew Quick L’orlo argenteo delle nuvole.
Il primo Oscar per la ventiduenne americana (dopo la nomination del 2011 per Un gelido inverno – Winter’s Bone) strappato a rivali del calibro della Jessica Chastain di Zero Dark Thirty, la Naomi Watts di The Impossible, ma soprattutto alla piccola e sorprendente Quvenzhane Wallis di Bestie del Sud Selvaggio, e all’incantevole Emmanuelle Riva di Amour, nel giorno dei suo 86esimo compleanno.
Una vittoria a sorpresa per qualcuno, probabilmente molti di quelli che hanno voluto ignorare tutti i premi già vinti da Jennifer Lawrence, per questo ruolo disinibito con qualche problema psichiatrico, compreso il Golden Globe. Ben oltre le ottimistiche prospettive paventate dal film per altri. Di certo emozionante per la giovane attrice, che dopo aver sfilato sulla passerella del Dolby Theatre di Los Angeles con un Dior candido e vaporoso come una nuvola, nel tentativo di salire i gradini per ritirare il premio, ha anche inciampato, probabilmente su quell’Orlo argenteo delle nuvole che rende folli, leggeri e sorprendenti anche assurdi imprevisti e meravigliosi fallimenti.
Un piccolo scivolone, complice l’emozione, l’abito Dior da principessa al ballo, con il tacco della scarpetta troppo alto. Niente di grave, per questa giovane e talentuosa attrice, che ci ha già conquistato con il coraggio della piccola eroina di Un gelido inverno, le doti camaleontiche della Mistica di X-Men – L’inizio (X-Men: First Class, 2011) e l’audacia della combattente di Hunger Games (The Hunger Games, 2012). Una caduta superata in fretta, con ironia e un gran sorriso, continuando a ‘scalare’ il palco per conquistare la statuina a-dorata.