John Landis a Roma per Burke & Hare-Ladri di cadaveri spara a zero su Silvio Berlusconi: è un buffone
Tornato a Roma pochi mesi dopo aver presentato in anteprima mondiale al Festival del Cinema la sua ultima fatica, John Landis ha voluto dire la sua sull’attuale Presidente del Consiglio. Distribuito dalla Archibald in 60 copie a partire da venerdì, Burke & Hare-Ladri di cadaveri, qui da noi recensito, non ha certamente fatto faville al
Tornato a Roma pochi mesi dopo aver presentato in anteprima mondiale al Festival del Cinema la sua ultima fatica, John Landis ha voluto dire la sua sull’attuale Presidente del Consiglio. Distribuito dalla Archibald in 60 copie a partire da venerdì, Burke & Hare-Ladri di cadaveri, qui da noi recensito, non ha certamente fatto faville al botteghino britannico, incassando poco meno di 4 milioni di dollari. Pressato dai giornalisti presenti, Landis non si è fermato a parlare della pellicola ma ha spaziato a 360°, finendo per uscire dai binari della semplice conferenza stampa di presentazione di un film.
«Sono americano, non italiano, quindi non mi sento a mio agio a parlare dell’Italia del bunga bunga, ma Berlusconi mi fa molto ridere. Noi abbiamo avuto George W.Bush per otto anni, ed era il nostro buffone. Berlusconi è il vostro». «Berlusconi mi fa pensare moltissimo a Herst, il magnate dei media su cui Orson Welles ha girato Quarto potere, che controllava la stampa come oggi fa lui, tanto che ha messo un suo uomo alla Rai». «Chi promuoverebbe un film su Berlusconi, chi lo finanzierebbe?». «La politica non può controllare chi la ridicolizza, chi trasforma i politici in pupazzi, come ha fatto Chaplin con Hitler, o come hanno fatto i fratelli Marx. Se Gheddafi sapesse che lo considero un pupazzo cretino, questo lo ferirebbe più di altre offese, perché sono persone che vogliono incutere timore».
Letteralmente caricato a pallettoni, Landis ha addirittura citato una battuta del Ministro inglese Cameron sul nostro Presidente del Consiglio:
«Quando gli hanno chiesto cosa avesse imparato in questi mesi, ha risposto: ‘Ho imparato che se la regina ti invita a un party bisogna dire sì, se Berlusconi ti invita a un party, bisogna dire no’».
E le polemiche politiche, che poco o nulla hanno a che vedere con Burke & Hare-Ladri di cadaveri, sono servite