John Real: “Midway tra i candidati agli Oscar 2014? Spero serva a rivalorizzare un genere” – Intervista Cineblog
Oggi verrà annunciato il rappresentante italiano in lizza per la cinquina al miglior film straniero ai prossimi Oscar 2014 – Cineblog intervista la sorpresa John Real, il giovane regista catanese in lizza con Midway – Tra la vita e la morte.
Uscito lo scorso aprile in appena 29 sale (una decina nella natia Sicilia), ma accompagnato da recensioni positive e l’entusiasmo degli spettatori, il thriller-horror indipendente Midway – Tra la vita e la morte si è trovato così a candidarsi per gli Oscar 2014 al fianco di film come La grande bellezza di Paolo Sorrentino e Viva la libertà di Roberto Andò.
John Real (all’anagrafe Giovanni Marzagalli) è stato definito uno sconosciuto, in realtà il regista catanese, classe 1988, è stato il più giovane filmmaker d’Europa ad essere premiato ai Globi d’Oro grazie alla sua prima opera prima NatIve, un suggestivo racconto a sfondo sovrannaturale girato sull’Etna e basato su antiche leggende popolari della Sicilia. La pellicola è stata premiata anche per la miglior colonna sonora e la miglior canzone, premi assegnati al compositore Marco Werba e al maestro Franco Simone.
Prima di lasciarvi all’intervista due parole sulla trama di Midway: il film racconta di una giovane coppia che si reca a trascorrere un weekend tra i boschi con un gruppo di amici, ma il luogo si rivelerà dimora di presenze maligne. Oltre alla tematica sovrannaturale che esplora il fenomeno delle voci elettroniche (EVP), registrazioni di presunte voci ultraterrene come in White Noise con Michael Keaton, il film amplia lo spettro drammatico con la narrazione delle traversie emotive di una giovane coppia legate al delicato tema dell’aborto.
Perchè il nome John Real? C’è qualche riferimento all’abitudine negli anni ’80 di alcuni cineasti italiani nell’usare pseudonimi?
No, nessun riferimento. E’ un nome che mi è stato dato da una persona a me molto cara che oggi non c’è più.
La notizia della selezione di Midway per la rappresentativa italiana agli Oscar è giunta a noi come una vittoria per il cinema di genere italiano da troppo tempo latitante, era nell’aria o la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno?
Spero che sia vista in prospettiva per rivalorizzare e credere di più in un genere che oggi è trattato da molti giovani registi e produttori indipendenti.
Cosa racconta Midway?
Midway è una storia che tratta un argomento delicato, quello dell’aborto. Sara ed Alex hanno da poco perso un figlio proprio a causa di un aborto spontaneo, e questo trauma crea tra loro una situazione di incomunicabilità che li porta ad allontanarsi e chiudersi in se stessi. La vicenda paranormale che vivranno nel bosco, insieme al loro gruppo di amici, scatenerà in loro un forte riavvicinamento e farà capire ad entrambi che tutti i problemi vanno affrontati sempre e comunque insieme.
Il cinema horror in generale in Italia è spesso snobbato in fase di distribuzione, arriva poca materia prima e spesso non all’altezza di ciò che ci propone il panorama europeo, americano e orientale, Midway però è stato un’eccezione. Quale è stato l’iter distributivo del film?
Midway è stato distribuito dalla Real Dreams in 29 sale in tutta Italia. E’ stata dura perché è uscito l’11 aprile 2013 insieme a grandi titoli statunitensi e italiani. Abbiamo avuto recentemente diverse proposte di programmazione in sala, probabilmente lo distribuiremo nuovamente.
E’ vero che la sua opera prima “Native” è basata su eventi reali?
E’ ispirato ad una storia vera. Poi ovviamente alcune cose sono state enfatizzate…
Può descrivere Midway con tre aggettivi che ne riassumano l’essenza?
Tre aggettivi che mi vengono in mente dalle ultime recensioni che ho letto e che credo riassumano l’essenza del film: Coinvolgente, emozionante e avvincente.
Quale è l’horror che ha visto più di recente e quale si è ripromesso di vedere?
Di recente ho visto The Conjuring e mi è piaciuto molto. In questi giorni non ci sono film horror che voglio rivedere. Credo invece che rivedrò Rush, è un capolavoro.
Midway è un thriller-horror a sfondo sovrannaturale, quali sono state le sue fonti d’ispirazione?
D’impatto sembrerebbe ispirato a The blair witch project, ma in realtà è molto differente. L’uso della soggettiva è molto limitato e la narrazione si sviluppa molto di più in terza persona. Ho voluto raccontare una storia che, per quanto possa apparire banale dalla copertina, in realtà nasconde una sofferenza psicologica legata ad un forte trauma. Quando la sceneggiatura era finita ci siamo accorti che Midway aveva una componente drammatica ed emotiva molto forte e che i personaggi non erano affatto superficiali come spesso impone il genere. Ci siamo resi conto subito che l’alternanza di suspance e dramma sarebbe stato un esperimento interessante per Midway. Era un rischio, ma credo che questo incrocio di generi sia stata la scelta giusta, perché l’originalità del film è proprio legata a questo.
C’è qualche regista italiano che ama particolarmente?
Ce ne sono diversi, ma in questo periodo mi viene in mente Gabriele Muccino.
Il cinema horror italiano è in profonda crisi, anzi in realtà c’è proprio un problema italiano con il cinema di genere, un tempo vanto tutto italico, quale crede sia il problema di fondo?
In Italia si valorizza solo ciò che ha un aspetto “intellettuale”. Si tende ad essere molto prevenuti davanti alla copertina di un film di genere italiano, senza valutare la possibilità che, magari dietro quella storia di genere, ci sia dell’altro. Il cinema di genere ci dà la possibilità di allontanarci dalla vita reale con storie di fantasia e quando meno ce lo aspettiamo proviamo le stesse emozioni che viviamo nella vita quotidiana. Secondo me molti Italiani si divertono a fare la parte degli “intellettuali” seguendo ciò che dice la moda di turno, senza avere una vera coscienza critica di ciò che si trovano davanti… Schiavi del loro stesso pregiudizio.
Quanto il modo di fare cinema horror degli americani l’ha influenzata?
Abbastanza, anche se c’è da dire che in realtà molto del nostro cinema di genere ha influenzato loro precedentemente…
Ha avuto la possibilità di recente di visionare qualche produzione horror italiana e se si quale?
Ho visto da poco End Roll di Giacomo Gabrielli e Daniele Misischia, molto bravi.
Quando si parla di horror è inevitabile parlare di Dario Argento, cosa pensa degli ultimi suoi lavori, pensa sia troppo criticato?
Penso che molti si soffermino un po’ troppo a fare paragoni con le sue opere precedenti… Bisognerebbe vedere le nuove opere di Argento senza partire con l’idea di paragonarlo a se stesso.
Midway parla dei fenomeni delle voci elettroniche (EVP), c’è una pellicola americana del 2005 dal titolo White Noise con protagonista Michael Keaton che tratta proprio di questo fenomeno, ne ha sentito parlare?
Sì, ho avuto modo di vederlo. In White Noise, il protagonista ha perso la moglie e si avvicina a questo fenomeno per cercare un disperato contatto con lei. In Midway, i fenomeni EVP sono lo strumento con il quale il fantasma si mette in contatto con il gruppo di protagonisti… non sono loro ad aver cercato questo contatto e soltanto alla fine capiranno con certezza cosa erano quelle voci.
Il cinema è inflazionato da qualche tempo dall’utilizzo di 3D e found footage, cosa pensa di entrambi i formati?
Entrambe sono nuove tecniche di linguaggio che sono molto interessanti. Il linguaggio cinematografico è in continuo mutamento e credo che questo agevoli nel raccontare determinate situazioni.
Oltre al genere thriller-horror le piacerebbe esplorare altro?
Mi piacerebbe raccontare storie fantasy dai risvolti fortemente emotivi.
Il suo prossimo progetto?
Oltre al seguito di Midway, sto definendo gli ultimi accordi per un altro film al quale tengo molto, forse realmente la mia prima impresa colossale.
Un messaggio agli appassionati di horror e un saluto ai lettori di Cineblog:
A tutti coloro che non hanno ancora visto Midway spero che possano presto avere il piacere di vederlo! Ai lettori di cineblog, un caloroso saluto e un grazie per l’attenzione che mi avete dedicato!