Johnny English Colpisce Ancora: Recensione in Anteprima
In attesa di Bond 25, Johnny English 3 riporta in sala l’ineguagliabile maschera comica di Rowan Atkinson.
L’usato apparentemente sicuro funziona quasi sempre, nel Cinema di oggi che ricicla e replica ossessivamente, soprattutto se dal sapore volutamente ‘vintage’. Due anni dopo Bridget Jones’s Baby, campione d’incassi con 211 milioni di dollari rastrellati in tutto il mondo dopo esserne costati appena 35, dal Regno Unito ecco tornare un altro famosissimo e iconico ‘personaggio’. Johnny English, parodistico 007 ideato e interpretato da Rowan Atkinson, leggendario Mr. Bean.
160 milioni di dollari incassati nel 2003, con il primo capitolo, e altri 160 nel 2011, con il secondo, per un 3° episodio che vede il 63enne Rowan tornare ad indossare l’elegante abito di spia al servizio della corona inglese a causa di un pericoloso hacker, che ha smascherato tutti gli agenti infiltrati attivi attualmente in azione in giro per il mondo. Tranne lui, da tempo ‘insegnante’ in una scuola e ora costretto a tornare sul campo per trovare il temibile hacker e salvare il globo.
L’analogico contro il digitale, ovvero gli agenti segreti vecchia scuola contro le moderne tecnologie dei giorni nostri. Una ‘sfida’ dalla facile ironia che lo sceneggiatore William Davies ha provato a snocciolare con brillantezza, scivolando invece nell’ovvietà estrema, nella comicità spicciola, in una trama che si sviluppa con clamorosa banalità attraverso gag di rara pochezza. Dispiace dirlo perché Atkinson, dal 2013 Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico, è ancora oggi un vero talento espressivo, un fenomeno dello slapstick che attraverso la mimica del proprio corpo è in grado di fare qualsiasi cosa, suscitando sorrisi con poco o niente a disposizione. Peccato che in Johnny English Colpisce Ancora sia il ‘niente’ a trionfare, perché Davies e il regista David Kerr raschiano il fondo del genere parodistico, accartocciandosi su una trama di una stupidità disarmante.
Emma Thompson, novità di punta di questo sequel, ha i lineamenti di una premier inglese dannatamente e fastidiosamente cretina (nonché con seri problemi di alcolismo), mentre Jake Lacy quelli di un Mark Zuckerberg dalle ambizioni apocalittiche. Olga Kurylenko, in passato vera Bond Girl, fa da trait d’union tra Johnny English e 007, mentre Ben Miller torna per la 3° volta negli abiti di Angus Bough, storico ‘aiutante’ del protagonista Atkinson. Un mondo schiavo della rete, in mano ai satelliti e a quelle tecnologie da cui dipendiamo quotidianamente. Il Pianeta che Johnny English deve provare a salvare è a lui quasi sconosciuto, essendo rimasto a tempi andati fatti di Aston Martin a benzina ed esplosivi gadget anni ’60, mentre novità come la realtà virtuale e intelligenze artificiali entrano nel nostro quotidiano. Regista e sceneggiatore avrebbero potuto marcare ancor di più le enormi differenze tra i nostri giorni e quelli abbondantemente passati, in quanto ad armamentari da M17, limitandosi invece a rimanere in superficie, ad accontentarsi dello scontato.
Mai volgare o anche solo condito da doppisensi, il 3° capitolo della saga paga una stanchezza di scrittura e di regia che potrà passare inosservata solo agli occhi dei più piccoli, spettatori infanti a cui Atkinson deve affidarsi, pur di far cassa. Tolte due simpatiche e originali scene, una legata alla virtual reality e una con inseguimento da scuola guida, Johnny English 3 non porta nulla di nuovo al genere ne’ al personaggio, affidandosi svogliatamente alle espressioni del suo assoluto protagonista. Rowan, dopo 7 anni di nulla di nuovo nei nostri cinema, ma con risultati tristemente deludenti.
[rating title=”Voto di Federico” value=”4″ layout=”left”]
Johnny English colpisce ancora (Johnny English 3, Uk, commedia, 2018) di David Kerr; con Rowan Atkinson, Ben Miller, Olga Kurylenko, Emma Thompson, Jake Lacy, Eddie O’Connell, Miranda Hennessy, Tuncay Gunes, Nick Owenford, Samantha Russell, David Mumeni – uscita giovedì 11 ottobre 2018 .