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Karate Kid sbanca il box office americano e manda K.O. A-Team

Un esordio monster, inimmaginabile, incredibile. Il tanto discusso e temuto remake di Karate Kid ha letteralmente sbancato il box office americano al suo primo weekend di programmazione. Costato ‘solo’ 40 milioni di dollari, il film della Sony è riuscito ad incassarne addirittura 56 in tre giorni, come indovinato dal 9% di voi al FantaBoxOffice. Un

pubblicato 13 Giugno 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 23:46



Un esordio monster, inimmaginabile, incredibile. Il tanto discusso e temuto remake di Karate Kid ha letteralmente sbancato il box office americano al suo primo weekend di programmazione. Costato ‘solo’ 40 milioni di dollari, il film della Sony è riuscito ad incassarne addirittura 56 in tre giorni, come indovinato dal 9% di voi al FantaBoxOffice. Un risultato superiore ad ogni più rosea aspettativa, tanto da sorprendere gli stessi capoccioni della Sony. 19 milioni di dollari raccolti il venerdì, 21 il sabato, 16 la domenica, con una strabiliante media per sala di 15,288 dollari. A rimetterci le penne è stato inesorabilmente A-Team. Esordio sottotono per l’action della Fox, con ‘solo’ 26 milioni di dollari, come indovinato dal 25% di voi al FantaBoxOffice. Costato 110 milioni di dollari, l’annunciato franchise cinematografico legato alla celebre serie tv degli anni 80 parte con il piede sbagliato.

Dopo tre weekend passati in testa alla Top10 scivola così in 3° posizione Shrek e Vissero Felici e Contenti. 210 i milioni di dollari raccolti dal cartoon della Dreamworks, nettamente sotto gli incassi ottenuti dai due capitoli precedenti, anche dinanzi all’evidente rincaro dei ticket in 3D. Calo importante (-42%) per la commedia della Universal Get Him To The Greek, arrivata ai 36 milioni di dollari, dopo esserne costati 40, seguita dal deludente Killers. Costato addirittura 75 milioni di dollari, l’action della Lionsgate tocca quota 30 milioni di dollari, aggrappandosi con forza ai mercati esteri. Meglio non va alla Disney e al suo costosissimo Prince of Persia, arrivato ai 72 milioni di dollari. Pochi, pochissimi, considerando il budget a disposizione, 200 milioni di dollari, e l’enorme e costosa campagna di lancio messa in campo (costata a quanto pare un altro centinaio di milioni di dollari). All’estero la pellicola ha raccolto ad oggi 190 milioni di dollari, per un totale di 262 milioni di dollari worldwide. Ne servirebbero almeno un altro centinaio per andare almeno in paro. Discorso a parte andrebbe fatto sul merchandising legato al film (giocattoli, libri, videogiochi, ecc. ecc.) , sicuramente ricco e ‘prosperoso’.

Bocciato senza attenuanti dal pubblico Usa anche Sansone, costato 50 milioni di dollari e già 7° dopo 10 giorni di programmazione, con appena 22 milioni di dollari in tasca, mentre scivolano velocemente in 8° posizione le “arzille” quarantenni nel deserto di Sex and the City 2, arrivate agli 85 milioni di dollari. Il primo capitolo, dopo 3 weekend, era arrivato a quota 120 milioni. Worldwide, ad oggi, siamo a quota 190 milioni di dollari, dopo esserne costati 100. A chiudere la chart Splice, deludente con appena 13 milioni di dollari, e due vecchie conoscenze, ovvero Iron Man 2, finalmente arrivato ai 300 milioni di dollari (590 in tutto il mondo), con il tetto del primo (318) sempre più difficilmente raggiungibile, e Robin Hood, con fatica giunto ai 100 milioni di dollari, dopo esserne costati il doppio. A salvarlo il box office estero, con 183 milioni di dollari incassati, per un totale di 283 milioni di dollari. Cosa porterà di nuovo il prossimo fine settimana? Jonah Hex e soprattutto lui… Toy Story 3! Riusciranno Buzz&Woody a fare meglio del secondo capitolo, capace d’esordire 11 anni fa con 57,388,839 dollari? Al prossimo fine settimana l’ardua sentenza…