Home Torino Film Festival Ken Loach: “Da regista, non mi scritturerei mai”

Ken Loach: “Da regista, non mi scritturerei mai”

“Non vorrei andare in pensione, (…) non è un mestiere che puoi fare a metà. Quindi è possibile che molli. Tra un po’…”

di carla
pubblicato 23 Novembre 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 19:53

Dopo il trambusto suscitato dalla sua decisione di non accettare il Gran Premio Torino al Festival di Torino 2012, oggi vi propongo qualche stralcio dell’intervista che il regista Ken Loach ha rilasciato a IoDonna, in edicola sabato 24 novembre. Il suo nuovo film, La parte degli angeli, uscirà in Italia il 13 dicembre.

Rispetto a quando ha iniziato lei, il panorama è cambiato così tanto?
Era davvero un’altra epoca. io sono nato in una città industriale, mio padre era working class ma aveva simpatie per i conservatori, mio nonno era un minatore. Pur venendo da una realtà come quella, io a 12 anni ho avuto la possibilità di innamorarmi del teatro, stavamo a poca distanza da Stratford-upon-Avon (dove è nato Shakespeare, ndr) e io ci andavo ogni volta che potevo. All’università poi mi sono unito a una compagnia di dilettanti, ma ero un pessimo attore. Oggi, da regista, non mi scritturerei mai. Per fortuna ho cominciato a lavorare per la Bbc e ho abbandonato quelle velleità.

I suoi figli, oggi, secondo lei hanno meno opportunità?
Jim e emma girano documentari, fanno un buon lavoro, ma hanno scelto un ambiente duro. Avere un genitore nel business è un vantaggio all’inizio se cerchi un lavoro da galoppino su qualche set, ma poi si rivela un handicap: c’è sempre l’ombra di tuo padre sullo sfondo. Tengo le dita incrociate per loro.

I ragazzi della loro generazione e anche più giovani sono quelli che stanno dando vita ai vari movimenti Occupy. C’è speranza di cambiamento per loro?
in Gran Bretagna qualunque struttura economica che avrebbe potuto dare un futuro ai giovani è stata distrutta. Dal Thatcherismo prima, dal Blairismo poi. Quarant’anni fa i giovani non erano nichilisti, oggi sono sempre di più quelli che non credono in niente. sanno che per loro un posto nel mondo non c’è. Certo, gli scandali da noi vengono scoperchiati, da voi ho l’impressione che la polvere venga sempre spazzata sotto il tappeto…

Ma lei non molla proprio mai?
Sto diventando vecchio, e il lavoro che faccio è duro fisicamente, le albe, le notti in piedi, ci vuole un sacco di energia. Non vorrei andare in pensione, vorrei farlo con più calma, ma so che non è possibile, non è un mestiere che puoi fare a metà. Quindi è possibile che molli. Tra un po’…

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