Killer Joe: la Recensione di Cineblog da Venezia 2011
William Friedkin torna al cinema con Killer Joe: ecco la recensione dal Festival di Venezia
Killer Joe, diretto da William Friedkin, è uscito nei cinema italiani giovedì 11 ottobre. Per l’occasione vi riproponiamo la nostra recensione di settembre 2011 (!!!) scritta direttamente dal Festival Di Venezia.
Un giovane spacciatore di droga ha pochissimo tempo per raccogliere la bellezza di 6000 dollari, altrimenti rischia la vita. Disperato si rivolge a Killer Joe, quando scopre che la polizza di assicurazione sulla vita di sua madre vale quasi dieci volte la cifra di cui ha bisogno. Joe però è uno che vuole i soldi in anticipo, ma un’eccezione può farla in cambio della giovane e bella sorella del ragazzo…
Come si fa a voler male a William Friedkin, all’autore di film enormi come The Boys in the Band, L’esorcista e Cruising? Impossibile, anche se la sua è stata di sicuro una carriera discontinua, dovuta soprattutto al fatto che, cinematograficamente parlando, Friedkin è un anarchico. Vero che ha pure un Oscar sul comodino, vero che ha avuto i suoi enormi successi al box office, ma è altrettanto vero che, dopo i tumultuosi anni 80, il regista non ha più trovato il successo di critica e pubblico di un tempo.
Se ne potrebbe star qui a scrivere per ore di Friedkin, dei suoi successi e dei suoi insuccessi, di quanto sia un autore fondamentale e di quanto una carriera del genere, tra alti(ssimi) e bassi(ssimi), sia di un fascino ineguagliabile. Ma vogliamo arrivare anche al punto, ovvero al momento che tutti noi, che abbiamo sempre amato nel bene e nel male questo regista folle, personale e scomodo, stavamo aspettando: parlare del suo attesissimo ritorno alla regia.
Killer Joe è legato sin dalla base all’ultimo lavoro di Friedkin, ossia Bug, vincitore del Fipresci a Cannes nel 2006, arrivato da noi solo in dvd e molto discusso, nonostante sia il suo film che ha ricevuto più critiche positive da molti anni a questa parte. Entrambi i film sono tratti dai lavori teatrali omonimi di Tracy Letts, che ne ha curato anche le sceneggiature. Se Bug era uno scavo nella paranoia di un paese dopo l’11 settembre, Killer Joe è un’analisi spietata dei rapporti familiari in un paese dominato dai soldi.
Friedkin ha voluto descrivere il suo film come una versione di Cenerentola al contrario. Tutte le donne sognano il Principe Azzurro, ovviamente: Dottie lo trova, ma è un poliziotto che fa anche il mercenario e si fa chiamare Killer Joe, che la vuole come pegno per un mancato anticipo del pagamento. Non proprio il principino della Disney. Il fratello di Dottie, Chris, deve pagare il suo debito entro qualche giorno, il padre sembra non avere molta idea di quel che gli accade attorno e la matrigna si presenta ad aprire la porta di casa senza mutande. Proprio un bel quadretto.
Ambientato per gran parte in interni, come accadeva con Bug, Killer Joe ci mostra la carica violenta che esplode tra le mura delle case di famiglia in maniera nuda e cruda, nel delirante finale addirittura al limite del pulp. Non fa sconti a nessuno nemmeno con la sessualità, nel rapporto carnale tra l’angelica Dottie (in realtà colei che ci vede forse più in là di tutti…) e Killer Joe, e non ha paura dei nudi. Friedkin ha sempre mostrato tanto, e questo fa parte della sua poetica: oggi continua comunque a spiazzarci, segno che ha ancora molto da dire. C’è anche un inseguimento, tra due persone in moto e Chris, in memoria dei vecchi tempi, e c’è una scena che è già destinata a diventare cult: quella in cui Killer Joe umilia Sharla costringendola ad imitare una fellatio su una coscia di pollo di KFC, prima di picchiarla in pieno volto.
Benedetto da una sceneggiatura sapiente, piena di dialoghi fulminanti e battute riuscitissime, Killer Joe dimostra ancora una volta qui al Lido che si può fare vero cinema anche prendendo spunto dal teatro, come già successo con Polanski, Cronenberg, Clooney e a suo modo anche con il film di Al Pacino. Grossi meriti vanno anche agli interpreti, che regalano un lavoro d’ensemble notevole e in cui spicca, perché davvero inedito, un sorprendente McConaughey: non l’avete mai visto così, affascinante e country, lucido (?) e cattivo. Killer Joe è un film cinico, spietato, divertentissimo, indipendente fino al midollo, che si chiude con l’unica battuta possibile per un’opera del genere: bentornato maestro.
Voto Gabriele: 8
Voto Simona: 7.5
Voto Federico: 8
Killer Joe (Usa 2011 – Commedia Drammatica – 103′) di William Friedkin con Matthew McConaughey, Emile Hirsch, Juno Temple, Gina Gershon, Thomas Haden Church, Marc Macaulay, Scott A. Martin, Lori Eden. Ecco il trailer italiano.
Foto © 2011 – Voltage Pictures