La Barracuda: recensione in anteprima
Due sorelle che scoprono l’esistenza l’una dell’altra dopo la morte del padre, leggenda country di Austin. Jason Cortlund e Julia Halperin firmano con La Barracuda un film efficace e all’apparenza molto semplice. Ma ha le sue belle zone d’ombra, anche grazie a due interpretazioni fenomenali. Tra le sorprese del concorso dell’ultimo SXSW.
Una questione di semplicità. Merle ha ereditato la casa di papà, celebre cantautore country, e si è costruita una bella e solida famiglia ad Austin, Texas. Sinaloa il padre l’ha conosciuto brevemente, quando era in visita a Brighton, Inghilterra. Da lui però ha ereditato il talento e l’amore per la musica. Due sorelle che non si sono mai conosciute, e l’una tutto l’opposto dell’altra: più semplice di così…
Ma alla semplicità della premessa de La Barracuda corrisponde anche semplicità di messinscena e scrittura da parte dei registi, Jason Cortlund e Julia Halperin, coppia nella vita vera. Venduto come un thriller, è invece un dramma famigliare tutto vissuto attraverso gli occhi di due soli personaggi. Due sorelle che scoprono di avere lo stesso sangue dopo anni in cui non potevano neanche immaginarlo.
Due facce della stessa medaglia? Forse sta qui la bellezza del film: non si sa quanto Merle e Sinaloa siano effettivamente quelle due facce. Non si ha mai la certezza che facciano parte dello stesso mondo, eppure alla loro (ipotetica) connessione ci si inizia a credere. Merle è una moglie e madre di famiglia, con un progetto di vita stabile a lungo termine. Il contrario rispetto alla sorellastra appena conosciuta.
La misteriosa Sinaloa è più giovane, inquieta, e forse anche un po’ inquietante. Però si comporta con la sregolatezza di chi ha e vive i propri anni. Che cosa voglia effettivamente resta nell’ombra, come quel fantasma di un padre visto dal pubblico neanche in fotografia e che permea tutti i fotogrammi del film con la sua presenza. E ogni suo atto al limite del pericoloso si ferma un attimo prima che diventi pericolo per davvero, destabilizzando Merle e chi guarda.
Cortlund e Halperin sono registi dall’approccio tradizionale, che evitano l’imbellimento e l’arzigogolio sapendo di avere innanzitutto qualcosa da raccontare. Non giocano con lo stile, come ha fatto invece Sophia Takal con Always Shine. Sanno anche di avere due personaggi forti, che dicono già tutto. E dirigono alla perfezione due attrici straordinarie, che regalano due tra le migliori interpretazioni viste di recente. E se Allison Tolman (Fargo) è una conferma, Sophie Reid è la sorpresa.
Volto da attrice di Game of Thrones (non a caso ci ha fatto un cameo), capelli lunghissimi, e fisico minuto che però non rassicura esattamente: la Reid cattura l’attenzione sin dalla prima scena. Ovviamente ha il personaggio più interessante a priori. È per quello che forse si potrebbe sottovalutare la prova della Tolman, costretta a fare i conti con una sorella che non ha uno spicciolo e un lavoro, ma dal padre ha ereditato la musica, quindi la sua vera essenza…
E a proposito di musica, è assai convincente la descrizione della scena musicale di Austin (l’ultimo Malick avrebbe da imparare). Austin non diventa mai protagonista ingombrante, ma è sempre presente. Così come la musica country, accompagnamento malinconico che sfrutta appieno la componente emotiva della musica dal vivo. La voce della Reid, per dire, è bellissima, e la scena del falò non si dimentica.
Poi il film prende una piega finale inaspettata ma coraggiosa, forse un filo controversa, ma i cui effetti si sentiranno in modo piuttosto potente sia nel bene che nel male. E lascia quella sensazione un po’ di vertigine per la quale non sei mai sicuro di aver colto davvero tutti i segnali che sono stati lanciati in precedenza. La Barracuda è un film più misterioso e un oggetto più strano di quel che possa sembrare. Ha sì lo stampo di un film semplice, persino onesto, ma con inquiete e malinconiche sfumature che aprono abissi da esplorare con la mente.
[rating title=”Voto di Gabriele” value=”8″ layout=”left”]
La Barracuda (USA 2017, dramma / thriller 100′) di Jason Cortlund e Julia Halperin; con Allison Tolman, Sophie Reid, JoBeth Williams, Luis Bordonada, Larry Jack Dotson, Angelo Dylen. Sconosciuta la data di distribuzione italiana.