Stasera in tv: “La bella addormentata nel bosco” su Rai 1
Rai 1 stasera propone “La bella addormentata nel bosco”, film d’animazione del 1959 diretto da Clyde Geronimi, Eric Larson, Wolfgang Reitherman e Les Clark e prodotto da Walt Disney Productions.
[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]
Cast e personaggi
Doppiatori originali
Mary Costa: Principessa Aurora / Rosaspina “Rosa”
Bill Shirley: Principe Filippo
Eleanor Audley: Malefica
Verna Felton: Flora
Barbara Luddy: Serena
Barbara Jo Allen: Fauna
Taylor Holmes: Re Stefano
Bill Thompson: Re Uberto
Doppiatori italiani
Maria Pia Di Meo: Principessa Aurora / Rosaspina “Rosa” (dialoghi)
Tina Centi: Principessa Aurora / Rosaspina “Rosa” (canto)
Sergio Tedesco: Principe Filippo
Tina Lattanzi: Malefica
Lydia Simoneschi: Flora
Flaminia Jandolo: Serena
Rina Morelli: Fauna
Bruno Persa: Re Stefano
Giorgio Capecchi: Re Uberto
La trama
In un regno lontano la consorte del sovrano Stefano da alla luce la piccola Aurora al cui battesimo vengono invitati ospiti da tutto il regno tranne la strega Malefica, quest’ultima si presenta ugualmente alla cerimonia e lancia un ‘incantesimo di morte sulla piccola che sarà così condannata a morire alla celebrazione del suo sedicesimo compleanno.
La principessa, in vero, crescerà in grazia e bellezza. Amata da tutti coloro che la circondano. Ma… prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morrà!
Aurora per la sua incolumità verrà allontanata dai genitori e affidata alle tre fate madrine Flora, Fauna e Serenella che la vedranno crescere e innamorarsi del principe Filippo, fino alla fatidica data che segnerà la vita della ragazza.
Infatti scovata la ragazza Malefia riuscirà ad incantarla e a farla pungere con un fuso magico che avrebbe dovuto porre fine alla vita di Aurora, ma a suo tempo un contro-incantesimo lanciato di una delle fate madrine farà si che la principessa non muoia, ma cada in un lunghissimo e profondo sonno che solo un bacio del vero amore potrà interrompere.
Il nostro commento
La Disney dopo Cenerentola per il suo sedicesimo classico sceglie un’altra fiaba tratta da Charles Perrault, stavolta però l’ambientazione medievale e una delle “cattive” più spaventose di casa Disney, la perfida strega Malefica, rendono il racconto decisamente più cupo del consueto, tornando alle origini di Biancaneve e i sette nani e anticipando atmosfere che ritroveremo poi in La spada nella roccia e amplificate all’estremo nel sottovalutato e darkeggiante Taron e la pentola magica.
Anche in questo caso, come accaduto nel precedente “Cenerentola”, si punta ad una versione arcaica ed artigianale dell’odierno motion-capture, girando una sorta di live-action in parallelo che servirà agli animatori per riprodurre fedelmente le movenze dei protagonisti, regalando alla pellicola un sorprendente realismo.
Il film nominato agli Oscar e ai Grammy per le musiche, alla sua uscita nelle sale statunitensi incassò bene, ma non ebbe il successo sperato. Per fortuna il trascorrere del tempo renderà giustizia a questo gioiellino, all’epoca sottovalutato dalla consueta critica poco lungimirante e forse inconsapevole di trovarsi di fronte ad una delle “cattive” più iconiche della storia del cinema, anni che hanno trasformato anche questo cartoon firmato Disney in un immarcescibile classico dell’animazione di sempre.
Curiosità
- Il film basato sulla fiaba “La bella addormentata” di Charles Perrault è il 16° Classico Disney.
- Nel 2014 è stato realizzato un remake live-action dal titolo Maleficent con Angelina Jolie nel ruolo di Malefica ed Elle Fanning come la principessa Aurora.
- La forma del corpo lunga, sottile e flessuosa della principessa Aurora è ispirata all’attrice Audrey Hepburn.
- La bella addormentata è l’ultima fiaba prodotta dallo studio fino a La sirenetta (1989), realizzato trent’anni dopo.
- Nella versione tradizionale di questa fiaba, la bella addormentata si chiama Principessa Aurora. Nella versione tedesca si chiama Briar Rose (Rosaspina / Rosa). Il film incorpora entrambi i nomi facendo in modo che la Principessa Aurora usi il nome Rosaspina quando è in incognito.
- Eleanor Audley, una delle doppiatrici più apprezzate di Walt Disney, nota per aver prestato la voce alla memorabile Lady Tremaine di Cenerentola (1950), aveva inizialmente abbandonato la parte di Malefica, con grande sorpresa della Disney. Come in seguito è emerso, Audley era nel bel mezzo di una cura contro un attacco di tubercolosi e non voleva sforzare troppo la sua voce. Fortunatamente Audley ha poi recuperato e accettato la parte.
- Anche se non è menzionato nel film, il corvo di Malefica si chiama Diablo.
- Una delle scene iconiche del film, quando Rosaspina (Aurora) incontra per la prima volta il Principe Filippo sulle note di “Once Upon a Dream”, in fase di produzione è stata denominata “Sequenza 8”. Questa sequenza è stata particolarmente difficile da ottenere (Walt Disney l’ha respinse diverse volte) e alla fine venne rifatta da capo per ben quattro volte, quasi mandando in rovina lo studio per i costi affrontati.
- Quando le fate discutono su come aiutare il re e la regina, Serena crea i biscotti a forma di Topolino.
- Un lanciafiamme è stato utilizzato per creare l’effetto sonoro del respiro del drago per il climax del film. Nacchere sono state invece usate per il suono dello scatto delle sue fauci.
- Il principe prende il nome dal principe Filippo, duca di Edimburgo e marito della regina Elisabetta II di Gran Bretagna, nonché dal principe Filippo del Belgio (poi re Filippo).
- Walt Disney suggerì che tutte e tre le fate non fossero distinguibili, ma gli animatori veterani Frank Thomas e Ollie Johnston non erano d’accordo con questa idea, considerando il loro essere uguali come poco divertente rispetto alle caratterizzazioni. Inoltre l’idea originariamente includeva sette fate invece di tre, come nella fiaba originale.
- La bella addormentata restò in produzione presso gli studi Disney per quasi un decennio. I lavori sulla storia iniziarono nel 1951, le voci furono registrate nel 1952, l’effettiva animazione ebbe luogo tra il 1953 e il 1958, e la colonna sonora fu registrata nel 1957. Il film fu finalmente pubblicato un paio d’anni dopo, nel 1959.
- Il secondo film di maggior incasso del 1959 subito dietro a Ben-Hur (1959).
- Per la prima volta in un film d’animazione della Disney, un uomo, Eyvind Earle, è stato responsabile dello stile dei colori, del disegno dei fondali e dell’aspetto generale del film, con Earle che dipinse anche la grande maggioranza degli sfondi. L’approccio modernista di Earle al design e alla pittura ha portato a questo film uno stile artistico audace e unico. Gli elaborati dipinti di sfondo di Earle richiedevano solitamente da sette a dieci giorni per essere completati. Al contrario, un tipico sfondo per un film d’animazione richiedeva un giorno lavorativo per essere completato.
- Walt Disney aveva giocato con l’idea di una coppia reale che ballava tra le nuvole nel finale sia per Biancaneve e i sette nani (1937) che per Cenerentola (1950). L’idea venne infine utilizzata in La bella addormentata nel bosco (1959), e fu poi riutilizzata in La bella e la bestia (1991) e La principessa e il ranocchio (2009). Un’immagine simile era apparsa anche nell’episodio “Bongo” del film d’animazione Bongo e i tre avventurieri (1947).
- Il processo di restauro del film ha comportato quattro passaggi minuziosi. Il primo passo è stato scansionare il negativo originale su un computer e sottoporre l’intera stampa ad una procedura di deflicatura, uniformare tutte le immagini usurate e creare una tela coesa su cui gli artisti del restauro potessero lavorare. Questo è stato seguito da rotoscoping per estrarre i personaggi principali, eliminare la polvere e rimuovere ogni traccia di polvere e striature, e quindi reinserire i personaggi nei loro sfondi ripuliti. Quindi tutti i 180.000 fotogrammi sono stati completamente ridipinti da un team di quaranta persone in un processo che ha accumulato quasi 48.000 ore. Una volta completato, il prodotto finale è stato scansionato su un nuovo negativo. La bella addormentata nel bosco è stato il terzo film Disney sottoposto ad un accurato processo di restauro al computer, dopo Biancaneve e i sette nani nel 1987 e nel 1993, e Pinocchio nel 1992.
- Tale era l’attenzione ai dettagli causata dal processo widescreen che alcuni degli animatori dei personaggi erano in grado di produrre solo un disegno dei loro personaggi al giorno. Sono necessarie ventiquattro immagini disegnate per crerae un secondo di movimento su pellicola.
- L’animatore Eric Cleworth basò i movimenti della testa del drago su quelli di un serpente a sonagli in procinto di colpire.
- Il libro delle fiabe utilizzato all’inizio del film era reale ed è stato realizzato a mano da Eyvind Earle, l’uomo responsabile per l’intero aspetto e design del film. È stato restaurato nel 2008 e viene mostrato a volte durante eventi pubblici.
- Il famigerato direttore della Warner Bros., Chuck Jones, ha lavorato brevemente al film quando Termite Terrace (gli studi d’animazione di Warner Bros.) chiusero temporaneamente durante la fine degli anni ’50. Jones trovò l’atmosfera alla Walt Disney Productions opprimente perché tutto ciò che qualcuno faceva doveva essere approvato da Walt Disney prima, durante e dopo il processo di produzione. Era più che felice quando il dipartimento di animazione della Warner riaprì, dove rimase fino alla sua chiusura definitiva nel 1964.
- Le scenografie di questo film sono state ispirate dalla pittura e dall’architettura medievale europea.
- Veri attori in costume sono serviti come modelli per gli animatori. Il ruolo del Principe Filippo fu modellato su Ed Kemmer, che aveva interpretato il comandante Buzz Corry nella serie tv Space Patrol (1950). Tutte le esibizioni live-action degli attori sono state successivamente proiettate come riferimento per gli animatori. Tra le attrici che si sono esibite in riprese live-action di riferimento per questo film figurano Frances Bavier, Spring Byington e Madge Blake, le ultime due hanno fatto anche da modelli live-action per le fate. Le doppiatrici del film non sono state scelte per fare le fate perché non erano abbastanza paffute, anche se il volto di Serena ha qualche somiglianza con la doppiatrice Barbara Luddy.
- Molti elementi de La bella addormentata nel bosco sono stati riutilizzati in film successivi. Il miglior esempio è La spada nella roccia (1963), che riutilizza lo sfondo dei titoli di testa e varie sequenze animate; le due più notevoli sono il gufo della scena della foresta, ispirato all’animale domestico di Merlino, Archimede, e Malifica in forma di drago, che ha portato alla trasformazione di Maga Magò.
- Il film costato 6 milioni di dollari ne ha incassati nei soli Stati Uniti circa 36 a cui vanno aggiunti ulteriori 15 milioni per il ritorno nelle sale del 1985. All’epoca “La bella addormentata nel bosco” era il film d’animazione Disney più costoso mai realizzato dallo studio, e anche se si rivelò un successo alla sua uscita iniziale, gli incassi non non erano abbastanza cospicui da poter recuperare pienamente il budget investito.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film, candidate all’Oscar, sono del compositore George Burns che musicherà anche La carica dei 101 (1961), La spada nella roccia (1962) che gli varrà un’altra nomination all’Oscar, Il libro della giungla (1967), il live-action Un maggiolino tutto matto (1968), Gli Aristogatti (1970) e Robin Hood (1973).
- Gran parte della partitura musicale è basata sul balletto di Pyotr Tchaikovsky “La bella addormentata”. La colonna sonora di tutto il film è stata registrata dalla Berlin Symphony Orchestra. Il pezzo di musica minaccioso in cui Maleficent ipnotizza Aurora affinché si punga un dito si chiama “Il gatto con gli stivali e la gatta bianca”. Nel balletto di Čajkovskij, è usato per un numero comico in cui due gatti soffiano e cercano di graffiarsi a vicenda. Vari movimenti del balletto “La bella addormentata” hanno subito alcune rielaborazioni per il film Disney. La canzone di apertura (“Salve principessa Aurora”) è in realtà il secondo movimento del balletto, dopo l’ouverture. Inoltre, il tema che suona quando le tre fate puliscono la casa è basato sul movimento “The Silver Fairy”, che nella sua forma originale è lungo appena un minuto.
- Una delle canzoni del film scritte e poi accantonate si intitolava”Evil-Evil”, e sarebbe stata cantata da due degli scagnozzi di Malefica (che erano anche fratelli). Descriveva il loro odio per l’umanità e il desiderio di causare loro problemi.
TRACK LISTINGS:
1. Lo so
2. Salve principessa Aurora
3. I doni della bellezza e della voce / Arriva Malefica / Il vero amore trionfa
4. Il rogo degli arcolai / Il piano delle fate
5. La frustrazione di Malefica
6. Una casetta nel bosco
7. Hai sentito? / Mi domando
8. Un principe bizzarro / Lo so
9. Pulizie magiche / Celeste o rosa?
10. Si svela il segreto
11. Coppe / Baruffa regale
12. Arriva il principe / Chi lo dice al re?
13. Il ritorno di Aurora / Il maleficio di Malefica
14. Povera Aurora / Dormi
15. La montagna proibita
16. La favola si avvera
17. La battaglia con le forze del male
18. Il risveglio
19. Finale
[Per guardare il video clicca sull’immagine in alto]