La casa delle estati lontane: trailer italiano e locandina del film di Shirel Amitaï
La casa delle estati lontane: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Shirel Amitaï nei cinema italiani dal 16 giugno 2016.
Aggiornamento di Pietro Ferraro
Il prossimo 16 Giugno approda nei cinema La casa delle estati lontane, opera prima di Shirel Amitaï interpretata da Géraldine Nakache, Yaël Abecassis, Judith Chemla, Pippo Delbono e Arsinée Khanjian.
La trama ufficiale:
Israele, 1995. La pace è finalmente tangibile. Nella piccola città di Atlit, Cali ritrova le sue due sorelle, Darel e Asia, per vendere la casa ereditata dai genitori. Tra momenti di complicità e incontenibili risate, riaffiorano i dubbi e gli antichi dissapori, ma appaiono anche strani convitati che seminano un’allegra confusione. Il 4 novembre il processo di pace viene annientato, ma le tre sorelle rifiutano di abbandonare la speranza.
Shirel Amitai spiega il punto di partenza del film su una pace “possibile”.
[quote layout=”big”]Il punto di partenza del film è l’idea che la pace può avere inizio solo quando si occupa il posto giusto. Avere dei fratelli o delle sorelle è una ricchezza: può essere un’esperienza divertente e leggera, ma può anche capitare di sentirsi feriti. A volte è una guerra: tra fratelli o sorelle si è costretti a condividere, ma i primi conflitti iniziano con la frase: «È mio!». Un’eredità solleva una serie di quesiti sul concetto di spazio perché probabilmente è l’ultima cosa che si divide. Quando si arriva a contemplare anche l’idea del “è nostro” e del “è tuo”, la pace diventa possibile. Ho scelto un momento nella storia di Israele in cui il paese era a due centimetri dalla pace. Tre sorelle che si prendono per i capelli mentre il paese parla di pace. E poi, tre sorelle che si ritrovano mentre il paese perde la speranza.[/quote]
La casa delle estati lontane: al cinema con fantasmi e speranza di pace
Shirel Amitaï porta al cinema i conflitti del Medio Oriente e la speranza di pace, con una commedia sulla fratellanza popolata da fantasmi
Nel nostro mondo in perenne conflitto e costante speranza, non solo in Medio Oriente, la regista franco-anglo-israeliana Shirel Amitaï porta sul grande schermo un messaggio di pace popolando trame realistiche di fantasmi.
Visioni lievi e momenti drammatici, concepiti per popolare La casa delle estati lontane (Rendez-vous à Atlit, Israele, Francia 2015), la sua terra e l’identità.
L’opera prima, scritta e diretta da Shirel Amitaï, torna nella terra di Israele del 1995 con la pace finalmente tangibile e nella casa dei genitori delle sorelle Cali Darel e Asia, interpretate rispettivamente da Géraldine Nakache, Yaël Abecassis e Judith Chemla.
Un ritorno nella piccola città di Atlit, per la vendita della casa d’infanzia ereditata dai genitori che spinge le tre sorelle a condividere momenti di complicità e antichi dissapori, tra ricordi e dubbi, la pace del giardino di ulivi e l’allegra confusone di strani convitati che annovera anche l’apparizione dei loro genitori, Zack (Pippo Delbono) e Mona ( Arsinée Khanjian).
Tutto questo fino al 4 novembre, quando il processo di pace viene annientato, ma le tre sorelle rifiutano di abbandonare la speranza.
Nel cast anche Mafous (Pini Tavgar), Dan (Yossi Marshak), Amos (Mohamad Hamdani), Ziad (Mohamad Hamdani), Donna in visita (Hanna Reiber), Uomo in visita (Eithan Lev), Vicino (Gilles Bendavid), Poliziotto (Eran Bohem).
La commedia drammatica è prodotta da En Compagnie des Lamas, in coproduzione con France 2 Cinéma, realizzato con la partecipazione di Centre Nationl du Cinéma et de l’Image Animée, France Téleévisions, Canal +, Ciné +, in associazione con Indéfilms 2.
La casa delle estati lontane, presentato in anteprima al Festival dei Diritti Umani della Triennale di Milano, arriva nelle nostre sale distribuito da Parthénos, dal 16 giugno 2016, con un titolo italiano che ricorda la poesia di Eugenio Montale, tra gli indimenticabili Ossi di seppia e allegorie della condizione esistenziale del grande poeta.
… La casa delle mie estati lontane,
t’era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l’aria le zanzare.
Via | Parthénos