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La città ideale: il film secondo Luigi Lo Cascio

L’attore palermitano parla del film di cui è regista e protagonista. Il film sarà distribuito in tutta Italia a partire dall’11 aprile 2013

10 Aprile 2013 13:31

Luigi Lo Cascio ha presentato in conferenza stampa La città ideale, il suo primo film da regista (ma l’attore è anche il protagonista), già proiettato al Festival di Venezia 2012. Il film, un thriller noir ecologista prodotto da Angelo Barbagallo, finanziato da Monte dei Paschi di Siena (400mila euro), Regione Lazio, Regione Toscana, Mibac, Bibi Film e Rai Cinema (in totale 2,2 milioni di euro) uscirà in sala domani (30 copie), giovedì 10 aprile 2013. Cerchiamo di capire cosa dobbiamo aspettarci dal film, leggendo le parole di Lo Cascio.

Il film

La definizione di “thriller morale” mi piace molto, perché il film è costruito con i criteri del giallo, anche se parla di doppia verità: c’è un mistero che va risolto, ma tutto va ricondotto al punto di vista etico del protagonista. Io adoro Kafka e sicuramente qualcosa delle sue atmosfere angosciose qui c’è, tutto il film nasce dalla situazione parossistica in cui si trova il personaggio, che racconta una verità inverosimile e per questo non accettabile. La sua ricerca della verità lo trasforma in facile colpevole, ma il film non vuole essere una denuncia dei mali della giustizia, anzi. (Il mattino)

Da un certo punto di vista questo è un film “Archeologico”, io sono uno di quelli che, se è fermato dalla polizia, se è interrogato, sente sempre nascere una forma di “senso di colpa” e la preoccupazione di poter aver sbagliato qualcosa. Trovo che questo sia un sentimento più sano e legittimo della sfacciataggine odierna di chi si mette a tu per tu con la legge, pensando magari di possederla. (Il mattino)

La genesi del film

L’idea è nata un giorno a Roma. C’era un diluvio pazzesco e nel traffico ho assistito a scene apocalittiche, da panico. Così ho pensato alla storia di un uomo che abbandona la macchina e si trova a fare i conti con l’arrivo del caso. (Il Tempo)

La scelta di Siena

Ho scelto Siena come città ideale perché è medievale e rinascimentale, a misura d’uomo, ha un teatro dentro un palazzo comunale e la accosto alla polis greca, totalmente autosufficiente, capace di creare forme e archetipi. (Il Tempo)

Il tema del film

Il tema è la verità. Inserisco anche la magistratura e mi fermo all’interrogatorio che subisce l’architetto: una parola consegnata a qualcuno di cui non ci sarà più la risposta. Anche un uomo seduto davanti ad un magistrato traballa. (Libero)

Il tema è la verità. Il rischio di fraintendimento c’è: non serve essere faziosi. Ma preferisco uno che traballa, davanti al magistrato, piuttosto che un arrogante. (Il Giornale)

Riflessioni Off-Topic

Anch’io ho manie ecologiste: m’intristisce che i costumi d’un film finiscano in garage. E rimpiango le cabine telefoniche: un tempo, mi ci cambiavo. (Il Giornale)