Home Trailer La Folle Vita: clip in italiano ed elenco sale del dramma belga su amore e malattia (Al cinema dal 29 giugno)

La Folle Vita: clip in italiano ed elenco sale del dramma belga su amore e malattia (Al cinema dal 29 giugno)

Tutto quello che c’è da sapere su “La Folle Vita”, il dramma belga di Raphaël Balboni e Ann Sirot con Alex e Noémie al cinema dal 29 giugno 2023 con Wanted Cinema.

29 Giugno 2023 09:21

Dal 29 giugno nei cinema italiani con Wanted La Folle Vita, è l’esordio alla regia della coppia di registi belgi Raphaël Balboni e Ann Sirot, presenti all’ultimo Festival di Cannes con il loro secondo lungometraggio, Le syndrome des amours passées, come evento speciale della Semaine de la Critique.

“La folle vita” racconta la vita di Alex e Noémi – interpretati da Jo Deseure e Jean Le Peltier – due giovani trentenni desiderosi di avere un figlio. I loro piani vengono però sconvolti quando la madre di Alex, Suzanne, inizia a comportarsi in modo bizzarro. Il suo comportamento è infatti influenzato da una patologia neurodegenerativa. Il film affronta un tema doloroso in modo originale e completamente innovativo, regalando allo spettatore momenti di commozione, gioia e sagace ironia.

La Folle Vita – Trama e cast

La colonna sonora: Alex e Noémie (Jo Deseure e Jean Le Peltier) entrambi sulla trentina, vorrebbero un figlio. I loro piani vengono però sconvolti quando la madre di Alex, Suzanne, inizia a comportarsi in modo bizzarro. Il suo comportamento è infatti influenzato da una patologia neurodegenerativa. La donna inizia a spendere cifre sconsiderate, entra in casa dei vicini nel bel mezzo della notte, o ancora utilizza colla e forbici per realizzare una finta patente di guida. A poco a poco Suzanne diventa una bambina incontrollabile: ciò metterà inaspettatamente in crisi la relazione e i propositi genitoriali del figlio e della sua fidanzata. La malattia di Suzanne, ovvero la demenza semantica, è diventata parte intrinseca della nostra vita. Abbiamo dovuto imparare a conviverci a 360°. Constatare che il proprio genitore sta entrando nell’età senile quando tu hai appena compiuto trent’anni, ti fa rendere conto di quanto la tua vita possa essere messa all’improvviso sottosopra.

Il cast include anche Lucie Debay, Gilles Remiche, Vincent Lecuyer , Joëlle Franco, Annette Gatta, Estelle Marion, Marie Henry, Antoine Fallon, Stephanie Roland, Marie Lecomte, Juliette Grégoire, Père de Noémie, Françoise Wauters e Thelma Balboni.

La Folle Vita – Trailer e video

Prima clip ufficiale in italiano pubblicata il 29 giugno 2023

Note di regia


A trent’anni non riesci a concepire la morte, non è qualcosa che vedi nell’immediato. A trent’anni hai appena iniziato a concretizzare la tua vita da adulto; la morte è qualcosa che viene dopo. È il momento di lanciarsi nel vivo delle cose e accade tutto molto in fretta: ti lanci nella tua carriera, gli aiuti dei tuoi genitori vengono meno, inizi a risparmiare per una macchina e nel frattempo cerchi di evitare che i tuoi ne guidino una. Cerchi di destreggiarti tra la quotidianità del tuo nuovo nucleo familiare e gli incontri con il Giudice Tutelare; compri pannolini sia per i tuoi genitori che per tuo figlio.

La demenza semantica è una malattia neurodegenerativa come l’Alzheimer, ma il deterioramento celebrale parte da una zona diversa del cervello: inizia attaccando i lobi frontali che controllano il linguaggio e il comportamento. I pazienti iniziano a perdere gradualmente la capacità di formulare frasi, e le loro inibizioni. Abbandonano i codici sociali – cosa si può e cosa non si può dire, cosa si può e non si può fare, come si dovrebbe apparire in pubblico e quali outfit sono invece assolutamente inaccettabili (ad esempio, uscire nudi). Quando vivi con qualcuno affetto da demenza semantica inizi a diventare consapevole di quali siano i limiti convenzionali, e realizzi quanto siano interiorizzati i codici di condotta che mettiamo in pratica nella vita di tutti i giorni. Ogni volta che una persona affetta da questa malattia parla o agisce, valica delle barriere tacite, ovvero il registro di regole che diamo per scontate: come, ad esempio, addentare frutta tra i corridoi del supermercato, ripetere ad alta voce “C’è tanta gente nera qui! Li adoro!” durante una messa, realizzare banconote fai-da-te con carta, forbici e matite colorate.

L’espressione di queste reazioni ribelli sta al cuore della malattia. Certamente, questo genere di manifestazioni crea ogni sorta di problemi ma se siamo bravi a darvi uno sguardo più attento, realizziamo che il paziente in questione può diventare una rara opportunità per noi per prendere le distanze e acquisire una nuova prospettiva su come viviamo.

Alex si fa davvero buttare giù dalle eccentricità della madre: non riesce ad accettare il suo nuovo stile stravagante, completamente diverso da quello elegante di una volta (la madre era una curatrice di mostre d’arte). Anche i suoi capelli bianchi spettinati lo turbano, così differenti da com’erano prima. I sentimenti di Alex oscillano tra l’imbarazzo e la volontà di trovare il giusto modo di difendere la madre da un mondo così duro e giudicante. Alla fine, riesce a maturare una totale indifferenza nei confronti di ciò che gli altri potrebbero pensare di lei. In un certo senso, impara ad amare sua madre in questa nuova versione di sé stessa. Smette così di concepire la malattia in modo riduttivo – come perdita di ciò che Suzanne era prima – al contrario, realizza quanto tutto ciò possa regalargli una nuova e più ricca comprensione della vita, un’occasione per scoprire nuovi aspetti e crescervi insieme.

Il film diventa una sorta di “coming of age”, un percorso di emancipazione. Imparando ad accettare Suzanne per quella che è, e
smettendo di preoccuparsi di come potrebbe essere vista dalla società, Alex cambia il suo modo di approcciarsi al mondo. Smette di giudicare il comportamento di Suzanne, e inizia a vederla come una nuova persona, qualcuno che può amare e apprezzare per come davvero è.

Ann Sirot e Raphaël Balboni – Note biografiche

Ann Sirot e Raphaël Balboni sono sceneggiatori e registi. Il duo ha iniziato a lavorare insieme nel 2007 quando hanno girato il loro primo cortometraggio insieme, Last Play, un thriller non-convenzionale. Il primo film, in un certo senso sperimentale, ha posto le basi per l’universo che i co-registi hanno sviluppato nei cortometraggi seguenti, Just the Letter T, (2009), The Wolf’s Version (2011) e Domestic Tale (2012). Tutti questi film esplorano uno strano mondo attraverso un modo di fare cinema ibrido, allo stesso tempo onirico, delirante e gioioso.

Nel loro cortometraggio Lucha Libre (2014), i co-autori iniziano a sviluppare una nuova modalità di scrittura, costruendo il setting attorno agli attori, con scene prive di script che prendono vita grazie alla loro improvvisazione. Lo stesso approccio è stato adottato nel cortometraggio seguente With Thelma, che ha vinto premi di numerosi festival e il Magritte per Miglior
Cortometraggio nel 2018. La folle vita (Un vie démente) è il loro primo lungometraggio. Il film ha fatto il suo debutto a Namur. Nel 2020 il duo ha anche diretto il loro settimo cortometraggio, Much in Common, parte de “La Belge collection”, che promuove il lavoro di attori belga.

Elenco Sale

ABRUZZO

dal 29/06 – Pesaro, Solaris

CAMPANIA

dal 29/06 – Napoli, America Halli
dal 29/06 – Napoli, Modernissimo

FRIULI-VENEZIA GIULIA

dal 29/06 – Monfalcone, Kinemax
dal 29/06 – Trieste, Giotto

EMILIA-ROMAGNA

dal 29/06 – Ferrara, Apollo Multisala

LAZIO

dal 29/06 – Roma, Troisi
dal 29/06 – Roma, Madison
dal 29/06 – Roma, Farnese
dal 29/06 – Velletri, Ambra

LOMBARDIA

dal 29/06 – Milano, Palestrina
dal 30/06 – EVENTO – Milano, Anteo Palazzo del Cinema
dal 29/06 – Milano, Arlecchino
dal 29/06 – Milano, Ariosto
dal 29/06 – Milano, UCI Cinemas Bicocca
dal 29/06 – Bergamo, Lo Schermo Bianco
dal 29/06 – Monza, Capitol Spaziocinema

MARCHE

dal 29/06 – Fermo, Super8 Multisala
dal 29/06 – Macerata, Multiplex 2000

PIEMONTE

dal 29/06 – Torino, Centrale
dal 29/06 – Torino, Fratelli Marx
dal 29/06 – Asti, Sala Pastrone

PUGLIA

dal 29/06 – Mola di Bari, Metropolis
dal 29/06 – S. Giorgio, Casablanca
dal 29/06 – Lecce, Massimo

SICILIA

dal 29/06 – Catania, King

TOSCANA

dal 29/06 – Firenze, La Compagnia
dal 29/06 – Pisa, Teatro Odeon
dal 29/06 – Orbetello, Supercinema

VENETO

dal 29/06 – Padova, Porto Astra

Per la reperibilità dei biglietti e aggiornamento sale clicca QUI.

Intervista ai registi

Come presentereste La folle vita, il vostro primo lungometraggio?

Questo film è un’opportunità per riflettere sulla malattia, sul modo in cui trattiamo questo aspetto della vita nelle nostre routine quotidiane, e in generale, in relazione alla società. C’è un detto che recita “La cosa più importante non è ciò che accade, ma ciò che impariamo da ciò che accade”. La folle vita segue Alex a partire dal momento in cui apprende la dolorosa notizia della malattia neurodegenerativa della madre. All’inizio, si trova messo alle strette e si lascia travolgere dalla difficoltà del suo nuovo ruolo. Infine, riesce a mutare il suo approccio e sceglie di accogliere la condizione della madre come parte dell’avventura della vita e si lascia pervadere da un sentimento appagante.

Cosa vi ha portato a realizzare questo film?

L’intento di realizzare questo film proviene da un’esperienza personale e si incentra sul mettere in luce gli aspetti positivi di ricchezza e gioia che – oltre al dolore e alla fatica – possono avere un riscontro nella vita di tutti i giorni. Quando finalmente riesci, dopo svariati tentativi, a prendere le redini, piuttosto che a farti disarcionare da un cavallo imbizzarrito, senti di aver realizzato qualcosa ad altissima intensità emotiva e percepisci il privilegio di aver vissuto questa esperienza.

Jo Deseure è davvero commovente nel ruolo di Suzanne. Come avete trovato la vostra “star”?

La prima volta che abbiamo visto Jo sullo schermo è stata nel cortometraggio di Le Petit Chevalier di Emmanuel Marre, dove interpreta il ruolo di un giudice. Il suo modo di recitare autentico e distante allo stesso tempo ci ha impressionati. In seguito, abbiamo incontrato Jo per provare qualche scena e l’abbiamo scelta per il ruolo di Suzanne immediatamente. Jo è entrata a far parte del progetto con grande professionalità e voglia di lavorare, senza alcun pregiudizio. Abbiamo passato un po’ di tempo a costruire il suo personaggio attorno alla forza di volontà che Jo fin da subito condivideva con Suzanne.

Il vostro film è stato realizzato con un piccolo budget proveniente stanziato da un programma del Belgian Film Center. Come ha influenzato il vostro lavoro di regia questa caratteristica produttiva?

Questo programma a basso budget ci ha permesso di lavorare al nostro primo lungometraggio allo stesso modo di come abbiamo lavorato sui nostri corti, iniziando le prove con gli attori fin dall’inizio, così da riuscire a girare nei tempi giusti. Una volta liberati degli ostacoli tipici delle produzioni più commerciali: raccolte fondi a lungo termine, eventuali co-produzioni e cast stellari, abbiamo avuto modo di stabilire immediatamente i pilastri del progetto – ovvero due set e quattro attori – e di iniziare a lavorare nel concreto alla sua realizzazione.

La Folle Vita – Foto e poster