La Madre: al cinema con Carmen Maura e le tentazioni del figlio prete con clip esclusiva
“La Madre” del premio Nobel Grazia Deledda, le tentazioni e i tormenti dell’amore ‘carnale’, arrivano al cinema con Carmen Maura e Stefano Dionisi, diretti da Angelo Maresca, anticipati da clip in anteprima.
Oggi una clip esclusiva, sbircia nella canonica del sacerdote interpretato da Stefano Dionisi e nel rapporto ossessivo tra questo figlio di Dio e “La Madre” interpretata da Carmen Maura, nella libera interpretazione dell’omonimo racconto breve del premio Nobel Grazia Deledda, diretta da Angelo Maresca.
La Madre: al cinema con Carmen Maura e le tentazioni del figlio prete
L’amore con il suo carico di gioie e dolori, tentazioni e tormenti, sensi di colpa e derive del peccato, non ha mai smesso di dividere coscienze e dibattiti, l’amore di Dio (quello di ogni scisma e religione) da quello degli uomini, quello spirituale da quello carnale.
Un dilemma viscerale che non risparmia neanche i sacerdoti della fede, alle prese con la castità del corpo e la purezza dello spirito, in questo caso quella cristiana e la scandalosa dinamica drammatica che riesce ad innescare, oggi come quasi cento anni fa, dalla Sardegna dei primi del Novecento alla Roma di un futuro piu? prossimo ma non ben definito, con La Madre del premio Nobel Grazia Deledda, portata al cinema dalla libera interpretazione del romanzo breve diretta da Angelo Maresca.
Un romanzo di timori taciuti e passioni incontrollate, diventato film tra le ombre del marmoreo quartiere Romano dell’Eur che convive con i complessi urbanistici residenziali e tutte le sue contraddizioni, entrando (per la prima volta) nel monumentale Colosseo Quadrato trasformato in algida chiesa, e spazi impersonali ideale specchio della desolazione dei sentimenti e dei tormenti di un uomo.
Uno spazio quasi metafisico per il giovane sacerdote Paolo (Stefano Dionisi) diviso tra la prorompente passione esplosa per la bella Agnese (Laura Baldi), momenti di fede e abnegazione religiosa, e le morbose ossessioni della madre Maddalena (Carmen Maura).
Una Maddalena ossessionata dai fantasmi di un passato violento e infelice che con molto sacrifico trovava riscatto nell’esistenza e professione del figlio prete e si offone con tutte le sue forze a questa peccaminosa relazione, sino all’epilogo tragico che si manifesta la notte prima di Pasqua
La drammatica storia d’amore e passione di un triangolo che rende la madre di Carmen Maura, una donna dai sentimenti ambigui, che sfiorando la gelosia e l’invidia per l’amore ‘carnale’ che ha travolto il figlio, e la gettano in un labirinto di disperazionie (e orge) arricchendo di nuove intense e viscerali sfumature la gallery di strepitose figure materne interpretate dall’attrice spagnola.
La Madre di Angelo Maresca, al suo primo lungometraggio dopo una lunga carriera come attore in teatro, cinema e tv, prodotta da Flavia Parnasi della Combo Produzioni “dando maggiore enfasi alle tensioni erotiche del romanzo” della Deledda, in associazione con Climax srl, in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attivita? Culturali – Direzione Generale per il Cinema e della Regione Lazio – Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo.
Un film drammatico presentato al Taormina Film Fest nella sezione Programmi Speciali, in Concorso al Premio “CARIDDINO D’ORO AGISCUOLA-ANEC SICILIA”, Official Screening dei Golden Globe Award, con Menzione Speciale della Giuria del Festival du Film Italien de Villerupt Rencontres du Cinéma Italien a Toulouse, che arriva in sala il prossimo 10 luglio, distribuito dalla Movimento Film.
Note di regia
Ho cominciato a leggere il romanzo di Grazia Deledda dopo aver girato il mio primo cortometraggio “Clochard”. Quella lettura per me ha avuto un significato ambivalente, quello di aver assaporato il piacere della letteratura allo stato puro, ma anche l’idea che quello dovesse essere il lungometraggio del mio esordio alla regia. Le atmosfere e le suggestioni rarefatte della Deledda, ambientate nella Sardegna dei primi del Novecento, mi hanno ispirato a cambiare l’ambientazione della storia, portandola ai giorni nostri in un luogo completamente metafisico. Ho ritenuto che una storia avvenuta nel lontano 1920, potesse essere piu? interessante collocarla in un futuro piu? prossimo ma non ben definito, vista l’attualità della tematica di cui parla la vicenda, ossia il dilemma del confine tra il bene e il male, nel senso profondamente cristiano. Qual e? l’amore puro, quello spirituale o quello della carne? Questi sono i due grossi interrogativi che sembrano inquietare i personaggi della storia, ma forse anche tutti noi. Uno dei temi principali del film e? il Sacrificio, quello della Madre, che dopo una vita miserabile e? riuscita a far diventare l’amato figlio un prete. Il giovane sacerdote dovra? resistere alle tentazioni che lo allontano dal pegno che impone l’amore per Cristo: la castita?. La sua fede vulnerabile si sfaldera? come sabbia dopo l’incontro con Agnese (una bellissima donna, algida e problematica, che incarna, ovviamente un tipo di sentimento diverso da quello materno) provocandogli forti emozioni e sara? proprio quella sofferenza e quella passione che lo portera? a prendere un’importante decisione per la sua vita: riabbracciare la fede e finalmente essere un sacerdote per sua libera scelta. I tormenti dei tre protagonisti sono le inquietudini che potrebbero turbare la vita di ogni persona, e il fatto che i personaggi della storia abbiano un retaggio cosi? esasperato non fa altro che rendere la vicenda ancora piu? forte.
Angelo Maresca