Stasera in tv: “La mia famiglia a soqquadro” su Rai 1
Rai 1 stasera propone “La mia famiglia a soqquadro”, commedia del 2017 di Max Nardari con Gabriele Caprio, Marco Cocci, Bianca Nappi e Eleonora Giorgi.
Cast e personaggi
Gabriele Caprio: Martino
Bianca Nappi: Anna
Marco Cocci: Carlo
Elisabetta Pellini: Paola
Eleonora Giorgi: nonna Fiore
Ninni Bruschetta: direttore di banca
Beatrice Deodato: Patty
Luis Molteni: preside
Roberto Carrubba: Roberto
La trama
Martino è un bambino di 11 anni che, arrivato nel nuovo mondo della scuola media, si trova di fronte ad una realtà inaspettata: i suoi genitori non sono separati! È l’unico della classe ad avere ancora i genitori insieme… Pian piano inizia ad invidiare ai compagni i sontuosi viaggi, le vacanze e i regali ricevuti dai genitori e dai loro rispettivi nuovi partner che fanno a gara per accaparrarsi l’affetto dei figli. Da qui scatta in lui l’idea diabolica: far separare i suoi genitori per diventare un bambino come tutti gli altri e godere anche lui degli stessi fantastici benefici dei compagni di scuola. La situazione però gli sfuggirà di mano e tutto sembrerà andare per il peggio per sé e per la famiglia, ma alla fine non tutto sarà perduto…
Curiosità
- Max Nardari è regista, produttore, sceneggiatore e autore musicale. Nasce a Treviso, studia al Liceo Classico e si laurea a Bologna in Lettere e Filosofia con indirizzo Cinema con una tesi sulla cinematografia di Pedro Almodovar. In particolare realizza una trilogia di corti commedie sulla diversità: Lui & L’altro (con Alessandro Borghi, Giorgia Wurth e Ivan Bacchi) che vince 5 premi, Lei & L’altra (con Michela Andreozzi, Claudia Zanella e Giancarlo Magalli) che vince 18 premi e N0i & Gli Altri (con Michela Andreozzi, Claudia Zanella e Giancarlo Magalli) che vince 13 premi. Nel 2015 scrive e dirige la sua opera prima Di tutti i colori che ottiene il finanziamento dal Ministero dei Beni Culturali ed esce in Russia con il titolo Amore e Pret-A-Portè. Nel cast: Giancarlo Giannini, Alessandro Borghi, Nino Frassica, Tosca D’aquino, Paolo Conticini e Andrea Preti. Nel 2016 Nardari dirige il suo secondo lungometraggio dal titolo La mia famiglia a soqquadro scritto insieme a Fausto Petronzio. Nel 2021 dirige Diversamente, terzo film di Max tratto dal cortometraggio “Lui & L’Altro”. Max Nardari dirige La mia famiglia a soqquadro da una sua sceneggiatura scritta con Fausto Petronzio (La trilogia della diversità). Le musiche originali del film sono del compositore Cris Ciampoli (Scuola di mafia, Tutta un’altra vita, Fuori c’è un mondo).
Note di regia
“In questo mondo in cui tutto sembra andare al rovescio la normalità diventa un problema”. L’originalità de La mia famiglia a soqquadro sta proprio nel fatto che il concetto di diversità, ossia avere i genitori separati, qui viene completamente ribaltato. Avere una famiglia solida con sani valori, non è più vissuto come un plus valore ma come un disagio. Quello che mi diverte è trattare una vicenda che appartiene ormai alla nostra contemporaneità, spingendo gli spettatori a chiedersi qual è il confine tra ciò che è normale e ciò che non lo è. Ho sentito l’esigenza di raccontare una storia a me molto vicina in quanto Martino, il piccolo protagonista, vive delle dinamiche interiori che conosco molto bene. Io stesso, negli anni dell’adolescenza, ho trascorso il periodo scolastico con delle difficoltà relazionali.
Ritenevo che l’unico modo per essere accettato dai miei coetanei fosse uguagliarli il più possibile, seguendo i loro interessi, i loro hobby e il loro look, ma tutto questo era davvero uno sforzo inutile e soprattutto illusorio. Crescendo mi sono reso conto dell’importanza di dare valore alla propria identità e che la diversità che tanto mi spaventava era proprio il mio punto di forza. Anche Martino capirà tutto questo, ma solo dopo un percorso lungo e travagliato nel quale coinvolgerà tutte le persone che gli vogliono bene. Proprio attraverso di lui, tutti i personaggi del film avranno modo di mettere in discussione la loro vita e le proprie scelte. Anna, la madre di Martino, si accorge che per dedicarsi alla famiglia ha messo da parte se stessa, probabilmente perché avendo avuto una madre assente, vuole essere il suo opposto. Proprio questa vicenda le darà l’occasione di avere finalmente un confronto con sua madre Fiore, la quale a sua volta capirà i propri errori ed il suo egoismo. Carlo, il padre di Martino, si rende conto di aver sempre vissuto prima all’ombra di suo padre e oggi del suo capo. Solo nel momento in cui rischia di perdere la moglie, tirerà fuori una grinta inaspettata che gli permetterà di ottenere il suo riscatto. Anche i personaggi minori vengono coinvolti inevitabilmente in questa vicenda e anche loro saranno costretti a guardarsi allo specchio, facendo un percorso di cambiamento.
Sono tematiche profonde che potrebbero sembrare non adatte ad un film “leggero”, ma il mio obiettivo è proprio quello di toccare temi importanti, utilizzando il linguaggio fresco e immediato della commedia, per arrivare più facilmente a tutti. Ritengo che a volte il modo migliore per riflettere è farlo ridendo tra le lacrime, come quei film nei quali si passa da un momento d’ilarità e divertimento ad una commozione inaspettata. Il film mira ad essere una commedia sofisticata che si colloca a cavallo tra la popolarità dell’americano Mamma ho perso l’aereo e l’ironia impegnata di film come Little Miss Sunshine ed il recente La famiglia Bélier. Lo spettatore potrà entrare nella storia non solo attraverso gli occhi ingenui del nostro protagonista e delle sue immaginazioni, ma anche attraverso la reale quotidianità dei personaggi che gravitano attorno a lui. Il tema principale dell’omologazione e dell’accettazione si intreccia con il problema sociale molto attuale delle separazioni, sempre più frequenti, e delle ripercussioni che hanno sui figli. Il periodo d’uscita del film fa da perfetta cornice a questa vicenda in quanto Martino, che vive in una famiglia profondamente tradizionale, si trova a doversi confrontare con suoi coetanei, già ad undici anni sempre più succubi di una tecnologia decisamente invasiva. La mia famiglia a Soqquadro vuole essere un film per tutti. I ragazzi si divertiranno a partecipare alle vicende dei nostri piccoli protagonisti, mentre gli adulti apprezzeranno la leggerezza con cui la tematica della disgregazione familiare viene affrontata, immedesimandosi – perché no! – nei vari personaggi.”