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La notte del giudizio – Election Year: le recensioni Straniere

I commenti dei critici al terzo capitolo di “The Purge”

di carla
pubblicato 2 Agosto 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 08:16

E’ uscito il 28 luglio nelle nostre sale La notte del giudizio – Election Year diretto da James DeMonaco e interpretato da Elizabeth Mitchell, Frank Grillo, Edwin Hodge, Raymond J. Barry, Betty Gabriel, Kyle Secor, JJ Soria, Mykelti Williamson, Ethan Phillips. Dopo la nostra recensione, ecco i commenti dei critici Stranieri raccolti da RottenTomatoes. Sul sito, mentre scrivo, il film è arrivato al 53% di voti positivi. Vediamo nel dettaglio.

Tirdad Derakhshani – Philadelphia Inquirer: La violenza è troppo allettante, troppo stilizzata, troppo feticista. Voto: 2/4

Nick Patch – Toronto Star: tanto emozionante quanto è stupido. Voto: 2.5 / 4

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: Ci sono alcune buone idee. Ma alla fine, come tutto il resto del film, sono spazzate via in un mare di sangue e in una pioggia di proiettili. Voto: 2/5

Cary Darling – Fort Worth Star-Telegram / ​​DFW.com: La cosa più agghiacciante del film non è né la violenza, né la sociologia piuttosto pesante, ma il suo nervoso umore paranoico che rispecchia il nostro. Voto: 3.5 / 5

Edward Douglas – New York Daily News: Dopo tre film violenti, questo può essere un concetto che merita di essere eliminato. Voto: 2/5

Owen Gleiberman Variety: un film che è stato costruito per farti irritare, e lo fa.

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: tutto è un brutto affidamento sulle scene di sadismo e di depravazione. Voto: 2.5 / 4

Marija Loncarevic – Cairo360: Sanguinoso, violento e ridicolmente alla deriva, il film non è riuscito a incassare il suo potenziale. Voto: 1.5 / 5

Francisco Marinero – El Mundo (Spagna): La “critica sociale” è solo una scusa per una festa violenta.

Javier Ocaña – El Pais (Spagna): Quello che sembrava un film di serie B usa e getta si è trasformato in un franchising sorprendentemente buono.

Diego Battle – Otroscines.com: è migliore del secondo, e che era già meglio del primo.

Yago García – Cinemania (Spagna): Come regista, DeMonaco ha la sottigliezza di un ippopotamo e un senso oscuro dell’umorismo. Proprio quello di cui ha bisogno un film come questo. Voto: 3.5 / 5

Lauren Terry – Willamette Week: Election Year è il migliore della trilogia, in termini di grafica e concept, ma l’idea si sta perdendo. Voto: C-

John Lui – The Straits Times (Singapore): Mentre è ancora lontano dall’essere originale, il regista e sceneggiatore James DeMonaco ha il buon senso e l’integrità di non ripetere se stesso, rendendo il terzo film molto più divertente di quanto si possa ragionevolmente aspettare. Voto: 3.5 / 5

J. Olson – Cinemixtape: E’ giunto il momento di mettere questo franchise da dove è arrivato: il cestino. Voto: 1.5 / 5