La ragazza del treno: le recensioni straniere
I critici commentano così “La ragazza del treno”, tratto dal romanzo di Paula Hawkins
E’ uscito il 3 novembre il thriller La ragazza del treno
(in originale “The Girl On the Train”), tratto dal romanzo di Paula Hawkins, diretto da Tate Taylor e interpretato da Emily Blunt, Haley Bennett, Rebecca Ferguson, Luke Evans, Lisa Kudrow, Laura Prepon, Edgar Ramirez, Justin Theroux, Allison Janney, Darren Goldstein, Marko Caka, Lana Young, Mauricio Ovalle, Ross Gibby. Dopo la nostra (negativa) recensione, ecco i commenti dei critici stranieri, raccolti da RottenTomatoes. Il film, mentre scrivo, ha accumulato il 44% di voti positivi. Sinceramente: ho letto il romanzo e ho trovato debole la storia e insopportabile la protagonista, vedremo se (quando vedrò il film), cambierò idea. A voi è piaciuto?
Anthony Lane – The New Yorker: Niente è più noioso o più soffocante, delle persone che desiderano rendere chiaro come si sentono soffocati dalla loro esistenza noiosa.
Brian Lowry – CNN.com: La struttura in flashback non è del tutto soddisfacente, e il culmine lascia tante domande.
Sophie Gilbert- The Atlantic: il film di Tate Taylor prende le parti peggiori del romanzo (i dialoghi strazianti e i ridicoli colpi di scena) e li amplifica.
Will Leitch – The New Republic: una versione senza vita. Voto: C-
Peter Rainer – Christian Science Monitor: I colpi di scena sono incomprensibili e prevedibili. Voto: C
Kate Taylor – Globe and Mail: Qualunque sia la potenza del romanzo, questo adattamento cinematografico zoppica. Voto: 2/4
Adam Graham – Detroit News: Il cast, in particolare Emily Blunt e Haley Bennett, mantengono il “treno” sulle rotaie. E anche se si conosce già la storia, vale la pena il viaggio. Voto: B
John Anderson – Wall Street Journal: Il film non riesce mai del tutto, semplicemente perché le virtù fondamentali del libro non si prestano al cinema.
Scott Tobias – NPR: il film non è così interessato a esplorare la gelosia e la rabbia di Rachel.
Jake Coyle – Associated Press: un puzzle prevedibile dove i personaggi girano da un estremo all’altro.
Bruce Kirkland – Toronto Sun: L’unica ragione per sopportare questa storia triste è quello di guardare Emily Blunt. Voto: 2/5
Peter Howell – Toronto Star: Alcuni libri non possono fare il salto sul grande schermo. Voto: 2/4
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: artificioso e contorto. Non fa mai paura, è semplicemente cupo e tetro. Voto: 2.5 / 4
Ann Hornada – Washington Post: E ‘un film che sbuffa, senza intoppi e senza complicazioni, fino a quando arriva in una stazione che doveva vedersi da un miglio di distanza. Voto: 1.5 / 4
Katy Waldman – Slate: non c’è piacere nel vedere i pezzi del puzzle che si uniscono.
Jane Henderson – St. Louis Post-Dispatch: è un thriller psicologico teso, teso anche per coloro che già conoscono la sua conclusione. Voto: 3/4
Christy Lemire – RogerEbert.com: Un racconto piatto e privo di suspense. Voto: 1.5 / 4
Rafer Guzman – Newsday: Assurdo, come un “thriller erotico” del 1990. Voto: 1.5 / 4
Moira MacDonald – Seattle Times: da consigliare, in particolare per l’interpretazione magnetica di Emily Blunt. Voto: 3/4
Mara Reinstein – Us Weekly: Il vero mistero: come ha fatto un bestseller da brivido a diventare un melodramma privo di suspense?