La scuola più bella del mondo: intervista a Luca Miniero, Christian De Sica, Rocco Papaleo e Miriam Leone
Round Table con Luca Miniero, Christian De Sica, Rocco Papaleo e Miriam Leone, regista e protagonisti de La scuola più bella del mondo
30 milioni di euro nel 2010 con Benvenuti al Sud; 27 milioni nel 2012 con Benvenuti al Nord; 13 milioni pochi mesi fa con Un boss in Salotto. Luca Miniero ‘d’oro’ torna in sala con La scuola più bella del mondo, commedia degli equivoci che ancora una volta vedrà ‘scontrarsi’ sul set sud e nord, tra cliché e gag in ambito scolastico. In sala dal 13 novembre 2014 con ben 500 copie a disposizione. Un’uscita massiccia che la Universal si augura possa ridare fiato ad un genere, quello della commedia all’italiana, che la produzione nostrana ha cavalcato quasi con ossesso negli ultimi mesi. Addirittura 7 i titoli usciti nelle ultime 6 settimane, con un’altra decina di pellicole simili in arrivo entro la fine dell’anno. Una saturazione che ha portato gli incassi a calare inevitabilmente, dividendo una torta di mercato un tempo ricca in tante piccolissime e povere fette.
In una Roma quasi militarizzata per l’allarme maltempo che ha portato le scuole della città a rimanere chiuse, l’unica scuola rimasta aperta è stata proprio quella cinematografica di Luca Miniero, Christian De Sica, Rocco Papaleo e Miriam Leone, che noi di Blogo.it abbiamo potuto intervistare in una ristretta round table che ci ha permesso di andare a fondo su alcuni aspetti della pellicola, produttivi e non.
– Il personaggio di Ubaldo Pantani, politico toscano Pd che twitta ed è ossessionato dal selfie, ricorda qualcuno?
Luca Miniero: ‘No, in effetti racconta un pochino la modernità del Pd, non riguarda soltanto Renzi come molti potranno pensare bensì questa modernità che nel film è un pochino confusa con efficienza. Perché non è che sia necessario essere giovani per risultare efficienti‘.
– Nelle ultime sei settimane sono uscite 7 commedie all’italiana, con la più ricca che non è neanche arrivata ai 4 milioni di euro. Il secondo incasso dell’anno con poco più di 12 milioni di euro è proprio il suo Un boss in Salotto, dietro a Maleficent e davanti a Scorsese. Non crede che mai come in questa stagione di crisi nera il cinema italiano stia esagerando nel cavalcare un genere che avrebbe forse bisogno di tirare il freno?
Christian De Sica: ‘una volta i film comici li facevamo soltanto io e mio cognato. Ora li fanno tutti‘.
Luca Miniero: ‘e che dobbiamo fare. Gli altri generi non li vanno a federe. Gli sci-fi sono americani. E’ un problema europeo quello della fossilizzazione del genere. Gli horror e i western non si fanno più. E’ la tv che sperimenta. Quel che una volta si faceva nel cinema ora si vede in televisione. In una certa televisione‘.
Christian De Sica: ‘è sicuramente un danno. Ci sono poi tanti attori che fanno troppi film. Son sempre gli stessi. Sembra di vedere un talk show. Quando lo accendi stai lì e ti dici ‘ancora questo’. Parlo contro la categoria però dovrebbero stare un po’ più attenti. A me Manfredi una volta mi disse ‘se deve fa un film all’anno e basta’. Ed era l’epoca d’oro. Penso a Raoul Bova che n’ha fatti 8‘.
Rocco Papaleo: ‘ciò nonostante le commedie incassano più degli altri film. Questo è il motivo per cui le fanno. Prendi Anime Nere, che è un grandioso film. Ha fatto 800.000. Una cagata, non dirò quale, ne farà almeno 2. Questo milione e 200.000 euro di differenza cambia tutto. La commedia comunque ripaga il produttore. Non fa sfracelli ma incassa di più‘.
– Il personaggio di Christian De Sica inizia molto cattivo, cinico, per poi rientrare nei ranghi. Diventa più normale. Perché.
‘Bè grazie a lui (a Rocco, ndr.), ai bambini napoletani. E’ un prepotente, competitivo, però sono tutte anime belle. I professori, il preside, stanno a contatto con i ragazzi. Sono davvero degli angeli di seconda classe. Sono loro il futuro‘.
– Come sono stati scelti i bambini e com’è stato dirigeli sul set.
Luca Miniero: ‘Abbiamo fatto un cast molto ampio, addirittura 4000 ne abbiamo provinati. Siamo stati contenti del risultato, dirigerli è stato facile. Ho creato un rapporto benissimo con loro. Molto vivaci, non abbiamo preso i bimbi addaestrati delle pubblicità‘.
Miriam Leone: ‘parlavano un loro linguaggio e ognuno ha portato se’ stesso’. ‘Hanno studiato i nostri caratteri, ci hanno anche preso in giro‘.
– Quanto c’è di Io Speriamo che me la Cavo, che in un passggio viene citato?
Luca Miniero: ‘E’ un film che mi è sempre piaciuto. Quando uscì, e non solo il film ma anche il libro, fece clamore‘.
Rocco Papaleo: ‘Era tempo che non si faceva un film sulla scuola che si proponesse questo doppio obiettivo, a mio dire centrato. Così divertente e con rimandi importanti per l’Italia‘.
Miram Leone: ‘anche perchè tra crisi e quant’altro in questo momento di scuola non si sta parlando, e invece la scuola pubblica è un bene che va salvaguardato sempre. All’infinito‘.
Luca Miniero: ‘Poi credo che questo sia un film che abbia comunque una sua complessità tecnica, armonica. Con almeno 30 persone sempre in scena, con i bambini che non fanno mai da sfondo, ma che si muovono all’interno del set. Un’operazione anche sul linguaggio, open air, ampia, con mondi differenti che si incontrano‘.
– avete preso ispirazione anche da altri film sulla scuola ‘esteri’, basti pensare al francese La Classe, o forse no.
Luca Miniero: ‘ne ho visti tanti ma in questo caso racconto più che altro una gita, con molta forza comica. Quelli che ho visto io hanno sempre un aspetto tragico. In Italia un grande film sulla scuola è stata quello di Luchetti. L’ispirazione in questo caso è stata quella della tradizione passata italiana, alla Comencini che incontra De Sica, Vittorio‘.
– Miriam come ti ritrovi in questa nuova veste di attrice cinematografica. In un mese prima Fratelli Unici, ora La Scuola più bella del Mondo. Una nuova carriera.
‘E’ stata sempre la mia attività collaterale. Lavoravo in tv, studiavo, ma c’era sempre. Poi sono arrivate le occasioni, ma prima delle occasioni ho pensato che se non avessi lasciato la tv mai le avrei incontrate realmente‘.
– Come mai questo ritorno di Lello Arena?
Luca Miniero: ‘perchè no mi verrebbe da dire. Ho pensato a lui in seguito ad un film su Troisi a cui lui si oppose. Nonostante tutto io lo chiamai, poi mi è tornato in mente perché mi piace ed è bravissimo‘.
– Christian, tralasciando eventuali ritorni futuri al cinepanettone, ma un film con Carlo Verdone, visto e considerato che sono 25 anni che non vi incontrate sul set. A quando?
‘Eh lo so ma per 30 anni siamo stati sotto contratto sempre con De Laurentiis, ora il mio è finito ma per 30 anni siamo stati obbligati a fare un film a testa con lui. Se ne faceva uno con tutti e due ne usciva fuori solo uno. Ora che non c’è più questo scoglio si potrebbe anche fare, solo che abbiamo una certa età. Potremmo fare I Ragazzi Irresistibili‘.