La sigla del Festival di Venezia ideata e diretta da Ermanno Olmi
Il post si sarebbe potuto intitolare “Aspettando Venezia 66”. Sono infatti ancora poche, a meno di tre mesi dall’inizio della prossima edizione della Mostra del Cinema, le notizie sui film in cartellone. A parte il Leone d’Oro alla Pixar con tutte le proiezioni per festeggiare la casa di Up (la[…]
Il post si sarebbe potuto intitolare “Aspettando Venezia 66″. Sono infatti ancora poche, a meno di tre mesi dall’inizio della prossima edizione della Mostra del Cinema, le notizie sui film in cartellone. A parte il Leone d’Oro alla Pixar con tutte le proiezioni per festeggiare la casa di Up (la prima italiana sarà ovviamente proprio al Lido), una discussa proiezione speciale di Katyn e qualcosa sulle retrospettive, non si conosce ancora oggi neanche il titolo del film d’apertura.
Sarà forse per il presunto, serrato “ballottaggio” tra The Human Factor di Eastwood o The Tree of Life di Malick? Oppure c’è un terzo incomodo che avrà l’onore di aprire un’edizione decisamente attesa, dopo una Venezia 65 da molti criticata e una Cannes dal cartellone invidiabile? Di nuovi rumor non ne sono praticamente arrivati (se non la presenza quasi certa di Abel Ferrara), e allora ecco che continuiamo ad aspettare. E in attesa vi proponiamo per la prima volta su Cineblog la sigla che Ermanno Olmi ha ideato e diretto per la Mostra.
Andata a sostituire i colori e le musiche “messicaneggianti” della sigla delle precedenti edizioni, la sigla di Olmi è un omaggio all’evoluzione della storia del cinema. Sulla falsariga del mitico L’arroseur arrosé dei Lumière, il regista ripercorre i diversi formati dal 4:3 al panoramico, viaggia dal muto al sonoro, e dal bianco e nero al colore. Un viaggio dall’origine al digitale, insomma. Molti, tuttavia, non sono rimasti molto soddisfatti della sigla. Chissà se rimarrà per Venezia 66…