La teoria del tutto: le recensioni dagli Usa e dall’Italia
Leggiamo insieme le recensioni di “La teoria del tutto” con la coppia Felicity Jones e Eddie Redmayne
Ho visto La teoria del tutto ieri sera e devo dire che l’interpretazione di Eddie Redmayne è assolutamente fenomenale, da Oscar. Tutto il film è sulle sue spalle. Dopo la nostra recensione e le curiosità, oggi guardiamo insieme i commenti dei critici Americani e Italiani. Voi l’avete visto? Che ne pensate? Su RottenTomatoes, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è del 79%.
La teoria del tutto (The Theory of Everything) è diretto da James Marsh e vede nel cast Felicity Jones, Eddie Redmayne, Charlie Cox, Emily Watson, David Thewlis, Harry Lloyd, Maxine Peake, Adam Godley, Simon McBurney, Charlotte Hope. Il film ha vinto 2 Golden Globe 2015: miglior attore in un dramma (Eddie Redmayne) e Colonna Sonora. Era stato nominato anche come miglior film e miglior attrice (Felicity Jones). La pellicola ha 5 nomination ai Premi Oscar 2015: Miglior film, attore protagonista a Eddie Redmayne, attrice protagonista a Felicity Jones, sceneggiatura non originale e colonna sonora.
David Edelstein – Vulture: il regista James Marsh è un documentarista di talento, ma a questo punto, la sua tecnica drammatica è troppo bassa per essere nella testa dei suoi personaggi.
Jocelyn Noveck – Associated Press: quello che traspare forte e chiaro è l’umanità nella incredibile storia di Stephen Hawking.
Richard Roeper – Richard Roeper.com: ben fatto, ben recitato, ma non è un film eccezionale. Voto: 2.5 / 5
Tom Long – Detroit News: “La Teoria del Tutto” offre scene intime da un matrimonio molto particolare e impegnativo. Voto: B
Rafer Guzman – Newsday: un ricco materiale per gli attori protagonisti del film, ed entrambi sono superbi. Voto: 3/4
Joe Williams – St. Louis Post-Dispatch: “La Teoria del Tutto” è un biopic intelligente che esercita una forza di attrazione gravitazionale sulle corde del cuore. Voto: 3.5 / 4
Steven Rea – Philadelphia Inquirer: L’interpretazione di Eddie Redmayne è struggente. Felicity Jones è eccezionale. Voto: 3.5 / 4
Chris Vognar – Dallas Morning News: Si annida nella vostra coscienza con luci soffuse e ispirazione. Voto: B
Preston Jones – Fort Worth Star-Telegram / ??DFW.com: Ancorato da una coppia di interpretazioni di Eddie Redmayne e Felicity Jones, il film si occupa anche di questioni di cuore in mezzo al cosmo. Voto: 4/5
Ann Hornaday – Washington Post: E’ un film eccezionale, non a causa dei trionfi imponenti dei suoi protagonisti, ma perché onora la loro lotta. Voto: 3/4
Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: Come se fosse la cosa più facile del mondo, “La Teoria del Tutto” manipola e spiega le tre aree principali della vita di Hawking – il suo lavoro, la sua malattia e il suo matrimonio. Voto: 4/4
Bill Goodykoontz – Arizona Republic: una grande interpretazione in un buon film. Voto: 4/5
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Eddie Redmayne interpreta il ruolo in modo così vivido che le carenze del film non importano. La sua performance è divertente, giocosa ed emotivamente toccante. Definirla eccellente è un eufemismo. Voto: 2.5 / 4
JR Jones – Chicago Reader: Per tutta la retorica scientifica sulla natura del tempo, ciò che più conta qui è il legame tra due persone.
James Berardinelli – ReelViews: Un insignificante biopic su un uomo straordinario. Voto: 3/4
Randy Myers – San Jose Mercury News: “La Teoria del Tutto” non ha paura di rivelare momenti onesti, intimi ed emotivamente dolorosi nel rapporto di questa coppia. Assistiamo a due personaggi che sono eroici, ma umani, mentre essi lottano per arrivare al cuore del centro dei propri universi. Voto: 3.5 / 4
Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: quello che fa Eddie Redmayne è mozzafiato, e non sembra mai una performance. In un ruolo molto meno appariscente, Felicity Jones fa un lavoro straziante come la donna che ha dedicato la sua vita ad amare e prendersi cura di Hawking. Voto: B +
Christy Lemire – RogerEbert.com: Una pellicola profumatamente artigianale che è blanda e insoddisfacente. Voto: 2.5 / 4
Peter Travers – Rolling Stone: Stephen Hawking è un ruolo che richiede miracoli per un attore. E Eddie Redmayne li libera. Voto: 3.5 / 4
Rex Reed – New York Observer: il giovane attore Eddie Redmayne offre l’interpretazione più elettrizzante dell’anno. Voto: 4/4
David Denby – New Yorker: Eddie Redmayne usa le sopracciglia, la bocca, alcuni muscoli facciali, e le dita di una mano per suggerire non solo l’intelletto di Hawking e il suo senso dell’umorismo, ma anche la vanità di un grande uomo del tutto consapevole del suo effetto sul mondo.
Roberto Nepoti – la Repubblica: Ottimo regista di documentari, James Marsh non va molto in profondità con i personaggi. Racconta soprattutto un’edificante storia d’amore, coinvolgente per l’impavida performance di Eddie Redmayne.
Maurizio Porro – Il corriere della sera: (…) Certo in queste occasioni comanda il cast: Eddie Redmayne, che ha preso lezioni di “disarmonia” da una ballerina, è così bravo che merita l’Oscar che forse avrà dopo il Golden Globe, attorniato da presenze intense, Felicity Jones e Charlie Cox, terzo lato di un triangolo più “mielò” che bergmaniano.
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Il titolo è quello di un volumetto (Rizzoli, 2004) in cui Stephen Hawking, dopo aver delineato le fondamentali teorie cosmologiche da Aristotele a Einstein, avanza ipotesi su quella «teoria del tutto» in grado – unificando fisica quantistica, relatività e quant’altro – di spiegare l’origine dell’Universo. Il film di James Marsh si basa però su un altro libro, Verso l’infinito (Piemme), dove l’ex moglie Jane racconta le fasi di un matrimonio lentamente logorato dalla quotidiana tensione di contrastare gli effetti di un’implacabile malattia degenerativa. Il che fa inevitabilmente del biopic un dramma sentimentale piuttosto che il ritratto di un uomo di genio (…) Il direttore di fotografia Benoit Delhomme conferisce una grana intimista/impressionista alla ricostruzione d’epoca, e la musica minimalista di Johann Johansson si intona alla scelta di regia di evitare ogni affondo melodrammatico.
Fabio Ferzetti – Il Messaggero: (…) Più il personaggio è unico, più il film batte strade collaudate, comprimendo avventure umane incredibili nelle due ore canoniche del film biografico.(…) La teoria del tutto è un piccolo gioiello di finezza. Convenzionale, come a suo modo The Imitation Game, ma elegante, accurato, animato da attori superlativi (e superfavoriti per le nomination agli Oscar, specie l’irresistibile Eddie Redmayne), disseminato di rimandi accessibili tra vicenda umana e teorie scientifiche.