La tigre e la neve: la stampa si divide
E’ stato proiettato per la stampa La tigre e la neve, il nuovo film di Roberto Benigni e, come capitò con La vita è bella ha spaccato i giornalisti. Da una parte chi lo trova un film buonista, chi poco coraggioso (la guerra è sullo sfondo), chi una stupida storia d’amore. Benigni lo difende a
E’ stato proiettato per la stampa La tigre e la neve, il nuovo film di Roberto Benigni e, come capitò con La vita è bella ha spaccato i giornalisti. Da una parte chi lo trova un film buonista, chi poco coraggioso (la guerra è sullo sfondo), chi una stupida storia d’amore. Benigni lo difende a spada tratta con la solita passione di sempre e dice: «Il mio film non è buonista anche perchè non è ideologico. Volevo andare al cuore della guerra e questo è anche più pericoloso e più forte perchè entri prepotentemente nelle anime e nelle coscienze. È un film feroce, non è buonista. Volevo solo far distrarre e commuovere. A volte la distrazione è più forte perché è senza ideologia. Il mio protagonista è un ometto che combatte la sua guerra personale e quanto è più eroica la guerra di questo piccolo uomo! Se uno va diretto contro la guerra non ottiene il giusto risultato. Questa va evocata e non va fatta vedere. Insomma, il mio film non è affatto dolciastro». Al pubblico la sentenza.