La Universal vuole rifare Jesus Christ Superstar
Fermate, vi prego, i dirigenti della Universal a cui è venuta la malsana idea (sarà stato il caldo?) di mettere in produzione un nuovo adattamento di Jesus Christ Superstar. Dopo il successo, e i bei soldini che ne sono derivati, di Mamma Mia! lo scorso anno, lo Studio e il produttore Marc Platt hanno pensato
Fermate, vi prego, i dirigenti della Universal a cui è venuta la malsana idea (sarà stato il caldo?) di mettere in produzione un nuovo adattamento di Jesus Christ Superstar. Dopo il successo, e i bei soldini che ne sono derivati, di Mamma Mia! lo scorso anno, lo Studio e il produttore Marc Platt hanno pensato bene di ripetere l’esperimento con un musical ancora più famoso. Hanno addirittura già iniziato le trattative con i regista che vorrebbero mettere alla direzione del progetto: Marc Webb (il suo 500 Days of Summer sarà il titolo di apertura al prossimo Festival di Locarno).
Il primo concept album di Jesus Christ Superstar (musiche di Andrew Lloyd Webber, testi di Tim Rice) fu commercializzato nel 1970, con Ian Gillan nel ruolo di Gesù, Murray Head nel ruolo di Giuda e Yvonne Elliman nel ruolo di Maria Maddalena. Il 12 ottobre 1971 la rock opera debuttò a Broadway, l’anno successivo approdò nel West End londinese e nel 1973 Norman Jewison ne realizzà la trasposizione cinematografica. Il resto è storia (dopo il saltino vi attende il trailer originale del film).
Il celeberrimo film di Jewison è chiaramente un prodotto degli anni ’70 e i riferimenti alla moda ed ai movimenti giovanili di quegli anni sono il punto di forza del film, che riesce a rappresentare una storia di duemila anni fa, vestendo gli apostoli come un gruppo di figli dei fiori. Ora la Universal vorrebbe tentare di attualizzare la messainscena mescolando alla storia elementi della moda e della società degli anni 2000. Personalmente, non voglio nemmeno sentire parlare di un remake. Ci sono alcuni classici del cinema che non bisognerebbe toccare. Non voglio vedere un Gesù diverso da Ted Neeley; e nessun Giuda potrà mai essere all’altezza del grandissimo (e mai sufficientemente compianto) Carl Anderson. Siete d’accordo?
Fonte: RiskyBusinessBlog