Home Notizie Lando Buzzanca: 10 film per ricordare l’attore di “Merlo Maschio” scomparso a 87 anni

Lando Buzzanca: 10 film per ricordare l’attore di “Merlo Maschio” scomparso a 87 anni

Blogo ricorda Lando Buzzanca, l’attore palermitano di “Merlo Maschio” e “Sedotta e abbandonata” scomparso a 87 anni.

19 Dicembre 2022 10:34

E’ scomparso all’età di 87 anni Lando Buzzanca, l’attore era ricoverato presso il policlinico Gemelli di Roma a seguito della rottura di un femore. Purtroppo l’ultima fase della vita dell’attore è stata segnata da ricoveri e polemiche che hanno visto coinvolti la compagna Francesca Della Valle e il figlio dell’attore, Massimiliano Buzzanca.

La natura se ne frega di noi. È inutile gridare o disperarsi. Ci vuole misura nel dolore. E se esiste, la salvezza passa per l’ironia.

Chi non ha rimpianti? Mi hanno sfruttato, ma mi sono anche lasciato sfruttare.

Gerlando Buzzanca, detto Lando, nasce a Palermo il 24 agosto 1935 da una famiglia di attori. Buzzanca che ha recitato in oltre 110 film è noto per aver interpretato nel periodo di massimo fulgore della commedia all’italiana lo stereotipo del siciliano geloso e possessivo. Tra i suoi ruoli più noti ricordiamo Rosario Mulè in Divorzio all’italiana di Pietro Germi, Antonio Ascalone in Sedotta e abbandonata e il violoncellista Niccolò Vivaldi ne Il merlo maschio, commedia sexy all’italiana del 1971 diretta da Pasquale Festa Campanile e interpretata con Laura Antonelli, pellicola che regalerà a Buzzanca la notorietà internazionale. Buzzanca alla fine degli anni ’60 ha interpretato “James Tont”, film parodia di successo in cui faceva il verso al James Bond di Sean Connery, e a partire dalla fine degli anni ’60, Buzzanca ottiene un grande successo in una serie di film satirici interpretati nel periodo d’oro della commedia sexy all’italiana. Con il declino del genere, L’attore ha rallentato le sue attività cinematografiche, concentrandosi sul teatro e sulla televisione, grazie al piccolo schermo Buzzanca ha goduto di una rinascita di popolarità negli anni 2000 grazie a una serie di fiction di successo.

La mia felicità è: un poco di spaghetti al pomodoro, pesce alla griglia, mia moglie, la campagna. E poi ascoltarmi mentre mi annoio, riposare.

1. Divorzio all’italiana, regia di Pietro Germi (1961)

Ferdinando Cefalù (Marcello Mastroianni), un barone siciliano, si innamora di Angela (Stefania Sandrelli), una vezzosa cugina sedicenne, da cui è ricambiato. Ostacolo all’unione è l’esistenza della moglie di Ferdinando, Rosalia, una donna brutta e petulante. Facilita la soluzione del difficile problema l’arrivo di un modesto pittore, Carmelo Patanè (leopoldo Trieste), che in passato era stato il grande amore di Rosalia. Ferdinando abilmente favorisce il riavvicinamento del pittore e della moglie. Il desiderato adulterio di Rosalia si compie: Ferdinando sorprende in flagrante la moglie e il pittore e uccide Rosalia per ragioni di onore. Grazie all’articolo 587 del codice penale, Ferdinando sconta una mite condanna, al termine della quale – tra l’ammirato compiacimento dei concittadini – conduce a nozze l’amata Angela, ma…

Primo ruolo di di rilievo ed esordio ufficiale per Lando Buzzanca che fino ad allora aveva ricoperto ruoli di comparsa come in Ben-Hur, in cui interpretava uno degli schiavi della galea, Il film presentato in concorso al Festival di Cannes 1962 si aggiudica il premio come miglior commedia e ottiene anche tre candidature all’Oscar, vincendo la statuetta per la miglior sceneggiatura originale, 2 Golden Globe (Miglior film straniero e Miglior attore in un film commedia a Marcello Mastroianni) e 1 BAFTA al Miglior attore straniero (Marcello Mastroianni).

2. Sedotta e abbandonata, regia di Pietro Germi (1964)

Una giovane ragazza (Stefania Sandrelli), ha un incontro amoroso con il futuro sposo della sorella. Scoppia un putiferio, soprattutto quando la giovane denuncia il fatto alla polizia, mettendo questa storia sulla bocca di tutti, cosa che entrambe le famiglie, in particolar modo il sanguigno padre di lei, non digeriscono. Così, dopo sotterfugi e falsi rapimenti, tutto allo scopo di coprire il disonore, la ragazza sarà vittima suo malgrado di un matrimonio riparatore, quanto per evitare la galera all’uomo tanto per mettere a tacere la gente.

A diciassette anni Lando Buzzanca si trasferisce a Roma dove frequenta corsi di recitazione all’Accademia Sharoff (di cui poi diventerà presidente onorario) mentre si adatta a lavori precari prima di esordire come attore, dapprima in teatro e poi per il cinema.

3. James Tont operazione U.N.O. & D.U.E. di Bruno Corbucci (1965-1966)

In James Tont 1 il diabolico Goldsinger, infuriato per essere stato escluso dall’ONU, escogita un complotto per far saltare in aria l’assemblea mentre tutti i capi di stato partecipano all’evnto. Fortunatamente, l’inetto agente James Tont (Lando Buzzanca) scopre il complotto e decide di fermare Goldsinger. Questo primo film è una parodia di Agente 007 – Missione Goldfinger (1964), terzo Bond con Sean Connery.

In James Tont 2, seguiamo l’agente speciale reduce da un’assemblea mondiale di spie e vittima di alcuni attentati alla sua vita che lo vedono cavarsela con una gamba fratturata e il ricovero in una esclusiva clinica. Le sue attenzioni rivolte alla direttrice lo mettono, nel corso della degenza, in contrasto con Joe Street, apparente magnate d’industria ed in effetti grande criminale internazionale. Vinta, comunque, la battaglia con questi, James Tont, per ordine del suo superiore, mister H, esce dalla clinica in stato di ibernazione, mentre tutti i giornali ne annunciano l’immatura morte. Questo sequel è una parodia di Agente 007 – Thunderball: Operazione tuono (1965), quarto Bond con Sean Connery.

4. Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966)

Lando Buzzanca è l’assistente cassiere di una banca. A fine giornata c’è un ammanco di cento dollari, il che significa che potrebbe finire a San Quentino per quarant’anni. Dove può trovare i soldi prima di lunedì? Coinvolge così il cugino di sua moglie, Raimondo Vianello, che escogita un piano in base al quale Buzzanca commette alcuni reati, ottiene una taglia sulla sua testa, Vianello lo cattura, i due si dividono la ricompensa e Buzzanca finisce impiccato. Il film segna l’ultima regia cinematografica di Mario Mattoli è una parodia degli “spaghetti western” di Sergio Leone Raimondo Vianello (nel ruolo di Lee Van Cleef), Lando Buzzanca (nel ruolo di Clint Eastwood) ed Elio Pandolfi (nel ruolo di Gian Maria Volonté).

5. Professione bigamo, regia di Franz Antel (1969)

Vittorio Coppa (Lando Buzzanca) lavora come controllore su un vagone letto che viaggia tra Monaco e Roma. Poiché crede fermante che il vero amore esista solo in connessione con il matrimonio, è segretamente sposato con due donne diverse, entrambe ignare delle doppia vita del marito. nel cast Raffaella Carrà nei panni di una delle mogli di Buzzanca, mentre alla regia troviamo il regista austriaco Franz Antel che dirigerà Buzzanca lo stesso annio anche in Il trionfo della casta Susanna (1969).

6. Il merlo maschio, regia di Pasquale Festa Campanile (1971)

Niccolò Vivaldi (Lando Buzzanca), violoncellista, è afflitto da un complesso d’inferiorità a causa della mancata realizzazione delle sue aspirazioni artistiche. Animato da spirito di rivalsa, prova una curiosa sensazione di piacere quando si rende conto della forte attrazione che la propria moglie (Laura Antonelli) suscita negli uomini. Comincia così a fotografarla per esibire le sue foto. Il film tratto dal racconto “Il complesso di Loth” di Luciano Bianciardi ha ricevuto un discreto successo internazionale distribuito in diversi paesi tra cui Regno Unito, Stati uniti, Giappone e Germania. Nel cast figurano anche Lino Toffolo e Aldo Puglisi nei panni di un farmacista; Buzzanca e Puglisi hanno recitato insieme anche in Sedotta e abbandonata (1964) mentre Buzzanca e Toffolo avevano recitato insieme un anno prima, ancora diretti da Pasquale Festa Campanile, in Quando le donne avevano la coda (1970).

7. Il Domestico di Luigi Filippo D’Amico (1974)

Vita e vicissitudini di Rosario Cavadunni (Lando Buzzanca), Sasà per gli amici, cameriere di un eterogeneo gruppo di famiglie. In mensa durante la guerra, a servizio presso un produttore cinematografico dopo la fine del conflitto e poi ancora impiegato come domestico a casa di un nobile, di una coppia aperta e di un losco industriale, Sasà sarà per quasi trent’anni un domestico perfetto. Il film ottenne alla sua uscita un notevole successo di pubblico, sfiorando i 2 miliardi di lire d’incasso. Nel cast anche Enzo Cannavale, Arnoldo Foà e Luciano Salce nei panni di se stesso.

8. Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza (1975)

Un rozzo e arrogante industrialotto, Constantino Nicosia (Lando Buzzanca), dà filo da torcere a sua moglie (Sylva Koscina) e ai suoi dipendenti, lasciando che il successo e la ricchezza gli diano alla testa. Ma dopo che il superstizioso Nicosia ha un incontro con un’anziana zia zingara, e in un viaggio d’affari in Romania incrocia la strada con il Conte Dragalescu, Nicosia ritorna a casa con le qualità di un vampiro che gli fanno riesaminare la sua vita ed esistenza. Lucio Fulci, che ha indicato questo film tra le sue regie preferite, ha scritto anche la sceneggiatura insieme a Bruno Corbucci, Mario Amendola e Pupi Avati, con i dialoghi supervisionati da Enzo Jannacci e Giuseppe Viola. Oltre a Ciccio Ingrassia e Moira Orfei, in un piccolo ruolo compare una giovanissima Ilona Staller non ancora nota come Cicciolina.

9. I Viceré di Roberto Faenza (2007)

La storia è ambientata in Sicilia, 1800. La famiglia Uzeda lotta per mantenere il controllo del proprio potere contro il nuovo regime, sia dal punto di vista politico che personale, portando a intricate relazioni amorose, difficili relazioni parentali e ostacoli sulla loro strada verso l’alto. Lando Buzzanca interpreta il Principe Giacomo, primogenito del casato, vittima dello strapotere della madre, diventa a sua volta carnefice dei fratelli e delle sorelle. Si scontrerà col figlio Consalvo, l’unico che non si piega ai suoi desideri.

10. Chi salverà le rose?, regia di Cesare Furesi (2017)

Carlo Delle Piane e Lando Buzzanca, affiancati da Caterina Murino, si amano, in un singolare spinoff di Regalo di Natale di Pupi Avati in cui Delle Piane rimette i panni dell’Avv. Santelia. L’ultimo ruolo di Buzzanca in un lungometraggio risale al 2019, l’attore nei panni di un reverendo era parte del nutrito cast della commedia W Gli Sposi di Valerio Zanoli in cui hanno recitato anche Iva Zanicchi, Carlo Pistarino, Marisa Laurito, Paolo Villaggio, Gianfranco D’Angelo e Corinne Cléry.

Lando Buzzanca – La filmografia

Ben-Hur, regia di William Wyler (1959)
Divorzio all’italiana, regia di Pietro Germi (1961)
I giorni contati, regia di Elio Petri (1962)
Giallo a Firenze (Escapade in Florence), regia di Steve Previn (1962)
Totò di notte n. 1, regia di Mario Amendola (1962)
La parmigiana, regia di Antonio Pietrangeli (1963)
La smania addosso, regia di Marcello Andrei (1963)
Le monachine, regia di Luciano Salce (1963)
Tutto il bello dell’uomo, regia di Aldo Sinesio (1963)
I mostri, regia di Dino Risi (1963)
Totò sexy, regia di Mario Amendola (1963)
Sedotta e abbandonata, regia di Pietro Germi (1964)
Amore in 4 dimensioni, registi vari (1964)
I marziani hanno 12 mani, regia di Castellano e Pipolo (1964)
Cadavere per signora, regia di Mario Mattoli (1964)
Il magnifico cornuto, regia di Antonio Pietrangeli (1964)
La prima notte, episodio di L’idea fissa, regia di Mino Guerrini e Gianni Puccini (1964)
La doccia, episodio di Extraconiugale, regia di Massimo Franciosa (1964)
Senza sole né luna, regia di Luciano Ricci (1964)
Letti sbagliati, regia di Steno (1965)
James Tont operazione U.N.O., regia di Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi (1965)
Su e giù, regia di Mino Guerrini (1965)
Colpo grosso ma non troppo, regia di Gérard Oury (1965)
Made in Italy, regia di Nanni Loy (1965)
James Tont operazione D.U.E., regia di Bruno Corbucci (1966)
Racconti a due piazze, regia di Gianni Puccini (1966)
Ringo e Gringo contro tutti, regia di Bruno Corbucci (1966)
Per qualche dollaro in meno, regia di Mario Mattoli (1966)
Caccia alla volpe, regia di Vittorio De Sica (1966)
Il marito di Olga, episodio di I nostri mariti, regia di Luigi Zampa (1966)
Spia spione, regia di Bruno Corbucci (1966)
Una rosa per tutti, regia di Franco Rossi (1966)
Vayas con dios, Gringo, regia di Edoardo Mulargia (1966)
Don Giovanni in Sicilia, regia di Alberto Lattuada (1967)
Le dolci signore, regia di Luigi Zampa (1967)
Operazione San Pietro, regia di Lucio Fulci (1967)
Colpo di sole, regia di Mino Guerrini (1968)
Meglio vedova, regia di Duccio Tessari (1968)
7 uomini e un cervello, regia di Rossano Brazzi (1968)
Il trionfo della casta Susanna, regia di Franz Antel (1969)
Quei temerari sulle loro pazze, scatenate, scalcinate carriole, regia di Ken Annakin (1969)
Professione bigamo, regia di Franz Antel (1969)
Puro siccome un Angelo papà mi fece monaco… di Monza, regia di Giovanni Grimaldi (1969)
La donna a una dimensione, regia di Bruno Baratti (1969)
Un caso di coscienza regia di Giovanni Grimaldi (1970)
Nel giorno del Signore, regia di Bruno Corbucci (1970)
Fermate il mondo… voglio scendere!, regia di Giancarlo Cobelli (1970)
Il debito coniugale, regia di Franco Prosperi (1970)
Quando le donne avevano la coda, regia di Pasquale Festa Campanile (1970)
Il prete sposato, regia di Marco Vicario (1970)
La prima notte del dottor Danieli, industriale, col complesso del… giocattolo, regia di Giovanni Grimaldi (1970)
Le belve, regia di Giovanni Grimaldi (1971)
Il vichingo venuto dal sud, regia di Steno (1971)
Homo Eroticus, regia di Marco Vicario (1971)
Il merlo maschio, regia di Pasquale Festa Campanile (1971)
Quando le donne persero la coda, regia di Pasquale Festa Campanile (1972)
Nonostante le apparenze… e purché la nazione non lo sappia… All’onorevole piacciono le donne, regia di Lucio Fulci (1972)
Il sindacalista, regia di Luciano Salce (1972)
Jus primae noctis, regia di Pasquale Festa Campanile (1972)
L’uccello migratore, regia di Steno (1972)
La calandria, regia di Pasquale Festa Campanile (1972)
Il magnate, regia di Giovanni Grimaldi (1973)
Io e lui, regia di Luciano Salce (1973)
La schiava io ce l’ho e tu no, regia di Giorgio Capitani (1973)
L’arbitro, regia di Luigi Filippo D’Amico (1974)
Il domestico, regia di Luigi Filippo D’Amico (1974)
Bello come un arcangelo, regia di Alfredo Giannetti (1974)
Il fidanzamento, regia di Giovanni Grimaldi (1975)
Il cav. Costante Nicosia demoniaco ovvero: Dracula in Brianza, regia di Lucio Fulci (1975)
Il gatto mammone, regia di Nando Cicero (1975)
San Pasquale Baylonne protettore delle donne, regia di Luigi Filippo D’Amico (1976)
Il pupazzo, regia di René Cardona Jr. (1977)
Travolto dagli affetti familiari, regia di Mauro Severino (1978)
Prestami tua moglie, regia di Giuliano Carnimeo (1980)
Los Crápulas, regia di Jorge Pantano (1981)
Vado a vivere da solo, regia di Marco Risi (1982)
Secondo Ponzio Pilato, regia di Luigi Magni (1987)
Lo sciupafemmine, regia di Michele Massimo Tarantini (1988)
Tutti gli anni una volta l’anno, regia di Gianfrancesco Lazotti (1994)
Il popolo degli uccelli, regia di Rocco Cesareo (1998)
Il segreto del giaguaro, regia di Antonello Fassari (2000)
Come inguaiammo il cinema italiano – La vera storia di Franco e Ciccio, regia di Ciprì e Maresco (2004)
Cari amici vicini e lontani, episodio di Incidenti, regia di Toni Trupia (2005)
I Viceré, regia di Roberto Faenza (2007)
Achille, regia di Giorgia Farina (2010) – cortometraggio
L’ultimo passo del perdono, regia di Alessandro Derviso (2016) – cortometraggio
Chi salverà le rose?, regia di Cesare Furesi (2017)

Fonte: Ansa