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Stasera in tv: “Le Fidèle” su Rai 3

Rai Tre stasera propone “Le fidèle – Una vita al massimo”, film drammatico del 2017 diretto da Michaël R. Roskam e interpretato da Matthias Schoenaerts, Adèle Exarchopoulos, Eric De Staercke e Jean-Benoit Ugeux.

pubblicato 28 Giugno 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 10:16

[Per visionare il trailer clicca sull’immagine in alto]

 

 

Cast e personaggi

Matthias Schoenaerts: Gino “Gigi” Vanoirbeek
Adèle Exarchopoulos: Bénédicte “Bibi” Delhany
Eric De Staercke: Freddy Delhany
Jean-Benoit Ugeux: Serge Flamand
Nabil Missoumi: Younes Bouhkris
Thomas Coumans: Bernard “Nardo” Delhany
Nathalie Van Tongelen: Sandra
Fabien Magry: Eric Lejeune
Kerem Can: Benze
Serge Riaboukine: Assa
Gianni La Rocca: Mike Sorel
Sam Louwyck: direttore del carcere

Doppiatori italiani

Edoardo Stoppacciaro: Gino “Gigi” Vanoirbeek
Sara Ferranti: Bénédicte “Bibi” Delhany
Gianni Giuliano: Freddy Delhany
Patrizio Prata: Serge Flamand
Massimo Triggiani: Younes Bouhkris
Maurizio Merluzzo: Bernard “Nardo” Delhany
Tiziana Avarista: Sandra
Gianluca Crisafi: Eric Lejeune
Gabriele Vender: Benze
Achille D’Aniello: Assa
Giorgio Bassanelli Bisbal: Mike Sorel
Dario Oppido: direttore del carcere

 

La trama

 

Quando Gino (Matthias Schoenaerts) incontra Bénédicte (Adèle Exarchopoulos) è amore a prima vista. Totale. Incandescente. Ma Gino nasconde un segreto. Di quelli che mettono la vostra vita e le persone che vi circondano in pericolo. Gino e Bénédicte dovranno battersi contro tutti, contro la ragione e contro i loro propri errori per poter restare fedeli al loro amore.

 

Curiosità

  • Il regista belga Michaël R. Roskam ha ricevuto una nomination all’Oscar al miglior film straniero per Bullhead – La vincente ascesa di Jacky e nel 2014 ha diretto James Gandolfini nella sua ultima apparizione cinematografica nel thriller Chi è senza colpa (The Drop) basato sul racconto breve “Animal Rescue” di Dennis Lehane.
  • Quando il progetto è stato annunciato nel 2012 è stato descritto come “un film noir su una banda criminale a Bruxelles alla fine degli anni ’80”. Dopo che Adèle Exarchopoulos è stata scelta nel 2015, è diventato un “amour-noir”, una tragica storia d’amore tra un gangster e una pilota di auto da corsa.
  • Il film è stato girato in 60 giorni.
  • Lo sceneggiatore Thomas Bidegain ha scritto anche la sceneggiatura di Un sapore di ruggine e ossa (2012) altro film diretto da Matthias Schoenaerts.
  • Questo film segna la quarta collaborazione tra Michaël R. Roskam e Matthias Schoenaerts. In precedenza i due hanno collaborato per il corto The One Thing to Do (2005) e i crime Bullhead – La vincente ascesa di Jacky (2011) e Chi è senza colpa (2014).
  • Danique Aelaerts è stata la controfigura di Adèle Exarchopoulos per le scene di corse.
  • Questa è la quarta collaborazione di Michaël R. Roskam e il direttore della fotografia Nicolas Karakatsanis: In precedenza i due hanno collaborato per il corto The One Thing to Do (2005) e i crime Bullhead – La vincente ascesa di Jacky (2011) e Chi è senza colpa (2014).
  • Le musiche originali del film sono del compositore Raf Keunen (The Room – La stanza del desiderio) alla sua quarta collaborazione con il regista Michaël R. Roskam dopo aver musicato il corto The One Thing to Do (2005) e i crime Bullhead – La vincente ascesa di Jacky (2011) e Chi è senza colpa (2014).

Intervista al regista

 

Il regista Michaël R. Roskam spiega com’è nata l’idea del film.

[quote layout=”big”]La scintilla mi è venuta quando riflettevo sul profilo di Steve, il fratello di Jacky, il personaggio principale del mio film Bullhead – La Vincente Ascesa di Jacky. Attraverso quel personaggio cercavo di incarnare quello che mancava nella vita di Jacky: la possibilità di fondare una famiglia, di trovare l’amore. In questo senso, Bullhead e Le Fidèle funzionano come un dittico. Hanno molto in comune pur essendo diversi.[/quote]

 

Roskam parla della scelta di Matthias Schoenaerts nel ruolo di protagonista e di un lutto vissuto dall’attore durante le riprese.

[quote layout=”big”]Matthias è stato strettamente legato al progetto fin da subito. Cercavamo un personaggio del tutto diverso da quello di Jacky (interpretato sempre dallo stesso attore), e in effetti sarebbe difficile trovarne uno più distante di Gigi. Ma, insieme, rappresentano un intero universo d’amore, se non altro nella dimensione più tragica dell’amore…Sua madre è deceduta mentre stavamo girando. Matthias traeva molta della sua energia dall’affetto della madre, dalla sua devozione, dall’immensa fiducia che lei riponeva in lui. Anch’io la conoscevo bene e le ero vicino attraverso Matthias. Del resto, aveva letto la sceneggiatura ed è stata una grande fonte d’ispirazione. Può sembrare strano, ma ciò ci ha paradossalmente aiutati a fare il film, perché non abbiamo dovuto cercare altrove l’emozione, il sentimento, l’intensità: la sua scomparsa ce li ha dati. La sua perdita ci ha profondamente rattristati, per Matthias è stata un’immensa tragedia, ma abbiamo anche avuto la sensazione che quello sia stato il suo ultimo regalo. L’ispirazione definitiva.[/quote]

 

Roskam parla della scelta di di Adèle Exarchopoulos per il ruolo di Bibi.

[quote layout=”big”]A Bruxelles, compreso l’ambiente della malavita, si parla francese. Per cui ho cercato un’attrice di lingua francese. Avevo in mente vari grandi nomi, ma a quel tempo immaginavo Bibi più anziana. Poi ho visto La Vita di Adèle, e sono stato sedotto: qualcosa mi ha immediatamente attratto verso Adèle. Dapprima mi è dispiaciuto che non fosse più vecchia… Ma ho avuto un’illuminazione: dato che ero io a scrivere la sceneggiatura, non c’era nessuna regola imprescindibile! E ho trasformato Bibi in un personaggio più giovane.[/quote]

 

Roskam parla delle sue fonti d’ispirazione per il film.

[quote layout=”big”]I grandi film di corse automobilistiche mi hanno parecchio ispirato per la fotografia, così come i colori di macchine come Martini o Gulf. Si ritrovano quelle tinte negli abiti di Bibi. Quando Gigi e Bibi si incontrano a Bruxelles, la luce è grigia e lei indossa un mantello blu e delle scarpe arancione col tacco alto: sono i colori della scuderia Gulf. Volevo portare nel film l’universo fiammeggiante delle corse automobilistiche. Ma, allo stesso tempo, non ci troviamo né a Cannes né a Saint-Tropez, e neanche a Parigi. Siamo a Bruxelles.Hai avuto altre fonti d’ispirazione?La mia intenzione era che il film rientrasse in una certa tradizione, che fosse l’incontro tra il noir americano e il polar francese. Per me, Le Fidèle è il bambino nato dagli amori di Heat – La Sfida e Un Uomo, Una Donna. Heat è un punto di riferimento, ma al contrario… È un inseguimento ad alta velocità tra due uomini, un poliziotto e un criminale, e le donne sono secondarie, satelliti gravitanti attorno ai pianeti. Per Le Fidèle desideravo che la storia d’amore fosse il sole, e che fosse il crimine a gravitarvi intorno.[/quote]