Le scene cult: il Monologo di Ezechiele in Pulp Fiction – Il video
Oggi parliamo di Pulp Fiction, il film di Quentin Tarantino, con Uma Thurman, John Travolta e Samuel L. Jackson. Torna la minirubrica sui migliori monologhi della storia del cinema e lo fa con un pezzo da 90. Uno di quei momenti di cinema che se il cinema non ci fosse… bisognerebbe inventarlo solo per goderseli.
Oggi parliamo di Pulp Fiction, il film di Quentin Tarantino, con Uma Thurman, John Travolta e Samuel L. Jackson. Torna la minirubrica sui migliori monologhi della storia del cinema e lo fa con un pezzo da 90. Uno di quei momenti di cinema che se il cinema non ci fosse… bisognerebbe inventarlo solo per goderseli. Parlo della scena finale di Pulp Fiction (quindi occhio, se siete tra i pochi sfortunati che non l’hanno ancora visto potrebbe essere uno spoiler quindi pensateci su un secondo prima di schiacciare play e correte subito in videoteca).
Di scene cult, stra-cult, ultra-cult, iper-cult… Pulp Fiction ne regala a iosa, ne è letteralmente farcito dalla prima all’ultima inquadratura; però questa, secondo me, le supera tutte. La metafora biblica dell’uomo timorato di dio, dell’uomo malvagio e di quello buono. Del “signor 9 millimetri qui, che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre”. Un autentico pezzo di bravura di recitazione da parte di Samuel L. Jackson e Tim Roth che ci regalano IL finale che meritava un filmone come Pulp Fiction.