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Le sedie di Dio di Jérôme Walter Gueguen al Milano Film Festival 2014

Il Milano Film Festival 2014 si prepara a parlare dell’industria del cinema con “Le sedie di Dio” di Jérôme Walter Gueguen.

di cuttv
pubblicato 7 Settembre 2014 aggiornato 30 Luglio 2020 22:34

Le Sedie Di Dio – Trailer from Jérôme Walter Gueguen on Vimeo.

“Quando Charles Eames disegna la sua sedia, non disegna soltanto una sedia, ma disegna un modo di stare seduti, anzi disegna soprattutto un modo di stare seduti, cioè non disegna per una funzione ma disegna una funzione.” – Ettore Sottsass

Se pensate che questo si spinga ben oltre la vostra concezione e funzione di sedia, sappiate che c’è chi ha tentato di avventurarsi molto più lontano, portando sul grande schermo una montagna di sedie come pretesto (metafora) per parlare dell’industria cinematografica. Giuro!

Tra un po’ allo Spazio Oberdan di Milano (ore 17:00) e poi di nuovo venerdì 12 (ore 15:00), ma anche martedì prossimo al Teatro Strehler, Le Sedie di Dio (Les Chaises de Dieu) di Jérôme Walter Gueguen consentiranno al pubblico e la giuria della 19a edizione del Milano Film Festival di partire per un viaggio dall’oggetto di uso comune al soggetto delle rocambolesche avventure di un’equipe internazionale di cinema.

Un viaggio alle prese con le varie fasi di realizzazione di un film franco-italiano socialmente impegnato, dall’ideazione al momento nel quale il film e le riprese che lo documentano si fondono in una sorta di viaggio onirico fuori controllo, prodotto da Les Films du Lemming, Caucaso Factory e Aplysia.

– Immagina nuvole di panna, erba verde fresca, immagina animali che giocano senza darsi la caccia: zebre, gatti, panda. Fontane di vino bianco ghiacciato. Immagina mille operai che corrono sulle nuvole di panna
– Perché scrivi delle cose così?
– Perché gli operai credevo andassero in paradiso
Simone – Lo Sceneggiatore

Detto così sembra un tantino surreale, e probabilmente lo è, forse anche poetico, quindi aspettando la proiezione in anteprima del lungometraggio di esordio del regista, autore e montatore parigino, trovo utile approfittare della dell’introduzione al film, insieme al trailer, la copertina e qualche immagine.

Introduzione al film

Fare un film che faccia ridere, riflettere, incazzare.

Fare un film, va bene. Ma su cosa?

Iniziamo dalle sedie, oggetti banali e neutrali del nostro quotidiano: le troviamo dappertutto, di ogni forma e colore, e hanno come unico scopo quello di sostenerci. Sono ovunque, le sedie, ma non le vediamo piu?.

Come possono, quindi, ispirare un film?

Je?ro?me, un giovane regista, ne e? convinto: da un oggetto dal quale nessuno si aspetta niente nascera? per forza qualcosa di sorprendente.

Di fronte a lui, Enrico, un produttore scettico e sfuggente. Le Sedie? Non se ne parla! Non e? un soggetto, non e? neanche l’inizio di un’idea… Il progetto non e? ne? accattivante ne? economicamente praticabile.

A forza di perseverare, e dopo la visita a una vecchia fabbrica di arredi scolastici sull’orlo della bancarotta, il regista riesce a convincere il produttore a sostenere la sua idea di film. L’elaborazione della sceneggiatura sara? affidata a un terzo personaggio, Simone, scrittore indebitato e disilluso che accetta senza particolare entusiasmo la proposta del produttore italiano.

A poco a poco, le riprese del film e la finzione stessa si mescolano fino a confondersi. Tra sogno e realta? i personaggi interpretano i propri ruoli mistificandoli, coprono le loro tracce sovrapponendole l’una all’altra.

La trama li segue nelle loro avventure, dall’Italia alla Cina passando per Parigi. Una volta appassionati, un’altra impegnati o indecisi, irritanti o accattivanti, saranno comunque imprigionati dalle necessita? materiali dell’industria cinematografica.

Un film su come fare un film, senza confini.

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