Le streghe son tornate: le recensioni Americane e Italiane
Álex de la Iglesia è tornato al cinema con “Le streghe son tornate”: cosa ne pensano i critici?
E’ uscita la settimana scorsa la commedia horror Le streghe son tornate (Las brujas de Zugarramurdi) diretta da Álex de la Iglesia e interpretato da Javier Botet, Mario Casas, Santiago Segura, Carmen Maura, Hugo Silva, Carolina Bang. Dopo aver letto la nostra positiva recensione, ecco i commenti dei critici Americani e Italiani. Su RottenTomatoes il film ha raccolto un buon 83% di voti positivi. Vediamo nel dettaglio.
Todd Jorgenson – Cinemalogue.com: Fin dalla sua sequenza di apertura, il film si afferma come una farsa stupida, ma a volte esilarante.
Mike Scott – Times-Picayune: deformato, frenetico, oscuro, divertente, una follia da film di mezzanotte. Voto: 3/5
Rene Rodriguez – Miami Herald: una oscura e cattiva commedia horror che danza occasionalmente nel territorio considerato tabù dai registi americani. Voto: 3/4
Ben Kenigsberg – New York Times: Gli elementi commedia, umorismo e orrore creano un mix armonioso.
William Bibbiani – CraveOnline: Un ricco buffet di grandi idee comiche e horror. Voto: 7/10
Brian Orndorf – Blu-ray.com: Álex de la Iglesia garantisce sempre il valore dell’intrattenimento mentre armeggia con i suoi particolari raccapriccianti. E’ un film perfidamente divertente. Voto: B +
Alan Scherstuhl – Village Voice: ricorda i primi giorni di Sam Raimi e Peter Jackson.
Jonathan Holland – Hollywood Reporter: Alex de la Iglesia ha sperimentato vari generi nel corso degli anni, ma questo è un ritorno a ciò che sa fare meglio: caos puro.
Neil Miller – Film School Rejects: Pieno di follia strana e meravigliosa. Voto: B
Harvey S. Karten – Compuserve: Anarchia scatenata. Mai noioso. Voto: B
Kara Nesvig – Minneapolis Star Tribune: è abbastanza divertente se vi piace una buona fetta di folle divertimento horror di tanto in tanto. Voto: 2.5 / 4
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Bambini terribili crescono, ma non cambiano: alla vigilia dei cinquant’anni il sulfureo Alex de la Iglesias continua a giocare sul quel suo registro grottesco, anarcoide, impertinente che lo ha reso cineasta di culto, caro alla chiesa cinefila (…) Spelonche, palazzi fatiscenti, sotterranei bui, occhi che ammiccano dal fondo del water, simboli erotici, sabba infernali, una felliniana Grande Madre, donne indemoniate, uomini smidollati: un iperbolico affresco dell’eterna guerra fra i sessi, tanto sessista quanto divertente.
Fabio Ferzetti – Il Messaggero: (…) oggi che il (cattivo) cinema di genere impazza, Alex de la Iglesias meriterebbe un monumento. Dove lo trovate, in Europa, uno che incrocia horror, satira di costume, divertimento popolare e cinefilo, facendo grande spettacolo come un cugino molto più colto, fantasioso e sottile di Robert Rodriguez?
Massimo Bertarelli – il Giornale: (…) Com’è divertente questa commedia grottesca spagnola. (…) la parte riservata alle streghe va troppo per le lunghe, nonostante il ricorso a un umorismo sempre più macabro. Comunque si è riso abbastanza.
Roberto Nepoti – la Repubblica: (…) Dopo il capolavoro misconosciuto Ballata dell’odio e dell’amore, il regista spagnolo torna con un film grottesco e sgradevole, che in forma di fantasy (con tanto di strega ghiotta di bambini, alla Hänsel e Gretel) mette in scena la guerra dei sessi. Le donne sono fameliche e pericolose; gli uomini, imbecilli spaventati dall’altro sesso. Un film eccessivo dal finale interminabile, con effetti speciali di seconda scelta ma che non puoi tacciare di prevedibilità.