LEGO Assault on the Police Station: cortometraggio italiano coi mattoncini
La LEGO-mania non accenna a smorzarsi. Ecco un cortometraggio “a tema” girato da due ragazzi italiani. Un anno di lavoro per LEGO Assault on the Police Station. E questo è il risultato
Ora che il sogno di molti si è realizzato, ossia un film frutto di una produzione hollywoodiana a sfondo LEGO, si torna ai fan. Gli stessi che in fondo il fenomeno The LEGO Movie l’hanno propiziato nel corso degli anni, fedeli ai celeberrimi mattoncini colorati, coi quali hanno dato vita alle storie più disparate.
Quanto vi proponiamo oggi è un lavoro che si aggiunge alla sconfinata mole di lavori a tema, che ha suscitato il nostro interesse essenzialmente per due motivi: è stato creato creato da due ragazzi italiani e, aspetto più importante, la qualità si attesta a un buon livello per un video girato da fan. LEGO Assault on the Police Station il risultato di un anno di sudore, così come si è precipitato a farci sapere Andrea Baldini, che insieme a Francesco De Giuli ha diretto il corto che trovate in apertura. Ecco a voi la sinossi.
Accusato ingiustamente dalla polizia, Michael Scofield viene condannato a trent’anni. In carcere, per vendicarsi dei suoi carnefici, concepisce una macchina che trasforma le persone in fedeli soldati. Una volta libero, realizza la macchina, crea un esercito e conquista la stazione di polizia.
Girato interamente in stop-motion, la trama in fondo è un pretesto per mettere in piedi un rilevante sforzo tecnico, che, come abbiamo già accentato, è il vero punto di forza di questo piccolo ma interessante video. E ancora una volta non ci resta che constatare quanto l’appeal di questo oramai vecchio brand riesca ancora oggi a tenere desta l’attenzione di gente che ha preso alla lettera il monito implicito di questo prodotto: crea a tuo piacimento.
Da qui l’invito a continuare a sperimentare, a sorprenderci con le trovate più disparate. E perché no? Magari prodursi in progetti ancora più ambiziosi, ferme restando le risorse che ad oggi, come ci conferma il cortometraggio che vi abbiamo mostrato oggi, non sono poi così poche se si ha una vaga idea di come muoversi.