L’Eroe: trailer del film con Salvatore Esposito e Cristina Donadio
L’Eroe: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Cristiano Anania nei cinema italiani dal 21 marzo 2019.
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Il 21 marzo esce nelle sale L’Eroe, il dramma di Cristiano Anania che vede riuniti Salvatore Esposito e Cristina Donadio, volti noti della serie tv Gomorra in cui interpretano rispettivamente Gennaro “Genny” Savastano e Annalisa “Scianel” Magliocca.
La trama ufficiale:
Giorgio è un mediocre ma ambizioso giornalista trentenne. La sua vita cambia bruscamente quando il direttore del giornale decide di trasferirlo in una redazione di provincia. Proprio quando crede di aver trovato la sua nuova dimensione di vita, il direttore del giornale annuncia a Giorgio il suo licenziamento. Solo lo scioccante rapimento per mano di ignoti del nipote della più importante imprenditrice locale restituisce a Giorgio il suo lavoro di corrispondente. L’intero paese si mobilita alla ricerca del “mostro”.
Il cast del film è completato da Marta Gastini, Vincenzo Nemolato, Enrica Guidi, Paolo Sassanelli e Fabio Ferrari.
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NOTE DI REGIA
L’idea del film nasce dalla necessità di raccontare una storia, allo stesso temporealistica e metaforica, che tratti del rapporto sempre più malato e perverso generato dalla costante ricerca di informazione nella società contemporanea. Questo crescente ed inarrestabile meccanismo di“alimentazione” onnivora degli eventi ha generato una reale esplosione della domanda alla quale il mercato ha dovuto sopperire ampliando considerevolmente la propria offerta per soddisfare ogni tipo di richiesta. Oggi le notizie sono ovunque intorno a noi, e poco importa che esse siano attendibili, verificate o veritiere, l’importante è cibarsi dell’avvenimento per placare la dipendenza. In questo contesto di perpetuo vouyerismo crescono figure torbide e sfuggenti come quella di Giorgio, un subdolo inventore di favole pronto a sacrificare la Moralità pur di raccontare “storie”, sacrificando la vita altrui senza scupoli pur di raggiungere un pezzo di agognata celebrità. Il protagonista della narrazione è esso stesso “notizia” e come tale per sopravvivere ha bisogno di espandersi nel tempo inglobando ogni cosa al suo passaggio. Ciò che si intendeva raccontare non è tanto il puzzle della scoperta, quanto il labirinto di reazioni ed emozioni generate in un ambiente chiuso da un improvviso cataclisma. Un sentimento di paura che mette in dubbio la più basilare verità. Le certezze che si sgretolano dinanzi ai colpi di scoop dei media arrembanti. Che cosa è la verità? Spesso un’induzione mediatica artefatta. Una costruzione plausibilmente conveniente che tende a creare una conclusione logica senza porsi domande. La volontà è quella di indagare l’effetto che la mancanza mediatica di scrupoli può generare in un individuo costretto a tutto per la propria sopravvivenza. Cosa succede quando il grande circo mediatico addita qualcuno come colpevole? Il mostro viene sbattuto con infamia in prima pagina, indagando con colpevolezza lo stile di una esistenza da rinnegare. L’opinione pubblica ha per istinto innato il bisogno di creare mostri ed eroi. I “mostri” ci rassicurano sul nostro essere persone migliori. Gli eroi, invece, servono a ristabilire l’equilibrio nella morale scalfita, affinché tutto torni alla “normalità”.
Il regista Cristiano Anania, classe 1985, ha all’attivo diversi spot e cortometraggi tra cui Languore, presentato fuori concorso alla 61a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Pollicino che ha collezionato circa 60 riconoscimenti nazionali e internazionali e Buon San Valentino che si è avvalso della collaborazione di importanti interpreti come Giorgio Colangeli ed Alessandro Borghi.