Home Notizie Lillo e Greg: “Natale a Gomorra? Ci ispiriamo alla mafia di A Qualcuno Piace Caldo”

Lillo e Greg: “Natale a Gomorra? Ci ispiriamo alla mafia di A Qualcuno Piace Caldo”

Lillo e Greg parlano del cinepanettone 2015 che li vedrà protagonisti a Natale 2015

pubblicato 19 Luglio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 14:06

E’ bastato l’annuncio di “Natale a Gomorra”, prodotto da Filmauro, per scatenare polemiche e ‘accuse’ di voler ‘ironizzare’ sulla Camorra e anche sul modo di portarla in tv. Ma Lillo & Greg, ospiti della terza giornata del Giffoni 2015 hanno ‘confessato’ di non aver alcun intento parodistico, ma di ispirarsi all’idea di ‘mafia’ sullo stile di quella raccontata da Billy Wilder in A Qualcuno Piace Caldo.

Intervistati dal collega Ettore De Lorenzo del TgR Campania, Lillo & Greg hanno raccontato l’idea comica alla base del film.

“La nostra non vuole essere una parodia di Gomorra. Pensiamo piuttosto a un “action movie comedy” sullo stile di A qualcuno piace caldo senza volerci paragonare però a quel capolavoro, a dei protagonisti che fuggono da una mafia sul genere di quella che inseguiva Tony Curtis, Jack Lemmon e Marilyn Monroe”.

L’ispirazione di fondo resta quella dell’humor nero, del cinismo come chiave di lettura della realtà:

“Il cinismo è un modo per raccontare la vita, nelle sue sfaccettature. Penso ai film di Monicelli, ma anche a commedie come Il Vedovo: in quel cinema c’era la voglia di arrivare a tutti ma anche di raccontare una storia”.

La loro comicità, però, è inconfondibile:

“Noi siamo fortunati perché abbiamo uno stile umoristico tutto nostro, lunare: l’importante è avere una cosa da dire, poi il fatto di trasportarlo al cinema, in tv, in radio è anche meglio. Il nostro motto è fare tante cose e farle male”.

Il vero sogno è quello di arrivare a un film completamente Made in Lillo & Greg, come confessano ai giurati in sala:

“Il nostro sogno è quello di fare un film scritto da noi, interpretato da noi e diretto da noi. Ci stiamo avvicinando piano piano. L’obiettivo è fare un cinema popolare che però non sia una cosa vista e stravista. Popolare non è un brutto termine, lo diventa se prende il valore di ‘terra terra’, ma ci sono capolavori assolutamente popolari”.

Ma essere comici oggi non è facile, dicono i due, soprattutto per via dei tanti programmi tv dedicati al cabaret et similia:

“La tv non permette ai nuovi comici di crescere. Se vieni buttato fuori dal cast un programma tv importante penso ti passi la voglia di continuare a fare questo mestiere. E non vai avanti”.

Loro intanto spaziano tra cinema, radio e teatro. La tv al momento sembra non avere spazio per loro. Chissà che non riescano a tornare con una loro striscia. Il Gran Maestro Estiquaatsi ci manca.