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Stasera in tv: “L’incredibile vita di Norman” su Rai 3

Rai Tre stasera propone L’incredibile vita di Norman (Norman: The Moderate Rise and Tragic Fall of a New York Fixer), film drammatico del 2016 diretto da Joseph Cedar e interpretato da Richard Gere, Lior Ashkenazi, Michael Sheen, Steve Buscemi e Charlotte Gainsbourg.

pubblicato 5 Luglio 2020 aggiornato 29 Luglio 2020 10:07

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Cast e personaggi

Richard Gere: Norman Oppenheimer
Lior Ashkenazi: Micha Eshel
Michael Sheen: Phillip Cohen
Steve Buscemi: Rabbi Blumenthal
Josh Charles: Taub
Charlotte Gainsbourg: Alex Green
Ann Dowd: Carol Raskin
Dan Stevens: Bill Kavish
Yehuda Almagor: Duby
Neta Riskin: Hannah
Hank Azaria: Srul Katz
Isaach De Bankolé: Jacques
Doval’e Glickman: Ron Maor

Doppiatori italiani

Mario Cordova: Norman Oppenheimer
Pino Insegno: Micha Eshel
Oreste Baldini: Phillip Cohen
Luca Dal Fabbro: Rabbi Blumenthal
Chiara Colizzi: Alex Green
Riccardo Rossi: Bill Kavish
Raffaele Palmieri: Duby
Rossella Acerbo: Hannah
Marco Mete: Srul Katz
Stefano Thermes: Jacques
Stefano De Sando: Ron Maor

 

La trama

 

Se chiedi a Norman Oppenheimerquale sia il suo mestiere la risposta sarà “se le serve qualcosa io gliela trovo!”. Con una delle migliori interpretazioni di sempre, Richard Gere è Norman, un navigato affarista di New York alla disperata ricerca di attenzioni e amicizie che possano cambiargli la vita. La sua è una corsa continua a soddisfare i bisogni degli altri nella speranza di trovare un giorno rispetto e riconoscimento da sempre desiderati. Quando viene eletto Primo Ministro un uomo a cui anni prima Norman aveva fatto un favore, quel giorno che tanto aveva desiderato sembra finalmente arrivato. Ma sarà davvero come lo immaginava? L’incredibile vita di Norman è una commedia intelligente e profonda sull’importanza delle relazioni e sul bisogno di contare col quale prima o poi tutti nella vita facciamo i conti.

 

Note di regia

 

Joseph Cedar ha scritto e diretto il film israeliano Hearat Shulaym (Footnote), che ha vinto il premio per la Miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2011 ed è stato candidato agli Oscar 2012 come Miglior film in lingua straniera. Già nel 2007 Cedar era stato candidato all’Oscar per il Miglior film in lingua straniera, con Beaufort.

Raccontando la storia di Norman Oppenheimer, un modesto faccendiere newyorchese, il regista Joseph Cedar riscrive una favola archetipica che si tramanda da millenni nella storia e nella letteratura: quella dell’Ebreo cortigiano. “La narrazione dell’Ebreo cortigiano segue una struttura classica”, spiega Cedar. “Un ebreo incontra un uomo che alla fine diventerà un uomo di potere, ma lo incontra in un momento in cui la sua resistenza è fiaccata. Gli fa un dono o un favore, e quando l’uomo giunge al potere porta l’ebreo nella sua corte. L’ebreo diventa un suo consigliere di fiducia, finché non si ritrova vittima di invidie e ostilità. A quel punto, il Duca, il Re o chiunque sia non ha problemi a sbarazzarsi di lui: è diventato un peso ed è facile sbarazzarsi di un ebreo”.

All’epoca, quella del banchiere era una delle poche professioni consentite a un ebreo. Le competenze e la rete di conoscenze sviluppate nel tempo gli consentivano di muovere il denaro in modo più efficace di quanto sapessero fare i governi. Per lui era un mezzo di sopravvivenza, grazie al quale poteva a sua volta aiutare il resto della sua comunità. Purtroppo, il suo successo alimentava il risentimento della gente comune, già antisemita e invidiosa di quella che vedeva come l’indebita influenza dell’Ebreo cortigiano sul re. E tutto questo portava inevitabilmente alla rovina dell’Ebreo.

È una narrazione che risale ai tempi della Bibbia: basti pensare alla storia di Giuseppe e il Faraone. Altri personaggi – come lo Shylock di Shakespeare nel Mercante di Venezia, Fagin nell’Oliver Twist di Dickens e Leopold Bloom nell’Ulisse di Joyce – non seguono gli stessi percorsi, ma rivelano tratti comuni. “Ognuno di loro rappresenta il tentativo di capire chi è l’ebreo”, spiega Cedar. “Perché è così odiato? Perché siamo tanto affascinati dal suo ruolo nel mondo?”.

Il ruolo di Norman Oppenheimer è molto lontano dai ruoli che Richard Gere interpreta abitualmente. Gere e Cedar hanno cominciato a lavorare insieme sulla costruzione del personaggio circa un anno prima dell’inizio delle riprese del film. “Trasformare Richard in Norman è stato un lavoro delicato”, dice Cedar. “Non volevamo lavorare troppo sul suo aspetto fisico, ma volevamo dargli qualcosa che modificasse il suo linguaggio del corpo, la sua percezione di sé”. Prosegue Gere: “Norman ha una fisicità molto particolare. Non è un maschio alfa, non è il tipo che flirta con le donne e fa il simpatico: è piuttosto rigido e impacciato. È sempre circondato di cose: cappotto e cappello, auricolari e valigetta sono sempre un po’ stretti. Con l’aiuto del trucco, ho fatto in modo che le mie orecchie apparissero più a sventola di quanto già non siano. Mi sembrava che dessero al personaggio un aspetto più buffo”.

Cedar vede gli sforzi costanti di Norman come quelli di un bambino che cerca di vincere al gioco delle sedie musicali. “Norman fa di tutto per essere nel posto giusto al momento giusto, e riuscire a sedersi”, spiega Cedar, “ma non sgomita mai abbastanza e finisce sempre senza sedia. Ho tenuto bene in mente questa immagine, mentre giravo il film, non tanto nella costruzione e nella coreografia della scena, ma per rendere l’umore e l’atmosfera giusti”.

“Tutto il mondo ruota intorno a quelli come Norman”, osserva Cedar. “Sono come le api che vanno di fiore in fiore. Esistono, perché sono assolutamente necessari. Trovare Norman sgradevole è naturale, ma anche profondamente ingiusto: crea una situazione tragica che personalmente trovo straziante. Tutto ciò che di negativo si può dire di lui ha un lato opposto e positivo. Dipende da noi, dalla nostra capacità di guardare un personaggio come Norman con empatia e comprensione”.

Il suo desiderio inesauribile di essere apprezzato lo porta inevitabilmente a mettersi nei guai, perché la sua strategia è sempre quella di cercare di ottenere qualcosa in cambio di niente, visto che non può metterci del suo. Solo quando sarà pronto a pagare un prezzo in prima persona riuscirà a ottenere un risultato e a mettere a frutto le sue capacità di contrattazione producendo valore reale. “La preghiera cantata alla fine dice: ‘Che Iddio ricompensi coloro che si occupano lealmente dei bisogni della comunità, che possa risparmiar loro la malattia e conservarli in salute, e perdonarli di tutti i loro peccati’”, spiega Cedar. “Norman merita rispetto, e il nostro perdono”.

 

La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono di Jun Miyake, compositore giapponese che lavora per il cinema, la danza, il teatro e la pubblicità e come produttore di molti altri musicisti. Il pubblico cinematografico lo conosce per i suoi brani “Lilies in the Valley” e “The Here and After”, che fanno parte della colonna sonora del film di Wim Wenders Pina (2012), candidato agli Oscar. Scoperto dal leggendario trombettista giapponese Terumasa Hino, Miyake ha cominciato la sua carriera di trombettista jazz studiando negli Stati Uniti al Berklee College of Music tra il 1976 e il 1981. Dopo essere tornato a Tokyo, è diventato un apprezzato musicista e compositore e ha pubblicato 27 album da solista. La sua partecipazione al film di Wenders, “Pina”, è il frutto della sua lunga collaborazione con la danzatrice e coreografa tedesca Pina Bausch in balletti come “Rough Cut” (2005), “Vollmond” (2006), “Sweet Mambo” (2008) e “Como El Musguito En La Piedra, Ay Si Si…” (2009). Tra i film per cui Miyake ha composto le musiche ci sono l’anime Memories (1995, episodio “Stink Bomb”), la commedia Pupu No Monogatari, la commedia sportiva Mask De 41 e i film francesi Mourir d’aimer e Tiens-toi droite. Il suo brano “Rain Forest” fa parte della colonna sonora del film Mangia Prega Ama. Miyake, che attualmente risiede a Parigi, ha collaborato con moltissimi grandi artisti tra cui Oliver Stone, Gus Van Sant, Robert Wilson, Jean-Paul Goude, Hal Willner, Arto Lindsay, David Byrne, Grace Jones, Gavin Friday, Nina Hagen, Ron Carter, Michael Brecker, David Sanborne e molti altri.

TRACK LISTINGS:

1. If There Was A Music To Begin With
2. Norman Speaks
3. Norman On His Way
4. Tracing Eshel
5. Window Mime
6. Like A Dervish
7. Card Magic
8. First Call In The Alley
9. Norman Attempts
10. Arrival
11. Aipal Merry-Go Round
12. Ringer In The Train
13. Norman Off The Train
14. Alex Discovers
15. The Phone Suite
16. Eshel In Bedroom
17. Anonymous Donor
18. Solitude
19. Norman’s Tango
20. Paused Tango
21. Stepping In
22. Come, It’s Alright
23. Name Dropping
24. Dear Philippe
25. Final Call In The Alley
26. Who Says Simple Is Good?
27. Norman Remains
28. Mi Sheberach
29. Norman Title Roll

 


 

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