B-movie all’italiana, recensione: L’isola degli uomini pesce di Sergio Martino
Rispolveriamo l’avventura fantascientifica “L’isola degli uomini pesce”, film del 1979 con Barbara Bach e Claudio Cassinelli diretti da Sergio Martino.
Con L’isola degli uomini pesce di Sergio Martino inauguriamo una nuova rubrica sul cinema di genere italiano che tra gli anni settanta e ottanta, principalmente con generi come il western e l’horror, ha permesso al cinema italiano di generare un seguito internazionale, in special modo negli Stati Uniti dove registi come Lucio Fulci, Ruggero Deodato, Sergio Martino, ,Umberto Lenzi, Sergio Corbucci, oltre naturalmente a Sergio Leone e Dario Argento, si sono fatti un nome, ritagliati un florido mercato e collezionato una serie di estimatori di cui ne ricordiamo uno su tutti: il regista di culto Quentin Tarantino.
“L’isola degli uomini pesce” esce nei cinema italiani il 18 gennaio 1979, all’epoca la classifica degli incassi guidata dal Kramer contro Kramer con Dustin Hoffman e Meryl Streep include nella top 10 classici del calibro di The Amityville Horror, Rocky II, Apocalypse Now il primo film di Star Trek e l’originale Alien pronto a deflagrare tra i patiti di fantascienza e horror. Nel frattempo in Giappone il lungometraggio anime Galaxy Express 999 conquista la vetta del box-office nippoico e nel Regno Unito il Superman di Richard Donner, uscito a Natale del 1978, registra record d’incassi anche negli Stati Uniti.
La trama
“L’isola degli uomini pesce” si apre subito dopo un naufragio, è l’anno 1891 e un medico militare, il tenente Claude de Ross (Claudio Cassinelli), sopravvissuto insieme a una manciata di detenuti raggiunge la riva di una misteriosa isola vulcanica all’apparenza inesplorata. Quando molti dei detenuti incontrano una fine sfortunata per mano di creature umanoidi simili a pesci, Claude e gli altri sopravvissuti fuggono nella giungla e s’imbattono nell’ambiguo Edmond Rackham (Richard Johnson), padrone dell’isola, e nella sua bella prigioniera Amanda Marvin (Barbara Bach). Anche il padre di Amanda, il professor Ernest Marvin (Joseph Cotten), è ospite sull’isola, lo scienziato è un famoso biologo allontanato dalla comunità scientifica a causa di bizzarri esperimenti ed altrettanto bizzarre teorie sull’incrocio di specie e sui primi passi della manipolazione genetica puntate a creare un essere umano migliore, più forte e preferibilmente prossimo all’immortalità. Marvin con il supporto di Rackham ha scoperto un modo per trasformare esseri umani in mostruose creature anfibie manipolabili a piacimento. Rackham utilizza queste creature per saccheggiare nientemeno che i tesori della mitica e perduta Atlantide, le cui rovine si trovano nelle acque che circondano l’isola. Mentre Shakira (Beryl Cunningham), una sacerdotessa voodoo al servizio di Rackham, predice morte e distruzione sull’isola, Rackham deve tenere a bada la curiosità dei nuovi arrivati, proseguire nell’insidiare la bella Amanda che però non vuol saperne di lui e tenere in vita Marvin almeno fino a che gran parte del tesoro non sia stato recuperato. La profezia della sacerdotessa naturalmente si avvera, il vulcano dell’isola erutta e distrugge ogni cosa, ma con un colpo di scena finale Claude e Amanda vengono salvati dagli uomini pesce e lasciati alla deriva in attesa di una nave che non tarderà ad arrivare.
Il nostro commento
“L’isola degli uomini pesce” è un film d’avventura che miscela fantascienza, atmosfere alla Jules Verne e un pizzico di horror grazie agli uomini pesce di cui sopra, il cui look palesemente ispirato a quello dell’iconico Mostro della laguna nera è opera dello scenografo Massimo Antonello Geleng, affiancato per l’occasione da un team degli effetti speciali composto da Dino Galiano (4 mosche di velluto grigio, Mannaja) e Paolo Ricci (Ultimo mondo cannibale, Mangiati Vivi!), e dal truccatore Nilo Iacoponi (Non si sevizia un paperino, C’era una volta in America). Il regista Sergio Martino con L’Isola del Dio Vulcano solo in seguito rititolato “L’isola degli Uomini pesce” intende concludere la sua trilogia dell’avventura iniziata con La montagna del dio cannibale (1978) e che si concluderà quello stesso anno con Il fiume del grande caimano (1979) in cui Martino tornerà a lavorare con parte del cast de “L’isola degli uomini pesce” (Barbara Bach, Richard Johnson e Claudio Cassinelli). Martino oltre a dirigere scrive anche la storia, in parte ispirata al racconto “La maschera di Innsmouth” di H.P. Lovecraft e la sceneggiatura in collaborazione con Cesare Frugoni (Inferno in diretta) suo partner di scrittura anche per “La montagna del dio cannibale”. Segnaliamo che alla sceneggiatura ha collaborato anche Sergio Donati (C’era una volta il West, L’orca assassina, Holocaust 2000, Codice Magnum). “L’isola degli uomini pesce” ammicca a diversi classici cercando al contempo di creare una propria storia nonostante una sceneggiatura un po’ claudicante, comunque ben supportata dall’indubbio “mestiere” di Martino, una digressione horror che ricorda alcuni film della Hammer e suggestioni da classici come L’isola del dottor Moreau, La terra dimenticata dal tempo, Atlantide, il continente perduto e naturalmente il già citato “Il mostro della laguna nera”.
La versione modificata per gli Stati Uniti
New World Pictures e United Pictures Organization, due distributori americani, acquistano “L’isola degli uomini pesce” per distribuirlo negi Stati Uniti, in primis cambiano il titolo in “Something Waits In The Dark”, che sembra più un titolo adatto ad uno slasher, e poi assumono l’esperto in effetti speciali Miller Drake, che aveva già collaborato non accreditato alla regia di Piraña paura di James Cameron. A Drake viene chiesto di scrivere e dirigere un nuovo incipit del film con Cameron Mitchell che interpreta un capitano di vascello che trasporta un gentiluomo (Mel Ferrer) che ha sperperato il patrimonio di famiglia alla ricerca del tesoro perduto di Atlantide, ricerca che li porterà sull’isola. Al film vengono aggiunte nuove scene con più sequenze ed effetti gore progettati da Chris Walas, il creatore dei Gremlins nonché premio Oscar per gli effetti speciali del remake La mosca, e musiche addizionali fornite dal sound designer Sandy Berman (Il serpente alato, Lo squalo 3) a supporto del nuovo montaggio.
Curiosità
- Un sequel dal titolo La regina degli uomini pesce ancora diretto da Sergio Martino è uscito circa 16 anni dopo direttamente per la tv.
- Per la versione americana, distribuita dalla New World Pictures di Roger Corman, lo stesso Corman ha girato circa 15 minuti di nuove riprese, di cui 12 minuti per l’apertura.
- Barbara Bach era apparsa l’anno prima nel film di James Bond La spia che mi amava nei panni della spia del KGB in cerca di vendetta Anya Amasova.
- Il film è stato girato ai Caraibi (interni ed sterni dell’isola), In Sardegna presso Capo Caccia, nella Grotta di Nettuno e sulla spiaggia delle Bombarde presso Alghero (Scene della grotta con l’imbarcazione) e nella piscina olimpica di Roma (le rovine di Atlantide).
- “L’isola degli uomini pesce” è uscito negli Stati Uniti il 26 giugno 1981, quell’anno la classifica degli incassi statunitensi vedeva primeggiare I predatori dell’Arca perduta uscito a giugno insieme a Scontro di titani, Superman II, il fantasy Dragonslayer, Solo per i tuoi occhi con il Bond di Roger Moore, La corsa più pazza d’america, Giallo in casa Muppet e Stripes – un plotone di svitati.
Le altre versioni internazionali
- Dopo l’uscita nelle sale degli Stati Uniti con il titolo Something Waits In The Dark, il film non ebbe una buon accoglienza e così New World Pictures lo ha ripubblicato come Screamers, con una campagna di marketing completamente nuova (e fuorviante) che prometteva “Vedrai davvero qualcuno trasformato dentro e fuori…mentre è ancora vivo!”, con un trailer appena girato che mostra proprio questo. Sebbene questa scena non fosse nel film vero e proprio, New World è stata costretta ad incorporare il filmato del trailer in tutte le stampe per le sale esistenti, dopo che si erano verificati disordini da parte di clienti dei drive-in arrabbiati per il trailer ingannevole. Poiché tale filmato non è mai stato inserito nella stampa negativa del film, la versione video non contiene questa scena. Mel Ferrer, Jim Alquist, Eunice Bolt, Tom J. Delaney e Cameron Mitchell compaiono solo nella versione americana del film.
- La versione home-video britannica uscita con il titolo Island of Mutation è stata tagliata per motivi di durata, poiché il film di 99 minuti non entrava in una videocassetta da 90 minuti. Il film ha fruito di taglia sparsi qua e là con scene mancanti come Jose (Franco Javarone) che scopre la nave sotterranea e viene messo fuori combattimento dagli scagnozzi di Rackham e Claude che viene picchiato, alimentato forzatamente con una pozione Voodoo e che culmina con un incubo.
- La versione televisiva tedesca (Insel der Neuen Monster) presenta circa 10 minuti di filmati rimossi dopo che la barca è stata affondata dagli uomini pesce. Questo priva il film della sua introduzione ai personaggi principali, e dopo il taglio inizia con un uomo pesce che uccide uno dei membri dell’equipaggio della barca (nella versione completa sta cercando cibo per aiutare gli altri sopravvissuti). Nella stampa tedesca manca anche la scena successiva in cui gli altri membri della troupe trovano il suo corpo, per introdurli tardivamente nella scena successiva.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono di Luciano Michelini (La polizia accusa: il servizio segreto uccide, Morte sospetta di una minorenne, Il decamerone nero, American risciò).
TRACK LISTINGS:
1. Naufragi 3:38
2. Cosa resta dell’amore 4:04
3. Fuga tra gli alberi 1:53
4. Atlandide 3:40
5. Rito magico 1:21
6. I violenti 2:02
7. Il Dio sole 2:03
8. I mostri 2:03
9. Palude 2:04
10. Il laboratorio sotterraneo 2:06
11. L’agguato 2:47