L’isola delle coppie – La recensione in anteprima
L’isola delle coppie (Couples Retreat) Regia di Peter Billingsley. Con Vince Vaughn, Jason Bateman, Jon Favreau, Faizon Love, Kristin Davis, Malin Akerman, Kristen Bell, Kali Hawk, Jean Reno, Janna Fassaert, Xavier Tournaud, James Ferris, Linda Bella, Jonna Walsh, Alyssa Julya Smith, Nelson Carvajal, Scott Burn, Jordann Kimley, Phillip Jordan, Nick Grosvenor, Temuera Morrison, Gattlin Griffith,
L’isola delle coppie (Couples Retreat) Regia di Peter Billingsley. Con Vince Vaughn, Jason Bateman, Jon Favreau, Faizon Love, Kristin Davis, Malin Akerman, Kristen Bell, Kali Hawk, Jean Reno, Janna Fassaert, Xavier Tournaud, James Ferris, Linda Bella, Jonna Walsh, Alyssa Julya Smith, Nelson Carvajal, Scott Burn, Jordann Kimley, Phillip Jordan, Nick Grosvenor, Temuera Morrison, Gattlin Griffith, Peter Serafinowicz, Tasha Smith, Carlos Ponce.
Quando due amici in crisi coniugale chiede loro aiuto, altre tre tre coppie di marito e moglie (o sostituta), superate le prime titubanze, partono per un viaggio alla riscoperta dell’amore verso una paradisiaco resort di un’isola tropicale. Scopriranno solo sul posto che per ravvivare il matrimonio dovranno seguire un rigido programma con incontri e sedute alla ricerca del benessere fisico e psicologico. Improvvisamente la vacanza si trasforma in una sorta di incubo, tanto da alimentare le tensioni all’interno di ciascuna coppia e in generale nel gruppo di amici. Urge una soluzione drastica.
Alle volte viene da chiedersi per quale motivo bisogna pagare un biglietto per andare al cinema e ricevere in cambio la sensazione di vedere uno spot di due ore. Il product placement non è certo una novità e ormai tutti sanno quale è l’orologio indossato da James Bond, ciò non toglie che come molte prassi cinematografiche (si prenda in esempio la “citazione cinefila”) anche la pubblicità all’interno di un film dovrebbe avere un tetto massimo o comunque un’etica che impedisca di superare certi limiti.
Il film di Peter Billingsley è palesemente costruito per essere un lungo lancio promozionale delle bianche spiagge di un’isola tropicale (di cui non faccio il nome per non stare al gioco perverso del marketing). Il pretesto narrativo che spinge quattro coppie diverse a intraprendere un viaggio verso questi lidi è assolutamente irrilevante. I personaggi sono costruiti secondo gli stereotipi più banali di un qualsiasi manuale di sceneggiatura alla vece “marito e moglie”. Lo sviluppo narrativo vorrebbe ricalcare il mondo della screwball o della commedia sofisticata dove lo scontro tra uomo e donna è al centro di continui ribaltamenti di ruoli, ma ne esce un pasticcio degno di un cinepanettone natalizio nostrano, un’accozzaglia di tante scenette che dovrebbero far (sor)ridere giocando su fraintesi di natura sessuale (ovviamente molto soft per non incorrere nei divieti della censura americana) e battibecchi inverosimili.
Il protagonista assoluto diventa così il paesaggio, la location che ospita un cast evidentemente in vacanza che lavora a mezzo servizio giusto per mostrarci quanto ci potremmo divertire viaggiando verso quel paradiso. Peccato perché attori come Jason Bateman e Vince Vaughn hanno spesso dimostrato di saper scegliere bene i propri ruoli, anche in piccoli film indipendenti. Ma l’abbiamo già detti, qui erano in vacanza. Non riesce a rimanere simpatico nemmeno l’istrionico Jean Reno nei panni del misterioso guru matrimoniale Marcel.
Il regista Peter Billingsley è praticamente al suo esordio dietro la cinepresa e non offre certo quello che si definisce un’opera prima memorabile. Qualcuno dice che l’idea era buona ma il risultato non all’altezza. Io intanto ho perso l’interesse per una vacanza su un’isola tropicale…
L’isola delle coppie uscirà nei cinema venerdì 4 dicembre
Voto Carlo 3