Home Horror ll paese del melodramma: trailer dell’horror musicale di Francesco Barilli (Al cinema dal 30 novembre)

ll paese del melodramma: trailer dell’horror musicale di Francesco Barilli (Al cinema dal 30 novembre)

Al cinema con Avila Entertainment Il paese del melodramma, film di Francesco Barilli su lirica, dipendenza dall’alcol e tragedia umana.

27 Novembre 2023 14:02

Dal 30 novembre nei cinema con Avila Entertainment Il paese del melodramma, film sulla lirica, sul Teatro Regio di Parma, sulla dipendenza dall’alcol e sulla tragedia umana diretto da Francesco Barilli e interpretato da Luca Magri, Luc Merenda, Nina Torresi, Francesco Barilli e Stefano Pesce.

ll paese del melodramma – Trama e cast

La trama ufficiale: Carlo Gandolfi (Luca Magri) è un bravissimo cantante lirico, la cui carriera si è bruscamente interrotta dopo la morte della moglie e della figlia. Da allora è un uomo alla deriva, in preda al vizio dell’alcol. La Morte in persona (Luc Merenda) decide che è il momento per lui di tornare ad essere protagonista del palcoscenico: vuole che interpreti il “Macbeth” di Verdi e che sia perfetto. Altrimenti, lo porterà con sé nel suo regno.

Il cast è completato da Nina Torresi, Eugenio Degiacomi, Virginia Barchi, Francesco Barilli, Stefano Pesce, Davide Pulici, Adriano Guareschi.

ll paese del melodramma – Il trailer ufficiale

Curiosità sul film

  • Francesco Barilli dirige “Il paese del melodramma” da una sua sceneggiatura scritta con Nicola Tasso basata sull’omonimo libro di Bruno Barilli.
  • Il cast tecnico: Fotografia Alessio Gelsini Torresi / Montaggio di Nicola Tasso / Scenografia di Francesco Barilli / Costumi Evelina Barilli.
  • Il film è ambientato interamente a Parma. Tra le principali location del centro storico cittadino: il Teatro Regio, Piazza Duomo, il complesso monumentale della Pilotta e il Cimitero della Villetta. Alcune scene saranno girate presso il Museo Ettore Guatelli nel podere Bellafoglia a Ozzano Taro, in provincia di Parma.

 

Nella musica, le cose, pensano. Nella letteratura di Barilli, le cose pensano di essere musica. Le persone sono paesaggi, e dunque si esprimono nei “modi” maggiori e minori. Le vicende sono temi, e si sviluppano fino alla catastrofe primordiale della Ricapitolazione. Ogni figura viene dissezionata nelle sue componenti, secondo quel cimento analitico che fa della musica un’arte affine all’anatomopatologia. Si prenda Giuseppe Verdi. Secondo Barilli, Verdi è un sarcofago. Non è mai stato vivo, né mai morirà. La sua musica si trascina come i carri dei bovi nei maggesi parmensi, e scintilla di risa che preludono a duelli a coltello, lungo le osterie del Po. Fango e sangue, malaria e chinino, figli illegittimi e tiranni costretti alla violenza da madri cattive: il rintocco di percussioni segnate dal vaiolo e ottoni rochi per l’enfisema dell’alcool segnano il suo Verdi, che icona della dignità nazionale mai sarà. Il suo Verdi è triviale, ateo disilluso, nemico ad ogni re, scheggiato di terra e miseria. Non per niente, il suo Verdi ideale si annida nel Trovatore: l’unica Opera verdiana che può dirsi scritta di getto, con gli sbaffi di matita intorno al delirio di non saper controllare l’invenzione melodica, bellissima allegoria del destino.

Il libro “Il paese del melodramma” è disponibile su Amazon.

Note di regia

Luc Merenda nei panni della Morte

“Il Paese del melodramma” è un film sulla lirica, sul Teatro Regio di Parma, sulla dipendenza dall’alcol e sulla tragedia umana. Tra i vari personaggi il più interessante è quello della Morte che ama la musica e Giuseppe Verdi. La Morte è stanca di trasformare gli uomini in cadaveri ed è innamorata dell’arte, perché l’arte in tutte le sue forme non muore mai, mentre muoiono gli autori, lasciando per sempre cose meravigliose. Gli uomini e le donne di questa vicenda sono solo dei burattini in mano al più grande burattinaio della storia: la Morte. [Francesco Barilli]

Francesco Barilli  – Note biografiche

Francesco Barilli (Photo by Stefania D’Alessandro/Getty Images)

Regista, attore, sceneggiatore e pittore nasce a Parma nel 1943. Appartenente a una famiglia di artisti (nipote del pittore Cecrope Barilli) a vent’anni collabora come assistente volontario con il regista Antonio Pietrangeli per il film La Parmigiana (1963), nel quale ottiene anche una piccola parte come attore. L’anno seguente Bernardo Bertolucci lo sceglie come protagonista per Prima della rivoluzione.

Si trasferisce a Roma e collabora con i fratelli Bazzoni e Vittorio Storaro a svariati cortometraggi come attore, coautore, aiuto regista e scenografo. Il più importante di questi lavori è L’Urlo di cui è protagonista. Il corto, presentato con successo a Cannes nel 1966, l’anno successivo vale a Storaro un premio speciale ai Nastri d’argento e ottiene la candidatura per rappresentare l’Italia agli Oscar nella categoria dei corti.

Nel 1968 debutta alla regia con il cortometraggio Nardino sul Po. Negli anni successivi lavora come aiuto regista per Camillo Bazzoni, scrive la sceneggiatura di Chi l’ha vista morire? di Aldo Lado e Il Paese del sesso selvaggio di Umbero Lenzi. Nel 1973 scrive e dirige il lungometraggio Il Profumo della Signora in nero, film che diventa un cult movie del genere horror in tutto il mondo. Nel 1977 dirige Pensione Paura e nel 1991 l’episodio “Le Chiese di legno” di La Domenica specialmente (un film collettivo scritto da Tonino Guerra; gli altri episodi sono di Tornatore, Giordana e Giuseppe Bertolucci).

Firma la regia di tre fiction televisive per la RAI, la più importante è Giorni da leone (2002), e di una quindicina di documentari tra cui spicca Poltrone Rosse – Parma e il cinema presentato al Festival di Venezia nel 2014 e candidato ai Nastro d’argento. Tra gli anni ‘60 e gli anni ‘90 lavora come regista per la RAI realizzando speciali, caroselli, inchieste giornalistiche e documentari collaborando anche per Geo & Geo, gira filmati industriali per aziende come ENI, AGIP e AGIP PETROLI e spot pubblicitari per Bauli, FIAT, SIP, Moto Guzzi, Saiwa, Pavesi, Scottex, Uliveto.

Alterna alla carriera di regista quella di attore collaborando con Mauro Bolognini, Carlos Saura, Carlo Vanzina e Anna Negri, tornando a interpretare parti da protagonista come in Sabato Italiano (1992) e La Casa nel vento dei morti (2012), di cui ne gira personalmente anche un segmento. Nel 2019, firma sceneggiatura e regia del cortometraggio “L’Urlo” , remake dell’omonimo film del 1966 interpretato come protagonista. Oltre al lavoro di regista e attore non ha mai abbandonato la sua più grande passione: la pittura.

ll paese del melodramma – Il poster ufficiale

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