Locarno 2009 – Pardo alla carriera a William Friedkin
Nuove notizie sul prossimo Festival Internazionale del cinema di Locarno. Il Pardo d’onore della 62a edizione del Festival sarà attribuito al regista americano William Friedkin. La Piazza Grande gli renderà omaggio con il film Vivere e morire a Los Angeles (To Live and Die in L.A., 1985) con William L. Petersen e Willem Dafoe. William
Nuove notizie sul prossimo Festival Internazionale del cinema di Locarno. Il Pardo d’onore della 62a edizione del Festival sarà attribuito al regista americano William Friedkin. La Piazza Grande gli renderà omaggio con il film Vivere e morire a Los Angeles (To Live and Die in L.A., 1985) con William L. Petersen e Willem Dafoe.
William Friedkin, nato a Chicago nel 1935, esordisce al cinema nel 1967 con Good Times, film musicale con Sonny & Cher. Quattro anni dopo, il suo primo successo commerciale, Il braccio violento della legge (1971), vince cinque premi Oscar, tra cui il premio come Miglior regista e Miglior film. Friedkin fa il bis con L’esorcista (1973), campione da record d’incassi tuttora considerato da molti uno dei film più terrificanti nella storia del cinema. Il film ottiene dieci nomination agli Oscar, e vale a Friedkin il Golden Globe come Miglior regista.
Tra i 18 lungometraggi realizzati finora da William Friedkin, spiccano Il salario della paura (Sorcerer, 1977) con Roy Scheider, Cruising (1981) con Al Pacino, The Hunted – La preda (2003) con Tommy Lee Jones e Benicio del Toro, e il recente Bug – La paranoia è contagiosa (2006) con Ashley Judd, presentato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes.
Dal 1998 Friedkin ha allestito una decina di opere in tutto il mondo e attualmente sta preparando La Fanciulla del West di Puccini per l’Opéra di Parigi.
Frédéric Maire, Direttore artistico del Festival, dichiara: «Dall’azione all’horror, dal giallo al film fantastico, William Friedkin ha rivoluzionato il cinema di genere dal cuore stesso del sistema hollywoodiano. Dopo 40 anni di carriera, questo regista virtuoso e perfezionista conquista ancora il pubblico grazie al suo linguaggio spettacolare e fortemente ancorato alla realtà, e al suo universo cupo, specchio dei mali della nostra società».