Home Curiosità Locarno 2010: Cineblog incontra John C. Reilly

Locarno 2010: Cineblog incontra John C. Reilly

Il suo viso non nasconde le sue chiare origini irlandesi, è John C. Reilly, attore amatissimo dal cinema indipendente americano, che è arrivato al Festival di Locarno per presentare la sua commedia Cyrus, firmato da Mark e Jay Duplass, una commedia in cui Reilly si trova a condivedere al donna dei sogni con il figlio

pubblicato 13 Agosto 2010 aggiornato 1 Agosto 2020 21:46


Il suo viso non nasconde le sue chiare origini irlandesi, è John C. Reilly, attore amatissimo dal cinema indipendente americano, che è arrivato al Festival di Locarno per presentare la sua commedia Cyrus, firmato da Mark e Jay Duplass, una commedia in cui Reilly si trova a condivedere al donna dei sogni con il figlio ventunnene, un ragazzone di 150 chilogrammi che farebbe di tutto per proteggere la madre per non dividerla con chicchessia, specialmente non con John. Noi abbiamo incontrato John C. Reilly, ecco cosa ci ha raccontato

Ti sei divertito a girare Cyrus?
Girare un film come Cyrus non può che non essere un gran divertimento, mi è piaciuto soprattutto il rapporto che si è creato con il mio “rivale”, costruire un triangolo amoroso così curioso non è una cosa di tutti i giorni. Nella sceneggiatura c’è molto humour ma anche molti momenti di conflitto. Sono stato felice anche di lavorare coi fratelli Duplass. Loro mi hanno permesso di lavorare molto sull’improvvisazione del mio personaggio. La sceneggiatura che hanno scritto non era rigida e io mi sono divertito molto a inventare il mio personaggio.


L’improvvisazione è importante per il suo modo di recitare?

Direi fondamentale, è l’unico modo in cui posso realmente esprimermi al meglio. Con alcuni registi è difficile, perché vorrebbero avere il controllo al 100%, ma casi come Cyrus allora è tutto più semplice. C’è però un lato negativo, lo dico col sorriso sulle labbra, perché qualcuno potrebbe approfittarne. Nel senso che improvvisare è un po’ come recitare e fare lo sceneggiatore allo stesso tempo, così fai due lavori e ti pagano per uno solo!

John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly

C’è un film a cui è particolarmente legato?
Senza dubbio Magnolia, è stato grazio a Paul Thomas Anderson che la mia carriera ha avuto un’impennata. Avevo già fatto molti film importanti, con lui anche Sydney, ma è stato Magnolia che ha dato la svolta.

C’è un regista a cui è maggiormente legato?
Oltre a P.T. Anderson ho amato molto lavorare con Terrence Malick, lui è quello che per me rappresenta un genio.Il set di La sottile linea rossa per me è stata una follia di cinque mesi, passati ad aspettare che il set fosse perfetto, aspettare e aspettare. Ricordo che una volta si stava per girare una scena enorme con un decollo di aerei e uno sbarco di mezzi navali, eravamo pronti da ore e quando il momento sembrava perfetto Malick urlò all’operatore di riprendere un ramo di un albero dicendo “guarda! Un picchio dalla coda rossa! Riprendilo!”, solo lui può fare una cosa del genere e intanto lasciare trenta attori ad aspettare sotto il solo cocente.

Il futuro?
Grazie all’incontro con Will Ferrell sono stato “scoperto” come attore comico, l’idea mi piace molto, mi diverto e credo di divertire il pubblico. Credo che ci saranno nuove occasioni per lavorare con Will e per dimostrare la mia vena comica.

Foto | Carlo Prevosti
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly
John C. Reilly