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Locarno 2011 – Super8 : la recensione in anteprima

Anteprima europea di Super 8 di J.J. Abrams al Festival di Locarno, ecco la recensione

pubblicato 6 Agosto 2011 aggiornato 1 Agosto 2020 09:41

L’estate del 1979 sarà diversa da tutte le altre per quella di un gruppo di ragazzini dell’Ohio. Insieme stanno lavorando alla produzione di un film di zombie da presentare ad un festival di cinema amatoriale. Durante le riprese di una sequenza notturna si trovano ad essere accidentali testimoni di un drammatico incidente ferroviario, che resta impresso sulla pellicola della cinepresa. Il disastro ferroviario però non sembra un incidente e “qualcosa” fugge. L’arrivo dei militari e misteriose sparizioni di cani e di oggetti tecnologici non fanno che aumentare il mistero che aleggia attorno all’incidente. Come coi pezzi di un puzzle, i ragazzi riusciranno a ricostruire quello che è successo nel tentativo di salvare una ragazza sparita misteriosamente, come fagocitata dal buio della notte.

Il cinema adolescenziale della generazione precedente a Harry Potter possiede un nome che ne ha fatto da lume tutelare, creando una macchina dei sogni sia nei panni di regista che in quelli di produttore esecutivo. Il nome è quello di Steven Spielberg, che per oltre venti anni (prima di cercare di sostituirsi a Stanley Kubrick nell’Olimpo del cinema) ha raccontato storie fantastiche capaci di stupire il pubblico di ogni età, lasciandolo a bocca aperta come accade con un bambino a cui si racconta una fiaba del focolare. J.J. Abrams, classe 1966, è sicuramente uno di quei ragazzini cresciuti con il sogno di trovare un alieno nella casetta degli attrezzi.

Che fosse un piccolo alieno o un cadavere lungo i binari del treno, l’eredità che quel cinema ci ha regalato, tra la fine degli anni 70 e la prima metà degli anni 80, è legata alla percezione della magia che si prova nella sfera dell’amicizia, un periodo inesorabilmente destinato a perdersi con il passare degli anni, come sostiene Richard Dreyfuss nel bellissimo finale di Stand By Me (vedi qui).


SUPER 8

J.J. Abrams, non a caso con Steven Spielberg alla produzione (presenza ingombrante, a quanto si è saputo), ha costruito un elaborato omaggio proprio a quel mondo di celluloide, oggi forse sparito per lasciar spazio a saghe cinematografiche dove la magia è condensata in fiumi di effetti digitali. Citando in modo più o meno esplicito film come E.T., libri come It di Stephen King (altro caposaldo della narrativa incentrato sull’amicizia infantile) ha creato un collage che vorrebbe omaggiare quel mondo, ovviamente con tutte le caratteristiche tipiche delle produzioni di Abrams (di cui si sentono fortissimi gli echi di Lost e di Cloverfield).

Gli ingredienti di partenza sono quelli dei primi film della Amblin: bande di ragazzini in bicicletta, quartieri periferici con casette ordinate, famiglie disastrate, morale buonista, ma sono conditi con incidenti spettacolari, intrighi militari, mostri spaventosi, oggetti di cui si ignora la provenienza provenienti dall’universo di Abrams, ma soprattutto i filmini d’epoca che raccontano più di quello che il regista voleva dire. Nella ricetta però manca un ingrediente che Steven Spielberg deve aver tenuto segreto, custodendolo gelosamente.

Come accadeva quasi trent’anni or sono per l’astronave del piccolo alieno E.T., anche l’Enterprise di J.J. ha qualche problema con l’avviamento dei motori ed è costretta a rimanere a terra. C’è una differenza piccola ma significativa tra Super 8 e E.T., che forse potrebbe passare inosservata ai più. Nel film di Spielberg le Bmx, con cui i ragazzini sfrecciavano per le strade del loro sobborgo, potevano volare. In Super 8, no. C’è amore, passione, professione nel film di J.J. Abrams, ma come spesso accade nei suoi lavori affianco al genio manca la magia, tutto è studiato, rigoroso, preciso ma manca quell’ingrediente segreto che solo Spielberg è stato capace di scovare.

In Super 8 c’è però una dimostrazione di amore, smisurato e incondizionato, nei confronti del cinema. Una dichiarazione ricca di citazionismi ma che abbraccia anche il cinema amatoriale e pionieristico di un gruppetto di amici che con una vecchia cinepresa 8mm sognano di arrivare a un Festival di cinema amatoriale (non perdete i titoli di coda, a proposito). Tra le cose migliori del film, emerge l’ottimo lavoro di casting in particolare riferito ai sei ragazzi protagonisti, su cui emerge la bravissima Elle Fanning (sorella dell’altra bimba prodigio di hollywood, Dakota Fanning).

Uscita nelle sale venerdì 9 settembre. Qui potete vedere il trailer italiano.

Super 8
(Super 8, fantascienza) Regia di J.J. Abrams. Con Elle Fanning, Kyle Chandler, Ron Eldard, Noah Emmerich, Gabriel Basso, Joel Courtney, Riley Griffiths, Ryan Lee, Zach Mills, Amanda Michalka, Beau Knapp

Voto Carlo 8
Voto Federico: 8
Voto Gabriele: 8
Voto Carla: 7,5
Voto Simona: 8+

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