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L’Opus Dei contro il Codice Da Vinci

Il fenomeno problematico del Codice da Vinci non accenna a placarsi. Nonostante il film di Ron Howard non sia ancora uscito nelle sale (gira solo il trailer) la polemica non si affievolisce. Ora si sta tutelando anche l’Opus Dei, l’organizzazione citata nel romanzo da Dan Brown, con una rassegna stampa e un documento leggibile sul

di carla
19 Febbraio 2006 09:30


Il fenomeno problematico del Codice da Vinci non accenna a placarsi. Nonostante il film di Ron Howard non sia ancora uscito nelle sale (gira solo il trailer) la polemica non si affievolisce.
Ora si sta tutelando anche l’Opus Dei, l’organizzazione citata nel romanzo da Dan Brown, con una rassegna stampa e un documento leggibile sul sito ufficiale. Ecco cosa dice l’Opus Dei a riguardo:

Il Codice Da Vinci offre un’immagine deformata della Chiesa Cattolica. La diffusione del libro e del film rappresenta un’opportunità di mostrare la realtà autentica della Chiesa. Nell’enciclica Deus Caritas est, Benedetto XVI ha sottolineato che la carità è un tratto essenziale della Chiesa: “Amore è il servizio che la Chiesa svolge per venire costantemente incontro alle sofferenze e ai bisogni, anche materiali, degli uomini” (n. 19).

Di conseguenza, questo può essere un momento adatto per far conoscere il lavoro di servizio che i cattolici svolgono in Africa, da secoli; e per sostenere l’impegno di numerose istituzioni della Chiesa nel continente africano, che continua ad essere una delle grandi emergenze del mondo.
Molti si sentono offesi per la mancanza di rispetto del Codice Da Vinci nei confronti della fede dei cristiani. Vorremmo invitare oggi queste persone a manifestare il loro dissenso in modo sereno e costruttivo: facendo conoscere alcune iniziative educative e di cooperazione promosse da cattolici in Africa e partecipando al loro sostegno con un contributo. Un piccolo aiuto è un gesto simbolico, ma ha allo stesso tempo un significato concreto e positivo.
Harambee 2006 presenta quattro progetti portati avanti da cattolici in Africa, due dei quali promossi da membri dell’Opus Dei. Naturalmente, ci sono numerose altre iniziative che meritano la cooperazione di tutti.
Informare sulle attività di solidarietà dei cattolici in Africa è un modo per far sì che la discussione pubblica provocata dal Codice Da Vinci non si limiti a una sterile polemica ma faccia scaturire un frutto positivo: la migliore conoscenza di un aspetto essenziale della Chiesa Cattolica e un aiuto concreto a persone bisognose.
Allo stesso tempo, continuiamo a confidare nella sensibilità della Sony – Columbia, nella sua capacità di reagire in modo costruttivo.
Non basta offrire all’offeso l’opportunità di difendersi mentre l’offesa continua a permanere. Un comportamento corretto è evitare l’offesa quando è ancora possibile. Mancano ancora tre mesi all’uscita. Pertanto nutriamo la speranza che, nell’edizione finale del film, non ci siano riferimenti che feriscano i cattolici. Sarebbe un gesto conciliatore molto apprezzato, specialmente in questi momenti in cui tutti notano le penose conseguenze dell’intolleranza.
La Sony-Columbia è in tempo per dimostrare che la libertà d’espressione è compatibile con il rispetto delle credenze altrui; può dimostrare che il rispetto è un atto libero che nasce dalla sensibilità, e non una conseguenza della censura né di minacce.
Prendendo una decisione conciliatrice, la Sony-Columbia farebbe un servizio alla causa del dialogo tra le culture e onorerebbe la sua tradizione.

© 2006, Ufficio Informazioni dell’Opus Dei in Internet

Qui poi trovate un’intervista a Marc Carroggio, portavoce dell’Opus Dei, sulla faccenda Da Vinci.