Louise Michel – La recensione in anteprima
Louise Michel (Luise Michel) di Benoit Delepine e Gustave Kervern, con Yolande Moreau, Bouli Lanners, Benoît Poelvoorde, Albert Dupontel, Joseph Dahan Una piccola fabbrica tessile nella regione francese della Picardia viene chiusa improvvisamente lasciando a casa una decina di operaie che hanno sudato per vent’anni per farla sopravvivere. Con il sussidio di disoccupazione le donne
Louise Michel (Luise Michel) di Benoit Delepine e Gustave Kervern, con Yolande Moreau, Bouli Lanners, Benoît Poelvoorde, Albert Dupontel, Joseph Dahan
Una piccola fabbrica tessile nella regione francese della Picardia viene chiusa improvvisamente lasciando a casa una decina di operaie che hanno sudato per vent’anni per farla sopravvivere. Con il sussidio di disoccupazione le donne possono fare poco, ma mettendosi insieme potrebbero puntare verso un progetto più grande. L’idea che piace di più è quella di Louise, un donnone taciturno dal misterioso passato. La cifra che possono raccogliere è sufficiente per assoldare un killer per uccidere l’ex padrone, responsabile della loro rovina. La decisione viene presa all’unanimità, ma il killer designato per l’operazione è quanto mai la persona meno adatta al compito.
Il cinema inglese ha scoperto il mondo degli operai disoccupati già al tempo di Margareth Thatcher proponendo film di forte impatto sociale come quelli di Mike Leigh e Ken Loach o caustiche commedie come Full Monthy, Calendar Girls e il recente Kinky Boots e Grazie, Signora Thatcher! commedia dal titolo italiano decisamente evocativo. Oggi la crisi è arrivata anche in continente e il cinema francese si avvicina al tema della fabbrica che chiude per colpa di perfidi speculatori e uno sparuto gruppo di operaie che deve trovare un modo per sopravvivere.
In Inghilterra ci si inventa come ballerini di lap dance, si cerca un’idea per conquistare nuovi mercati come fare le scarpe per i transessuali, in Francia invece dove sono tutti più pacifici ma quando cambia il vento hanno già i sassi in mano la soluzione è drastica, ovvero assoldare un killer per ammazzare il padrone che ha preso in giro i suoi dipendenti. L’attualità dimostra che la finzione non è lontana dalla realtà, visti i frequenti casi di sequestri di manager di aziende in crisi. I ventimila euro che le donne riescono a mettere insieme serviranno per assoldare uno dei killer più incapaci che si sia mai visto al cinema.
Il film si sviluppa come una commedia nera ricca di momenti esilaranti ma anche di spruzzi di sangue degni di un film splatter. Da questo particolare punto di vista il film di Benoit Delepine e Gustave Kervern potrebbe quasi essere pervaso da un senso di humour inglese, della più macabra specie. In realtà due sottotesti della vicenda riportano Louise Michel in una dimensione profondamente europea, vicina al Grande Capo di Lars Von Trier nella continua, e vana, ricerca di un responsabile su cui sfogare la propria rabbia, e quando il tema della confusione tra sessi e il ribaltamento dei ruoli diventa l’elemento centrale della vicenda, trasformando una storia grottesca in un attimo di toccante diversità.
Il film è dedicato alla memoria di Louise Michel, straordinaria figura di insegnante e anarchica francese, attivista per i diritti delle donne che fu anche esiliata in Oceania dalla corte marziale dopo aver partecipato alla Comune di Parigi. Il suo pensiero era rivolto a una società dove l’uguaglianza dei sessi fosse una certezza. Qualora questa uguaglianza non fosse una realtà, si deve lottare per averla. Così è per Louise…
Louise Michel ha vinto un Premio speciale della giuria per l’originalità del soggetto allo scorso Sundance Film Festival e il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di San Sebastian. In Francia il film ha ottenuto un successo straordinario, secondo nel 2008 solo a Giù al Nord. In una piccola parte anche
Mathieu Kassovitz produttore del film.
Louise Michel uscirà nei cinema italiani il 3 aprile
Voto Carlo 7,5
Voto Carla: 6,5