Luca Marinelli ha ricevuto il 14° Premio Monini in occasione del 66° Festival dei due Mondi
Luca Marinelli ha ricevuto a spoleto, in occasione del 66° Festival dei due Mondi, il 14° Premio Monini ispirato ad un gesto reso celebre da Giancarlo Menotti.
Luca Marinelli ha ricevuto dalle mani di Maria Flora Monini, alla presenza del sindaco di Spoleto Andrea Sisti, il Premio ispirato a un gesto reso celebre da Giancarlo Menotti, fà sue le parole con cui il Maestro raccontava la sua “idea” di Festival nel 1958:
Luca Marinelli riceve oggi il Premio Monini ‘Una Finestra sui Due Mondi’ perché perfetto interprete dello spirito libero e cosmopolita con cui il Maestro Giancarlo Menotti ha creato il Festival come ‘isola dedicata completamente all’educazione dello spirito della gioventù di oggi…un angolo dove i giovani artisti possano esprimersi liberamente, sciolti dall’impegno di credi politici, scaricati dalle preoccupazioni delle varie mode estetiche e senza imposizioni di direttori autocratici’.
Luca Marinelli è giunto a Casa Menotti in anticipo per poter visitare il Centro di Documentazione del Festival dei Due Mondi e darsi il tempo di scorrere gli archivi digitalizzati che la casa dove visse il Maestro, recuperata dalla famiglia Monini, custodisce. In pratica, la memoria storica di 65 edizioni del Festival. Si è soffermato con molta curiosità sulle locandine del Festival, colpito soprattutto dalle edizioni di due anni per lui molto significativi: la locandina dell’edizione 1984, anno della sua nascita, e del 2007 che segna il suo primo passaggio artistico al Festival di Spoleto con l’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico.
Dopo la foto di rito alla finestra del primo piano da dove il Maestro Menotti salutava il pubblico, “giocando” con l’obiettivo della fotografa Maria Laura Antonelli lasciandosi a tratti rapire dal panorama di Spoleto, ha firmato il registro delle visite e, fedele al personaggio interpretato ne “Le otto montagne”, è salito a piedi lungo la ripida scala interna elicoidale del palazzetto fino alla terrazza dell’ultimo piano per la cerimonia ufficiale di consegna del Premio.
“Siamo onorati di arricchire così, in accordo con la Giuria del Premio, composta dalla Direttrice Artistica del Festival Monique Veaute e da me e mio fratello Zefferino, la galleria di grandi star internazionali con il ritratto alla finestra di Luca Marinelli, il 14o da quando il Premio è stato creato” ha commentato Maria Flora Monini.
Luca Marinelli – Note biografiche
Nato a Roma nel 1984, ancora prima di compiere 18 anni, Luca segue un corso di sceneggiatura e recitazione con Guillermo Glanc. Successivamente entra all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dove si diploma nel 2009. La sua carriera di attore comincia nel 2006 (anche se inizia in tenera età con il doppiaggio). Da quel momento conquista parti – spesso da protagonista – in varie rappresentazioni teatrali. Negli ultimi anni collabora con Michele Monetta in Fantasia arlecchina (2009) e con Carlo Cecchi in Sogno di una notte di mezz’estate (2009/2010), con cui inizia una fortunatissima collaborazione. E’ proprio durante una replica di questo spettacolo che il regista Saverio Costanzo lo nota e lo chiama per interpretare la parte di Mattia, protagonista de La solitudine dei numeri primi (2010). Il lungometraggio – tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Giordano e presentato in concorso alla 67 Mostra del Cinema di Venezia – gli offre la possibilità di crescere personalmente e professionalmente, costringendolo però ad un importante lavoro sul corpo (Marinelli dichiarerà di essere ingrassato fino a raggiungere i 99 kili). Con questo ruolo vince il Premio Rivelazione Tertio Millennio Film Fest 2010 e si impone nel panorama del cinema europeo. Nel 2011 è di nuovo in concorso al Festival di Venezia con L’ultimo terrestre (regia: GIPI), con la convincente interpretazione di un transessuale, per poi dividersi fra due set, quello di Waves (di Corrado Maria Sassi) e quello dell’esordio di Elisa Fuksas, Nina in concorso, nel 2012, al Festival Internazionale del Cinema di Tokyo. Nello stesso anno anche la RAI si accorge del suo talento scegliendolo per affiancare Paz Vega per il ruolo di San Giuseppe nel film-TV Maria di Giacomo Campiotti, girato totalmente in inglese. Il suo percorso televisivo continua nel 2014 quando gira il film A dangerous fortune per il mercato tedesco (di prossima uscita). Nel 2012 lo vediamo come protagonista del lungometraggio di Paolo Virzì, Tutti i santi giorni la cui interpretazione gli vale la candidatura come migliore attore ai Davide di Donatello, e nello stesso anno gira con Paolo Sorrentino La grande bellezza. L’European Film Promotion, nella cornice della Berlinale 2013, lo insignisce con l’ambito Shooting Star Award (migliori 10 talenti del cinema europeo) dove Luca ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia. Il Festival di Trieste Maremetraggio (che ogni anno seleziona il giovane attore più promettente del panorama italiano) nel giugno 2013 dedica una prospettiva proprio a Luca. Nello stesso anno è protagonista dell’opera prima di Alessandro Lunardelli Il mondo fino in fondo, presentato al Festival di Roma. Nel 2015 Luca è il protagonista del film di Claudio Caligari Non essere cattivo, fuori concorso alla 72esima Mostra del Cinema di Venezia, con il quale vince il Premio Francesco Pasinetti come Migliore Attore. Seguiranno Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti (2015) che lo lancerà come antagonista da fumetto, Il padre d’Italia di Fabio Mollo (2015) recitato con Isabella Ragonese, sarà il partigiano Milton in Una questione privata (2017) diretto da Paolo e Vittorio Taviani, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio. Nel 2018 interpreta il cantautore Fabrizio De André nel film per la tv Fabrizio De André – Principe libero; nel 2019 è protagonista del Martin Eden di Pietro Marcello, liberamente tratto dall’omonimo romanzo del 1909 di Jack London. Nel 2020 appare nel thriller d’azione a tinte fantasy The Old Guard in cui recita nei panni di un guerriero immortale al fianco di Charlize Theron; nel 2021 interpreta il ladro dei fumetti più famoso e famigerato di sempre nel live-action Diabolik dei Manetti Bros.. Nel 2022 torna a far coppia con il collega e amico Alessandro Borghi per l’acclamato Le otto montagne diretto Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, Premio della giuria (ex aequo con “EO”) al Festival di Cannes[ e 4 David di Donatello tra cui Miglior film e Migliore sceneggiatura adattata.
Il Premio speciale Giovani assegnato alla pianista Costanza Principe
Molto apprezzato un fuoriprogramma pianistico che Costanza ha concesso al pubblico del Premio improvvisando qualche aria al piano del Maestro Menotti prima di ritirare il Premio, la riproduzione della stessa finestra opera dell’orafo spoletino Enrico Morbidoni, assegnatole con questa motivazione: “Con lo stesso spirito condiviso di un Festival fucina di sperimentazione e isola felice per giovani talenti proprio del fondatore Giancarlo Menotti, il Premio Monini designa ogni anno anche una giovane, ma già sicura promessa delle arti performative”.
Quest’anno, la scelta della Giuria del Premio, composta dalla Direttrice Artistica del Festival Monique Veaute e dai promotori del premio Maria Flora e Zefferino Monini, è caduta sulla talentuosa pianista Costanza Principe, raffinata interprete pianistica dell’opera Harawi che ha debuttato a Spoleto.
Vera enfant prodige ha iniziato a esibirsi in pubblico a soli sette anni e come solista con orchestra a quindici anni. Si è diplomata con il massimo dei voti, la lode e la menzione nel 2010 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e nel 2020 con il massimo dei voti presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Vincitrice di premi in concorsi pianistici internazionali, collabora con numerose orchestre italiane e straniere ed è considerata tra le più eleganti musiciste della sua generazione. Il suo disco di debutto, interamente dedicato a musiche di Robert Schumann, è uscito ad aprile 2022 per l’etichetta Piano Classics.
Anche il suo ritratto alla Finestra entra così nella collezione dei giovani virtuosi premiati a Spoleto dal 2010.
Prima della consegna dei Premi 2023, Maria Flora Monini ha ricordato con affetto e riconoscenza Giorgio Ferrara “a cui dobbiamo un importante lascito di rilancio del Festival di Spoleto. Sotto la sua direzione artistica il Premio Monini “Una finestra sui Due Mondi” è nato e prosperato e Giorgio Ferrara non ha mai fatto mancare il sostegno e l’incoraggiamento per quanto noi Monini abbiamo cercato di fare per accompagnare e supportare con amore e convinzione il Festival a cui siamo molto legati dalla sua nascita. Grazie Giorgio”.
Storia del Premio Monini
Luca Marinelli è il 14° personaggio “Ritratto alla Finestra” di Casa Menotti durante il 66° Festival dei due Mondi: il poliedrico attore romano, che dopo il David di Donatello con Otto Montagne debutta proprio a Spoleto con la sua prima regia teatrale nello spettacolo Una relazione per un’accademia, è stato infatti insignito oggi 28 giugno del Premio Monini “Una Finestra sui Due Mondi”.
Il Premio immortala un gesto celebre del Maestro Giancarlo Menotti, geniale fondatore del Festival, che a ogni edizione era solito affacciarsi per salutare il “suo” pubblico dalla finestra del primo piano del palazzetto quattrocentesco di Piazza del Duomo dove abitava. La stessa finestra da cui oggi, dal 2010, vengono ritratti grandi artisti italiani e stranieri, una galleria di foto che annovera nomi del calibro di John Malkovich, Adriana Asti, Michail Baryšnikov, Willem Dafoe, Tim Robbins, Claudio Santamaria, Juliette Gréco, Alba Rohrwacher, Victoria Thierrée Chaplin, Stefano Bollani, Luca Zingaretti, Massimo Recalcati, Angélique Kidjo.
Il Premio è stato istituito nel 2010 dalla famiglia Monini che con la Fondazione Monini aveva acquistato e riportato ad antico splendore la Casa del Maestro facendone oggi il Centro di documentazione del Festival dei Due Mondi, uno scrigno tecnologico di testimonianze audio, video, cartacee delle edizioni del Festival dalle origini, che la Fondazione Monini apre gratuitamente al pubblico. Il riconoscimento, diventato negli anni uno degli appuntamenti tradizionali del Due Mondi, è un omaggio alla capacità dell’arte e dei suoi interpreti di parlare alla testa e al cuore delle persone, arricchendo la realtà di nuovi significati.
Prosegue anche la tradizione del Premio Speciale “Una Finestra su Due Mondi” per i giovani talenti.